Gigli della madonna...
Come abbiamo già detto nei precedenti articoli, la Festa del 28 aprile non è scandita in un solo giorno, ma è un insieme di tante fasi di preparazione alla solennità della Madonna delle Grazie. Oggi scopriremo la raccolta dei gigli…
25 aprile...
Ogni 25 aprile, anziani, grandi e piccini si recano in montagna accompagnati dai canti della Madonna delle Grazie per riempire grandi ceste con dei fiori. Non si tratta, però, di fiori qualsiasi, ma di purissimi narcisi giunchiglia di colore bianco.
Per la loro fioritura in questo particolare periodo dell’anno, i castelveteresi li hanno denominati “i gigli della Madonna”. Arrivando in un punto preciso del Monte Tuoro – sotto cui si erge Castelvetere- ci si ritrova davanti ad un’immensa radura dove crescono questi fiori delicati.
Una volta raccolti i fiori, si scende tutti insieme dalla montagna e, una volta arrivati in paese, si prosegue a piedi fino al Santuario. Le bambine portano in coppia le ceste di fiori, intonando i canti popolari della Madonna insieme a tutti coloro che sono andati in montagna o che le accompagnano nella loro ultima tappa. Dopo aver fatto la foto di rito davanti alla statua della Madonna in Piazza Monumento, ci si incammina verso il Santuario, dove verranno riposti i fiori. Il giorno successivo, questi fiori vengono infilati – da qualche volontario- davanti al trono su cui verrà riposta la Madonna alla sua intronizzazione. Questa operazione di adornamento richiede molte ore, ma è sempre fatto come un atto di devozione alla Madonna.
Canti popolari...
Una strofa di un canto popolare che viene cantato dalle donne davanti al Santuario l’ultima sera della panificazione recita così: “E n’goppa a l’altare maggiore
là nce stà ‘no bello fiore,
e non è giglio e non è fiore,
è la Madonna dell’altare maggiore.”
simbologie...
Nell’ambito religioso il giglio è simbolo di candore, verginità e purezza. Secondo una leggenda, un tempo i gigli erano gialli. Quando la Vergine Maria si chinò per raccoglierne uno, al suo tocco il fiore cambiò colore diventando di un bianco candido.
appuntamenti...
Abbiamo scoperto un’altra tappa di questa Festa identitaria dei castelveteresi, che è unica nel suo genere. La prossima volta scopriremo la vestizione della Madonna e delle dispensatrici…non mancate!
Blogger Castelvetere sul Calore. L’Ass.ne culturale “La Ripa” prende il nome dal luogo più antico del paese, dove sorge il vecchio castello, per voler richiamare l’obiettivo di “riportare” e rinnovare l’amore per le tradizioni e la cultura di tutti coloro che, vicini o lontani, tengono a cuore le loro origini e del loro paese sentono ancora il vincolo, gli affetti, le memorie.
Abbiamo deciso di aderire al progetto “Irpinia World” perché vogliamo promuovere il patrimonio materiale e immateriale castelveterese e irpino, facendo rete e perseguendo l’obiettivo di “pensare globale e agire locale”.
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