
Il titolo di questo primo articolo su Bisaccia non è affatto casuale. Bisaccia è il luogo dove (re)stare. Chi ha vissuto fuori, come me, conosce bene il legame con le proprie radici. Come per un albero le radici sono fondamentali per la sua sopravvivenza, anche per le persone il legame con il proprio paese è di importanza vitale.

Sono bisaccese, ma ho vissuto la mia infanzia all’estero. Una vita un po’ qua e un po’ là. Ogni anno, terminata la scuola, si tornava a Bisaccia per trascorrere l’estate. Il rientro era un momento importante, lo vivevo già durante il viaggio e, man mano che mi avvicinavo a Bisaccia, cresceva l’emozione. Dal finestrino della macchina che ci portava a casa, lo sguardo si immergeva nei campi rossi di papaveri e si avvertiva il profumo dell’aria, un profumo diverso. Quella particolare essenza segnalava, chiaramente, l’aria di casa.

Quando arrivavo in paese, mi incantavo a guardare il profilo del Castello Ducale, sullo sfondo del Monte Calvario, e la magia che trasmette il suo loggiato panoramico. Da qui, per la sua posizione strategica, Federico II di Svevia teneva sotto controllo, da un lato, il Mar Tirreno e, dall’altro, il Mar Adriatico. Oggi, dal loggiato, si può ammirare sia la parte nuova del paese che l’affascinante centro storico. Il centro storico di Bisaccia, sorto attorno al castello che si affaccia imponente su di esso, quasi a proteggerlo, è un pittoresco borgo medievale, diramato da piccoli vicoli illuminati dal sole, che portano da Piazza Duomo al piazzale del Convento, con il suo Tiglio secolare, di oltre 200 anni di vita.

Circondato dal verde e accarezzato dal vento, il Convento è uno dei luoghi più suggestivi di Bisaccia. Una sorta di balconata a picco su un colle, con vista a dir poco mozzafiato, da cui si scorgono, all’orizzonte, le colline della Valle dell’Ofanto, fino al confine pugliese. Gli appassionati di fotografia qui raccolgono immagini indimenticabili. I giovani trascorrono il tempo libero rilassandosi e chiacchierando alla luce del sole, distesi sul muretto.

Risiedo stabilmente a Bisaccia da oltre vent’anni. Conosco il paese in tutte le stagioni ed in tutti i suoi colori: il cinguettio primaverile degli uccelli la mattina, il fresco delle sere d’estate, i colori della natura che gradualmente mutano con l’avanzare dell’autunno e lo spettacolo delle nevicate invernali. In tanti mi hanno detto: “Beata te che vivevi all’estero! Avevi tutto lì, cosa sei tornata a fare a Bisaccia? È un paese morto.” Si sbagliano. Bisaccia non è un paese immobile, privo di opportunità, fermo nello spazio e nel tempo. Bisaccia è un paese che vive. Vive di natura, vive di storia, vive di tradizioni, vive di comunità. Bisaccia vive di noi che l’amiamo.

Blogger Bisaccia. Profondamente legata al territorio irpino, attiva nell’associazionismo, credo sia importante che i piccoli paesi facciano rete, uniti da idee e progetti per valorizzare e dare nuovo senso alle comunità locali che insieme condividono storia, cultura, tradizioni.
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