Il nostro orgoglio
Un primo e forte boato in un caldo pomeriggio di fine agosto.
“È ora. Muoviti! Non voglio arrivare quando già sono partiti!”
Sempre la solita frase prima della Grande Tirata. Ed eccoci lì, tutti con il naso all’insù, ad ammirare il nostro orgoglio, la nostra storia, la nostra tradizione.
Un percorso per gli occhi e per l’anima: dai semplici fasci di grano alla elaborazione in ghirlande di spighe, fino alla paglia intrecciata che diventa scultura, scenografia, architettura nelle pazienti mani di antichi maestri e di giovani e bambini che onorano e portano avanti la tradizione. Quel caldo color oro, quegli intrecci attraversati dai raggi del sole. Vi siete mai chiesti come un singolo fil di paglia può essere unico? Il nostro grande Giglio ne è la conferma.
Una forte religiosità, il tenace attaccamento alle tradizioni, l’amore per la terra hanno generato e nei secoli producono una cerimonia celebrativa che rendono unico questo evento.
Ed eccoci alla benedizione. Secolare. Gli occhi lucidi, emozionati, le braccia stanche di chi ci ha messo l’anima, la mente, il corpo, la passione nel rendergli onore per un altro anno. Ancora una volta.
Inizia la nostra passeggiata. Urla di bambini, di chi nel percorso tiene le funi per far sì che resti in equilibrio: tutti con lo sguardo e con il cuore in gola trattengono il nostro Giglio quando ondeggia tra le strette stradine, perché la sua caduta è foriera di sventure.
Canti e balli popolari avvicinano i nostri cuori ai tempi passati, lontani: ritornare indietro nel tempo, cercare di provare la gioia dei nostri nonni, antenati che attendevano con ansia questo giorno. Il giorno del ringraziamento di una ricca mietitura.
Anticamente proprio dopo quest’ultima, i contadini destinavano parte del raccolto in onore del Santo Patrono, San Giovanni Battista. Un evento di festa e di felicità, un giorno per alleviare la stanchezza dei campi e della povertà che “invadeva” questi nostri territori.
Lentamente si scioglie la tensione. Stiamo per arrivare in piazza dove sarà possibile ammirare il grande Gigante nei giorni successivi. Ammirarlo nella sua maestosità. Un grande urlo di liberazione. Gioia. Emozione. Vittoria. Un forte e lungo applauso che mai, come in questo giorno dell’anno, unisce il popolo di Villanova.
Il nostro Giglio, come l’identità del nostro piccolo borgo ha più volte subito una forte scossa nella memoria delle tradizioni. Ed ogni volta ci siamo rialzati e abbiamo portato avanti ciò che stava per essere perduto.
Ho un nodo alla gola mentre scrivo queste parole, un po’ per l’orgoglio per la mia terra e un po’ perché so che quest’anno tutto questo non ci sarà. Un’altra sfida nel non perdere ciò che ci appartiene, ma so che un’altra volta ci rialzeremo. Più forti di prima.
Vorrei fare un ringraziamento personale a chi negli anni porta avanti con orgoglio e dedizione una tradizione secolare come questa. Grazie.
Blogger Villanova del Battista. Mi presento: sono Floriana Giardino, 32 anni. Laureata in Scienze Politiche e delle Relazioni Internazionali, laureanda in Amministrazione e Organizzazione in P.A. con un Master in Europrogettazione e in Project Management. Sono orgogliosamente irpina, ben radicata nel territorio e dovunque io vada cerco di far conoscere questa splendida terra. Appassionata di vini (con una piccola debolezza per i rossi) e di libri. Amo la nostra terra, i suoi profumi, i suoi colori, i suoi racconti. E sono così entusiasta di intraprendere questo viaggio e di mostrarvi questa ‘Grande Bellezza’.Disse Pavese: “pensai a quanti luoghi ci sono nel mondo che appartengono così a qualcuno, che qualcuno ha nel sangue e nessun altro li sa”. L’intento sarà quello di far conoscere il mio piccolo posto, Villanova del Battista.
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