
di generazione in generazione...
La Festa del 28 aprile è una festa “tramandata”: vengono affidati i canti, le conoscenze su come fare i tortani, dove cercare i gigli, come catalogare l’oro o, ancora, come costruire l’altare dei tortani. Ma è una Festa in cui si tramanda anche l’arte: quella del forno e, in questo caso, “del saper vestire”.
imparare ad avere cura...
Negli ultimi giorni dei preparativi per il 28 aprile, mentre le chiese vengono allestite, le donne addette alla vestizione giungono nelle case delle dispensatrici. Le abbigliatrici, i cui nomi e i cui volti sono noti a tutti, hanno imparato sin da piccole a cucire l’oro sui corpetti delle dispensatrici, facendo da assistente alle donne esperte. E, divenute esse stesse maestre, insegnano l’arte “del saper vestire” alle ragazze, affinchè siano pronte nel passaggio del testimone. Vestire una dispensatrice non significa solo cucire l’oro sul corpetto: è un lavoro meticoloso, che richiede una precisione chirurgica. Vestire una dispensatrice significa trascorrere diverse ore, nell’arco di due giorni, intente a preparare, a disporre, a disfare e a cucire gli ori che le famiglie hanno raccolto e catalogato, predisponendoli su un letto ricoperto da un lenzuolo bianco.

La mattina del 27 aprile, le abbigliatrici si recano nelle case delle dispensatrici e, dopo una breve preghiera, iniziano la vestizione. Si inizia con la cucitura delle collane più lunghe, e ogni monile viene assicurato in diversi punti con del cotone dorato, facendo per ogni punto più di tre nodi, in modo da scongiurare qualsiasi perdita. Ad operare alla vestizione ci sono 2 o 3 abbigliatrici, ed esse hanno sempre gli aghi pronti, in cui è già stato inserito il filo, in modo da sveltire il lavoro. Durante l’intero rituale, dove pian piano vengono cuciti i monili al corpetto e ai polsini, le bambine devono restare in piedi per ore, muovendosi il meno possibile per consentire alle abbigliatrici di cucire gli ori seguendo la forma del loro corpo, senza sbagliare.

dettagli...
Le ultime fasi del processo di vestizione avvengono la mattina del giorno di Festa. Alle mani delle dispensatrici vengono assicurati degli anelli, legati tra loro da una serie di nastrini, e sulla loro testa viene risposto il velo.
Il compito delle abbigliatrici, però, non finisce qui: dovranno infatti occuparsi di “spogliare” le dispensatrici alla fine della dispensa nella serata stessa del 28 aprile, e poi rivestirle il mattino seguente per il cerimoniale del 29 aprile. Poichè in questo secondo giorno le bambine devono dispensare i tortani nelle campagne, verranno cuciti solo pochi monili d’oro.
Finito il proprio lavoro, le abbigliatrici tornano a casa, aspettando con ansia l’anno successivo per poter offrire, ancora una volta, il loro servizio alla Madonna e alla comunità.

Blogger Castelvetere sul Calore. L’Ass.ne culturale “La Ripa” prende il nome dal luogo più antico del paese, dove sorge il vecchio castello, per voler richiamare l’obiettivo di “riportare” e rinnovare l’amore per le tradizioni e la cultura di tutti coloro che, vicini o lontani, tengono a cuore le loro origini e del loro paese sentono ancora il vincolo, gli affetti, le memorie.
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