Il 9 maggio, Frigento viene trasportata da una grande festa e gioia, ovvero la festa della Madonna del Buon Consiglio. Ma non è sempre stato così, infatti visto che è una festa che quest’anno tocca i 100 anni, ha attraversato diversi tempi bui, tra cui: la seconda guerra mondiale, il bruttissimo 9 maggio 1978, anno in cui l’Italia fu unita da un dolore generale quello per l’uccisione dell’ Onorevole Aldo Moro e l’uccisione del giornalista Giuseppe Impastato detto Peppino, anche quest’anno non sarà una grande festa per via di questa dannata epidemia che sta colpendo la NOSTRA AMATA ITALIA.
100 anni da quel giorno magico!
La storia del piccolo santuario risale infatti al 1920 ed è legata al ritrovamento di una terracotta raffigurante Maria Santissima che tiene in braccio il Bambino Gesù nell’atto di stringerselo al cuore e sul viso, mentre il Piccolo pone la mano sul petto della Mamma e con l’altra le serra il collo.
L’evento, ritenuto prodigioso da tutta la comunità frigentina ed anche dalle popolazioni limitrofe, indusse il parroco del tempo, Don Generoso Ciullo, ad informare il Vescovo protempore della Diocesi di Avellino Mons. Giuseppe Padula ed a istituire una commissione diocesana per verificare la veridicità dell’evento prodigioso.
Il 20 maggio 1921 il Vescovo Mons. Padula diede la sua approvazione per la progettazione e la costruzione di una Chiesa che custodisse la preziosa maiolica e benedisse la prima pietra dell’erigendo Santuario”.
Arte frigentina
Prima di parlare dei “mezzetti” che si portano in dona alla Madonna del Buon Consiglio, è giusto ricordare da dove nasce questa usanza. I primi “mezzetti” furono usati durante la processione di San Rocco, questo si può affermare grazie ad una foto del 1903, dove si vedono chiaramente in processione per le vie di Frigento con la statua del Santo Patrono.
Il mezzetto, come ex voto, almeno a Frigento non nasce subito come un manufatto decorato da portare al santo. Mi spiego: nel passato le offerte alle anime del Purgatorio, ai santi per grazia ricevuta, non poteva essere in denaro, soprattutto se doveva essere sostanziosa. Nel mondo contadino, il migliore custode della genuina e spontanea fede, questa pratica si è sempre conservata nei secoli, forse retaggio di culti pagani, il dono in grano a San Rocco. Altri, quelli più abbienti, donavano enormi ceri, dello stesso peso dei figli guariti.
Per essere sicuri dell’esattezza del peso ( circa 23 kg di grano), per scrupolo si riempiva il Mezzetto, unità di misura dei cereali in Campania e, la mattina del 16 agosto si arrivava a piedi e si deponeva l’offerta in una grossa cassa di legno messa davanti all’ingresso.
Dopo il ritrovamento del quadro della Beata Vergine del Buon Consiglio, l’antica tradizione fu utilizzata anche per onorare la Madonna. Così Il 9 maggio individualmente i devoti portavano i mezzetti al Santuario dove avveniva la solita procedura, mi spiego, arrivati al Buon Consiglio si facevano tre giri intorno al Santuario “l’attornío”, si entrava in chiesa fino ai piedi della Madonna e poi si versava il grano contenuto nel mezzetto in una grossa cassa.
La tradizione dei mezzettti della Madonna del Buon Consiglio non ha una data certa, ma solo negli anni 70 la presenza dei mezzetti è sicura; infatti questi mezzetti arrivavano da diverse contrade del paese fra queste: 3 da contrada Mattine e 1 da Pagliara .
Negli anni il numero dei mezzetti da parte dei devoti della Madonna del Buon Consiglio sono diventati sempre di più ed oggi per il 9 maggio possiamo ammirarne circa una trentina.
Anche quest’anno nonostante la festa per il Centenario non ci sarà, il Superiore del Convento del Buon Consiglio Padre Berardino ha autorizzato l’esposizione dei mezzetti votivi dedicati alla Madonna del Buon Consiglio per tutto il mese di maggio. Quindi chi volesse ammirarli e volgere una preghiera alla Madonna del Buon Consiglio può farlo negli orari in cui la chiesa resta aperta al pubblico.
