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Cucina villamainese

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In questo articolo vi parlerò del cibo perchè strettamente legato alle tradizioni di ognuno di noi. Per questo voglio proporvi delle ricette tipicamente villamainesi che susciteranno dolci ricordi ai miei compaesani che ci leggono e che spero siano fonte di ispirazione  per chi invece vorrebbe preparare qualcosa di diverso ma genuino per i prossimi pranzi domenicali.

Gli strufoli

Iniziamo con gli strufoli, un dolce che si prepara nel periodo di carnevale, ma è ottimo per ogni occasione.
ingredienti

  1. farina
  2. uova (dieci ogni kg di farina)
  3. miele
  4. olio di semi

preparazione

Versare la farina sulla spianatoia e fare una fossetta al centro.
Sgusciare le uova e impastare quanto basta per avere un composto con la giusta consistenza (non deve appiccicarsi alle mani). Lavorare la pasta per alcuni minuti, quindi staccarne un pezzetto e arrotolarlo sulla spianatoia,fino a formare un lungo cilindretto. Servendosi di un coltello, tagliare la pasta in pezzetti lunghi un centimetro.
Continuare con questa operazione fino all’esaurimento della pasta.
Porre sul fuoco a fiamma alta una padella con abbondante olio. Versare una o due manciate dei pezzetti di pasta. Fare soffriggere e, quando sono dorati, scolarli.
Successivamente, in un tegame a parte, contenente del miele sciolto in acqua, si immergono gli strufoli.
Con le mani bagnate disporli a forma di ciambella o didichetti.
vanno serviti freddi.
(fonte: “Villamaina, aspetti storico-culturali” di Gino Ricciardi”)

La cocozza verneteca

Tipico piatto invernale, la cocozza verneteca è ottima per le giornate fredde dei rigidiinverni delle  nostre zone.

ingredienti

  1. 1 zucca
  2. sale
  3. aglio
  4. peperoncino
  5. origano
  6. olio di oliva

preparazione

Bucciare la zucca,quindi tagliarla a pezzetti, a forma di dado. Cuocere con acqua e condire con un po’ di sale. Appena cotta la zucca, colarla.
A parte, preparare un saporoso sughetto, in bianco, facendo soffriggere aglio,olion un peperoncino e dell’origano.
versare, quindi, i pezzi di zucca nel sughetto. Fare prendere sapore cuocendo a fuoco lento.
Servire a tavola appena cotti.
(fonte: “Villamaina, aspetti storico-culturali” di Gino Ricciardi”)

 

Le zeppole di San Giuseppe

Concludo con la mia ricetta preferita, quella delle zeppole di San Giuseppe, meglio conosciute come graffe, le quali vengono preparate in occasione del Falò di San Giuseppe che ha luogo la sera del 18 marzo.

ingredienti

  1.  1 kg di farina
  2. 750 g di patate (pesate dopo averle cotte)
  3. 6 uova
  4. 150 g di zucchero
  5. 100 g di margarina
  6. 1 pezzo di lievito
  7.  1 tazza grande di latte
  8.  un liquore q.b. oppure una grattata di limone o arancio (facoltativo)
  9. olio di semi

procedimento

Sciogli il lievito nel latte e con lo stesso impastare i restanti ingredienti. Lasciare a riposo per 2 ore e poi modellare l’impasto a mo’ di tarallini. Friggere in abbondante olio caldo.  Zuccherare calde.

 

Esiste una versione più antica e oggi meno utilizzata delle zeppole di San Giuseppe che mi sembrava giusto citare. Si tratta delle cosiddette “zeppole di San Giuseppe col cucchiaio” o “senza patane” la cui ricetta è:

ingredienti

  1.  1 kg di farina 
  2. 1 pezzo di lievito di birra
  3. sale q.b.
  4. acqua q.b.
  5.  miele o zucchero
  6. olio di semi

preparazione

Impastare tutti gli ingredienti insieme facendo un impasto morbido. Lasciare a riposo per circa un’ora.  Prendere l’impasto con un cucchiaio e friggerlo in abbondante olio caldo.  Aggiungere miele o zucchero a piacimento

Spero che queste ricette vi siano di aiuto per i prossimi pranzi in famiglia. Al prossimo articolo!

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