Rape e Patate

Alla scoperta delle antiche tradizioni culinarie

CONDIVIDILO CON I TUOI AMICI!
Rape e Patate
Prodotti tipici

L’Irpinia è una terra ricca di tradizioni gastronomiche e di ricette che si sono tramandate di generazione in generazione.
Ricette che, oltre ad una manualità e riti che ne determinano il risultato, mantengono forte il rapporto con il territorio grazie alle materie prime utilizzate, rigorosamente a chilometro zero.
Oggi vi parleremo di una pietanza di origine contadina, quando si utilizzavano ingredienti semplici e poco costosi per sfamare le numerose famiglie.
In realtà anche se povera si tratta di una pietanza molto gustosa, assolutamente da provare.

Sua maestà: “Rape e patane cà pizza e rarignelo”

Rape e patane è un piatto povero dell’entroterra campano di origine contadina che si può preparare e consumare dall’inizio della vendemmia sino a marzo.
Ha cresciuto intere generazioni di contadini soprattutto durante le due guerre e nel periodo che le ha congiunte, un piatto molto economico ma saporitissimo dagli ingredienti facili da reperire, ma una ricetta faticosa da realizzare.

Alle porte dell’autunno i contadini si recavano nei campi per raccogliere le foglie delle rape, prodotto principale di questo piatto. Una volta raccolte e lavate, venivano bollite, strizzate e tagliuzzate.

Altro ingrediente principale erano le patate, un prodotto che a quei tempi era presente nelle case di tutti i contadini, le quali venivano bollite e successivamente schiacciate.
Una volta concluse queste fasi, in un grande pentolone si faceva soffriggere l’olio di oliva, aglio e peperoncino aggiungono le patate precedentemente lessate e schiacciate e le rape, facendo amalgamare e insaporendo il tutto.

Un ingrediente che accompagnava le rape e patate che andava a sostituire il pane era la “pizza e rarignelo”, che veniva preparata con farina di mais, acqua bollente e strutto, amalgamando il tutto e versato successivamente in una pentola di terracotta chiamata “chingo”.

Chingo
Chingo per la cottura della pizza di mais

Una volta versato l’impasto nel “Chingo” la si faceva cuocere vicino al camino coprendola con la brace sia nella parte inferiore che superiore.

Questa pietanza viene preparata durante una delle manifestazioni più importanti di Santo Stefano del Sole organizzata dalla Pro Loco Santostefanese, Solearte dove diversi cittadini danno il proprio contributo per diversi giorni dedicandosi alla preparazione, arrivandone a preparare oltre 600 porzioni.

E’ una pietanza tipica dell’Irpinia, che oramai si può gustare solo nei ristoranti tradizionali locali, oppure, se si è fortunati, grazie alla mano esperta di qualche vecchia massaia.

AUTORE
CONDIVIDI
NEWSLETTER

Resta aggiornato sulle nostre novità!

Iscriviti gratuitamente alla nostra newsletter e riceverai una mail con gli articoli che più ti interessano!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Translate »