Anche Grottaminarda risponde alla chiamata proveniente da Conza della Campania e partecipa al progetto “Irpinia World – Esperienze Magiche”. Una suggestiva piattaforma che vuole parlare e mettere in relazione tra loro i comuni dell’Irpinia. Proprio come una magica finestra che si apre su tutti i comuni d’Irpinia.
Lo scopo principale del progetto è quello di raccontare, attraverso le parole, la nostra terra e anche noi cercheremo di raccontare Grottaminarda nel migliore dei modi.
Sarà un viaggio a puntate, che scoprirà lentamente e poco alla volta il nostro paese.
Un paese irpino
Grottaminarda è un medio paesino di circa 8000 anime, situato a cavallo della dorsale appenninica e quasi al centro della direttrice Napoli – Foggia.
Ai più, è noto per il suo casello autostradale, per la cucina e per il suo mercato settimanale che, svolgendosi il lunedì, coinvolge una buona fetta della parte settentrionale della provincia avellinese. Ma in realtà, nel suo intimo, tra le sue case, tra le sue mura e talvolta anche nel sottosuolo, conserva numerosi e preziosi tesori. Sconosciuti a molti e spesso anche agli stessi suoi abitanti, i grottesi.
La sua posizione privilegiata, al centro della Valle dell’Ufita e quasi al centro della provincia di Avellino, le ha accordato un posto in prima fila agli eventi storici che hanno caratterizzato la storia irpinia. Complice anche la volontà dell’uomo che, nella varie epoche storiche, ha voluto che, qui per il suo territorio, passassero numerose strade di comunicazione: prima un antico tratturo, poi una via romana (l’Aurelia Aeclanense), poi ancora la Strada Regia delle Puglie e in ultimo l’odierna autostrada dei due mari: la Napoli-Bari.
I grottesi
Questo vantaggio stradale ha formato il carattere proprio dei grottesi. E quindi possiamo dire che il grottese è orgoglioso, sicuro di sé, votato al commercio, curioso, viaggiatore, esperto della buona cucina, spesso irascibile ma tuttavia di buon cuore.
Al primo incontro può sembrare diffidente, ma una volta rassicurato si apre totalmente all’altro e alle novità. Diventa quindi un caro e fraterno amico.
Ha sempre accolto gli altri e in relazione a questo si può dire che ci sono più forestieri che locali. Una caratteristica che spesso non gli ha evitato le critiche più aspre. Difatti uno dei tanti appellativi che il grottese ha ricevuto è quello di zingaro, sia per l’incerta provenienza – gli stranieri erano zingari per definizione – , sia perché si troverà un grottese in ogni parte del mondo.
Il paese
Il paese, nella veste architettonica acquisita dopo i vari terremoti del Novecento, si presenta adagiato su un dolce rilievo collinare e attraversato dal torrente Molinello (un affluente del fiume Ufita).
Chi vi giunge per la prima volta, rimane colpito dalla grande mole della chiesa madre che spicca alta e domina tutto il paese.
Il suo campanile si intravede già a vari chilometri di distanza e da alcuni secoli è il simbolo proprio della comunità grottese.
A prima vista non sembra un paesino differente dagli altri ma è solo percorrendolo a piedi che si possono scoprire i suoi segreti, le sue meraviglie, le sue eccellenze: la chiesa madre con i suoi tesori d’arte; l’antica roccaforte con le sue storie e le sue leggende; la chiesa di San Michele con il suo campanile medievale, il santuario di Carpignano, la strega Menandra, la dea Minerva, le sette fontane, il pulieio, il torrone, il Festone e tanto altro.
Ma stiamo correndo troppo. Parleremo di queste meraviglie nei prossimi appuntamenti.
Blogger Grottaminarda. La Pro Loco Grottaminarda nasce nel 1980 per favorire la conoscenza, la promozione e la valorizzazione della cultura e l’identità grottese.
Il referente per Grottaminarda e per la Pro Loco Grottaminarda sarà Raffaele Masiello, un appassionato della storia grottese, e irpina in generale, che ha collaborato a vari progetti culturali, sia per il proprio paese, sia per i paesi limitrofi.