Calitri_Eco Empatica

Calitri: il Carbonaria Festival fa sentire la sua Eco Empatica

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Calitri_Eco Empatica
Fonte: Antonella Gallucci

Ci sono persone che l’Irpinia non solo la abitano, ma la vivono e le danno vita.
E poi ci sono luoghi in Irpinia che continuano a vivere, nonostante appaiano addormentati nella speranza che qualcuno li risvegli.
Quando persone e luoghi d’Irpinia si fondono viene a crearsi quella che sembrerebbe una magia, forse perché l’ordinario per molti è diventato il silenzio, l’apatia, il disincanto. Eppure non c’è nessun trucco, nessun inganno, nessun miracolo: si tratta semplicemente di portare alla luce quello che già esiste, di scoprirlo dal manto di miopia che lo offuscava, e, allo stesso tempo, di scoprire se stessi e di ritornare in sintonia ed empatia con le proprie radici.
È questo quello che ci sta proponendo il Festival Carbonaria 2021, organizzato dal Museo Etnografico di Aquilonia in collaborazione con i comuni di Aquilonia, Calitri e Lacedonia, le rispettive Pro Loco e con il contributo del Ministero Della Cultura ed il supporto dell’Associazione L’Amoroso di Bari.

Suoni, parole, immagini, colori, letteratura, cinema, riflessioni, insieme ai luoghi e alle persone dell’Irpinia, “aggiungeranno bellezza alla bellezza”, proposito degli stessi organizzatori, che, alla luce della prima serata tenutasi a Calitri, sembra essere centrato in pieno.
A fare da palcoscenico in queste serate è l’apice di Calitri, il punto più alto della sua storia, Borgo Castello, che ieri ha dato il via al festival aprendo le sue porte (ed il suo panorama mozzafiato) all’Eco Empatica del Collettivo Agata. Uno spettacolo di installazioni multimediali interattive, l’Onda Empatica ed il Sussulto. Quest’ultimo, in particolare, è un metronomo costruito in occasione del quarantennale del sisma dell’80, affinché quei secondi interminabili potessero arrivare, nella veste di suoni e percezioni, nel cuore di chi li ha vissuti, ma anche di chi ha avuto la “fortuna” di toccare con mano, appunto, solo la sua Eco, che ancora oggi si fa sentire e che un luogo come Borgo Castello, devastato e svuotato proprio da quei 90 secondi di terrore, ha reso tremendamente più amplificata, presente, vivida.

Un luogo tanto suggestivo quanto “dormiente”, tenuto in vita dalla costante e instancabile attività della Pro Loco, necessita di essere sempre più valorizzato; a contribuire ad illuminarlo e a riempirlo saranno i prossimi eventi del 31 luglio e del 4, 5 e 7 agosto.
Non lasciatevi scappare l’occasione di vivere un’esperienza e un luogo così emozionanti.
Per il programma completo si rinvia alla pagina del Museo Etnografico Beniamino Tartaglia di Aquilonia (https://www.facebook.com/aquiloniamusei/)

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