Cari amici, rieccoci qui! Oggi continua il nostro racconto sul 28 aprile. Se dovessimo riassumere questa Festa in alcuni concetti chiave, scriveremmo: Miracolo della Neve, Madonna delle Grazie, Canti popolari, Donne, Tortani, Dispensatrici e Oro. Ed è proprio di quest’ultimo aspetto che oggi vi voglio parlare.
La cerca dell'oro...
Il fulcro della Festa del 28 aprile è nella figura delle dispensatrici, bambine di circa otto anni, il cui nome si adatta al ruolo di dispensare i “tortani” benedetti nelle case del paese.
Ciò che colpisce, a primo impatto, vedendo una spunziatrice è il corpetto rivestito di monili d’oro. Tutto questo oro viene prestato da amici e parenti delle dispensatrici in nome della devozione per la Madonna. C’è un lungo lavoro di catalogazione per ogni singolo gioiello, che nei giorni precedenti alla Festa viene cucito direttamente sugli abiti delle bambine dalle donne esperte.
Simbologia dell'oro...
La tradizione legata all’oro cucito sugli abiti delle bambine potrebbe sembrare un segno di sfarzosità e di ricchezza, ma è, invece, simbolo della Regalità di Gesù e della preziosità del ruolo che ricoprono le dispensatrici. Loro, infatti, dispensano “grazia”, ovvero Gesù stesso, incarnatosi attraverso il pane, e dunque i tortani. Originariamente si definiva “Madonna della Grazia”, proprio perché simboleggiava la “grazia” di Gesù, ma il nome è stato poi cambiato in “Madonna delle Grazie” in quanto molte persone affermano di aver ricevuto molti miracoli.
Si racconta di una donna che aveva donato tutto il suo oro alla Madonna, chiedendole la grazia di far guarire il marito ammalato. Quest’ultimo, però. morì, e la donna andava dicendo che la Madonna le avesse rubato l’oro, fino a quando, una mattina, lo ritrovò adagiato sul suo letto.
L’oro viene dato in prestito dai castelveteresi come simbolo di completo affidamento alla Madre Celeste: anticamente poche persone avevano tanti monili d’oro, e quindi donare la cosa più preziosa significava dare e mettere a repentaglio tutto quello che si aveva.
Appuntamenti...
Per oggi il nostro racconto termina qua, ma la prossima volta vi parleremo della panificazione dei tortani, per cui…non mancate!
Blogger Castelvetere sul Calore. L’Ass.ne culturale “La Ripa” prende il nome dal luogo più antico del paese, dove sorge il vecchio castello, per voler richiamare l’obiettivo di “riportare” e rinnovare l’amore per le tradizioni e la cultura di tutti coloro che, vicini o lontani, tengono a cuore le loro origini e del loro paese sentono ancora il vincolo, gli affetti, le memorie.
Abbiamo deciso di aderire al progetto “Irpinia World” perché vogliamo promuovere il patrimonio materiale e immateriale castelveterese e irpino, facendo rete e perseguendo l’obiettivo di “pensare globale e agire locale”.
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