blasoni Ariano insediamento del tricolle

Ariano: dalle origini all’insediamento del Tricolle

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blasoni Ariano insediamento del tricolle
Foto Giuseppe Perrina
In questo secondo appuntamento compiremo un viaggio nei secoli e nell’ampio territorio cittadino per scoprire quelle che sono state le terre dei padri.

La Starza

Il primo insediamento nel territorio arianese avvenne presso il sito della Starza, situato a tredici chilometri a nord dalla città di Ariano e all’incrocio dei fiumi Miscano, Starza e Cupido. Per la ricchezza della documentazione rinvenuta, l’insediamento rappresenta uno dei siti archeologici di maggior interesse della preistoria italiana: la continuità insediativa è attestata dagli inizi del VI millennio a.C. fino all’avanzata età del bronzo. L’area fu occupata con l’intento di controllare uno dei principali snodi delle direttrici di penetrazione verso l’interno delle coste tirreniche e adriatiche, perseguendo al contempo la finalità di sfruttare le sorgenti perenni come stazioni di abbeveraggio durante la transumanza. Per motivi non noti, intorno al 900 a.C., la vita di questo sito si estinse ma permase una certa continuità insediativa nella zona; infatti, poco distante, sorse il cospicuo centro sannita di Aequum Tuticum.  

Aequum Tuticum

Il nuovo insediamento sorse nell’attuale contrada Sant’Eleuterio, a tre chilometri dal sito della Starza e a dieci chilometri a nord dalla città di Ariano. L’insediamento fu conquistato dai Romani durante la Terza Guerra Sannitica e divenne un prospero municipio sotto l’Impero. Il sito era posto in una posizione strategica, infatti vi confluivano: il Tratturo Pescasseroli-Candela, la via Traiana, la via Aurelia Aeclanensis e la via Herculia. Con l’arrivo dei longobardi, alla fine del VI secolo, il territorio di Aequum Tuticum venne abbandonato per necessità difensive ed iniziò così la frequentazione dei tre colli di Ariano.

Scavi Aequum Tuticum
Foto Cittadiariano

Il museo archeologico

Museo archeologico Ariano
Foto Cittadiariano

Presso tale museo, attualmente in fase di trasferimento presso palazzo Forte, sono raccolti una serie di reperti e di testimonianze venuti alla luce in maniera occasionale e durante gli scavi sistematici effettuati nell’insediamento preistorico della Starza e nell’insediamento sannitico, e poi romano, di Aequum Tuticum.

Gli scavi di Aequum Tuticum

Presso gli scavi di Aeuquum Tuticum le indagini archeologiche hanno riportato alla luce: un tratto della vecchia strada Traiana, due necropoli, un edificio termale risalente al I secolo d.C., alcuni ambienti commerciali datati II secolo d.C. e i resti di una villa dotata di un grande mosaico policromo del V secolo d.C..

Le abbondanti nevicate del 2012 provocarono il crollo di alcune coperture provvisorie messe a protezione degli scavi e da allora il sito oltre a non essere più fruibile è stato completamente abbandonato a se stesso. Vani al momento sono stati gli appelli dei cittadini e delle associazioni che, nel tempo, hanno provato ad accendere un riflettore su questa sciagurata vicenda. Si confida in un sussulto di dignità delle istituzioni competenti utile ad evitare la compromissione di un bene culturale che potrebbe continuare ad alimentare un senso di appartenenza e una più chiara consapevolezza della contemporaneità che stiamo vivendo.

Scavi Aequum Tuticum
Foto Cittadiariano
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