Il mezzetto come offerta di grano alla divinità nel suo senso più vero, appartiene solo a poche comunità, infatti Basilicata, Calabria e nel Salernitano si usa fare i cinti.
I Cinti si differenziano dai Mezzetti non hanno alla base dei recipienti ma delle pedane piatte, poi vengono decorati con candele, nastri e fiori, un’altra differenze è che vengono portati in processione indifferentemente sia dagli uomini che dalle donne e spesso i portatori, al suono di organetto, ciaramella o zampogna, ballano la tarantella mentre sfilano davanti al santo.
In questo caso non può parlarsi di offerta votiva, ma solo di un manufatto devozionale.
Un Canto dedicato alla Madonna del Buon Consiglio
Questo canto popolare frigentino, dedicato alla Vergine del Buon Consiglio, fu composto dalla sig.ra Cipriano Teresa. La sua voce forte e melodiosa sovrastava principalmente la processione della Madonna del Carmine che si svolge il 31 maggio.
Pellegrini e pellegrinaggi
A la Maronna li nove re maggio
Aozàmo re mano a lo cielo
Pigliamo lo giorno re San Michele
No rivoto a la messa ìo
Dindo a la chiesia s’addormìo
E la messa se receva
E lo rivoto chi rormeva
E la messa se otava
E lo rivoto se la sonnào
Mente rormeva sentìo na voce
Vieneme cava a lo Chiano a la Croce
Re bisbigliavo e se mette ‘ncammino
A cavà la Vergine Maria.
E se ne io a la sua casa
Pigliao la zappa pe’ la cavà
Se pigliao la zappa mmano
E se ne venne ‘ngoppa sto piano
Una zappata chi nterra rìo
E la Maronna lo comparìo
E la pigliao e l’annettào
Quanta secoli è stata atterrata
E’ stata atterrata re facce ‘nterra
Viati a Essa è quanto è bella.
E’ stata atterrata la Mamma e lo Figlio
La Maronna lo Buon Consiglio
E la gloria chi sonava
Tutto lo popolo se rèchiamava
E la campana sonava restèsa
E tutti correvono a lo paese.
S’addommanavano a loro a loro
Che è sta gloria chi sona ra oj?
S’addommannavono ‘nnandi pe’ ‘nnandi
Che è sta gloria chi sona tanto?
Re sonamo re campane
Ca la Maronna l’imo trovata
Imo trovato la Mamma e lo Figlio
La Maronna lo Buon Consiglio
Imo trovato no quadro r’oro
E la maronna è no gran tresoro
Imo trovato ‘na Verginella
E facimola ‘na cappella
L’imo fatta una voce
E ghiamo a cavane a lo Chiano a la Croce
Hanno venuto ra tutto lo munno
Puro ra Ariano re Puglia
E Maronna chi stai resposta
Quanta grazie sai fa.
Quisso figlio chi tieni ‘mbrazza
Come lo strengi e come l’abbrazzi
Come lo strengi e come l’abbracci
E come l’azzicchi a sa bella facce.
So Figlio tuio com’è potente
Respenza grazie a la povera gente
So Figlio tuio com’è fedele
Respenza grazie matina e sera
E la Maronna re quisto convento
Respenza grazia ora e momento.
Che bella grazia chi avìo Frigento
Li nove re maggio re lo venti.
To be continued
Siamo arrivati alla fine di questo articolo, ma non temere! Se continuerai a seguirci ben presto riavrai la fortuna di riemergerti nella bellissima Frigento! Alla prossima!
Un blogger Frigentino! Salve lettori, mi presento: mi chiamo Federico Cocchiola ma per gli amici Scrocchiola, ho 18 anni, il mio paese è Frigento e amo la mia terra. Ho deciso di far parte di questo blog per permettere a voi lettori di immergervi in uno dei paesi più belli d’Irpinia. Nel mio comune mi sono impegnato in ogni modo possibile; faccio parte di diverse associazioni: sono, infatti, un volontario della Pubblica Assistenza frigentina nonché il “presidente” del Forum dei Giovani. Cari saluti Scrocchiola