SANT'ANDRERA DI CONZA

Arte artigiana Sant’Andreana pt.2

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SANT'ANDRERA DI CONZA
Foto di Salvatore Cassese

Dopo aver presentato, nell’articolo precedente, l’importanza nel nostro Paese dell’artigianato e in particolare sulla pietra, continua il viaggio alla scoperta di questo fantastico mondo che oggi sembra essere sempre di più sottovalutato e non considerato dai nostri giovani. 

L'eleganza del ferro battuto

note musicali
Lavorazione a mano del ferro battuto

Come già anticipato, l’artigianato è stato per tanti anni il cuore pulsante del nostro paese e ancora oggi continua ad esserlo con le opere dei maestri che restano impresse nel tempo. Oltre a quello della pietra è molto conosciuto e apprezzato anche il lavoro del ferro battuto. In particolare, ricordiamo la figura di Michele Marena che con la sua passione, voglia e fantasia ha realizzato e trasmesso il suo sogno creando una vera e propria “scuola” dove i ragazzi all’epoca, non avendo opportunità di continuare gli studi, si recavano nel suo laboratorio per imparare e diffondere il mestiere.

“L’impresa artigiana “Marena Michele” nasce a Sant’Andrea di Conza nel 1964 su iniziativa del titolare che, forte di una tradizione ereditata dal padre, già fabbro agli inizi del ‘900, decide di continuare il mestiere appreso in giovanissima età. Dopo 15 anni trascorsi in Sud America e dopo una scuola di formazione per arti e mestieri in Spagna, apre nel 1963, una piccola bottega con 10 apprendisti che porta con sé quando decide l’apertura nel 1974 di un grande laboratorio, attrezzato per soddisfare le richieste di una già notevole clientela.”

(www.artemarena.it)

arte del ferro
Foto di Luigi Di Emidio

Tra i tanti giovani apprendisti dell’epoca abbiamo avuto il piacere di ascoltare la storia di uomini che ancora oggi praticano questo mestiere con una facilità impressionante da osservare.

Ne sono esempi Vito Iannella, che a 14 anni dopo aver terminato la scuola secondaria di primo grado e non avendo possibilità di continuare gli studi fu mandato dal padre presso la sede del Sig. Marena per poi rimanerci ancora oggi dopo 40 anni, oppure Giuseppe Cignarella che all’età di 14 anni avendo una passione e una propensione per l’arte ed il disegno inizia a intraprendere questo mestiere. Il periodo da apprendista comprendeva i mesi estivi (giugno, luglio e agosto) al termine di questo periodo che oggi definiremo “di prova” stava a loro scegliere se continuare o meno.

Oggi dopo tanti anni di esperienza e duro lavoro i maestri Giuseppe e Vito si trovano a lavorare il ferro in proprio.

La lavorazione del ferro battuto sì suddivide in una serie di fasi, dagli oggetti più semplici fino a raggiungere la realizzazione di opere particolari e complesse come ad esempio lampadari, cancelli, ringhiere, orologi ecc.

Innanzitutto abbiamo l’acquisto di barre di ferro lisce che serviranno per la lavorazione. Dopodiché, in base al lavoro da realizzare, il ferro viene o battuto o forgiato alla fucina ovvero il focolare a carbone, nel quale vengono riscaldati sino all’incandescenza piccoli pezzi di ferro che vengono poi lavorati per percussione sull’incudine o al maglio. Successivamente si prende una forma a fuoco, sempre con la fucina, e si inizia a dare forma all’oggetto richiesto. Poi abbiamo la fase dell’assemblaggio dei pezzi (foglie, lance ecc.) che può avvenire con il cannello o la saldatrice ad esempio. Fase che anticipa quella che sarà la smerigliatura che avviene con un disco abrasivo fino alla fase finale che prevede la verniciatura dell’oggetto richiesto, con delle vernici adatte all’usura delle intemperie.

Le opere di Marena hanno presto varcato i confini dell’Irpinia. All’inizio il maestro si fa conoscere in mostre locali e regionali; ben presto però i suoi lavori approdano in città italiane e straniere. Nel 1978 partecipa ad una mostra a Toronto ed arrivano poi in successione Francoforte, Parigi, Nizza, Adelaide, Dallas, Rio de Janeiro ed altri ancora con relativi premi e riconoscimenti. Nel 1984 tiene una personale nel piccolo stato del Liechtenstein; nel 1990 partecipa al progetto “Petra” della CEE.

Oggi purtroppo, quello del ferro battuto sembra essere un mestiere, che come tanti altri mestieri artigiani, sta piano piano scomparendo. Non esistono giovani che dopo aver terminato il percorso di studi vengono indirizzati verso quest’ambito oppure sono interessati ad intraprendere questa strada. Frutto probabilmente del contesto socio-economico in cui viviamo, dove le famiglie preferiscono indirizzare i propri figli verso studi o accademie private, tralasciando il lavoro manuale e le abitudini dei vecchi mestieri che hanno scritto una storia indelebile di una piccola realtà come Sant’Andrea di Conza. 

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