veduta di Grottaminarda lato sud

GROTTAMINARDA. Tra buona cucina e incantevoli meraviglie

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veduta di Grottaminarda lato sud
Grottaminarda, veduta lato sud - Fonte: Gianmarco Blasi (GBdrone)

Anche Grottaminarda risponde alla chiamata proveniente da Conza della Campania e partecipa al progetto “Irpinia World – Esperienze Magiche”. Una suggestiva piattaforma che vuole parlare e mettere in relazione tra loro i comuni dell’Irpinia. Proprio come una magica finestra che si apre su tutti i comuni d’Irpinia.

Lo scopo principale del progetto è quello di raccontare, attraverso le parole, la nostra terra e anche noi cercheremo di raccontare Grottaminarda nel migliore dei modi. 

Sarà un viaggio a puntate, che scoprirà lentamente e poco alla volta il nostro paese.

Un paese irpino

Grottaminarda è un medio paesino di circa 8000 anime, situato a cavallo della dorsale appenninica e quasi al centro della direttrice Napoli – Foggia.

Ai più, è noto per il suo casello autostradale, per la cucina e per il suo mercato settimanale che, svolgendosi il lunedì, coinvolge una buona fetta della parte settentrionale della provincia avellinese. Ma in realtà, nel suo intimo, tra le sue case, tra le sue mura e talvolta anche nel sottosuolo, conserva numerosi e preziosi tesori. Sconosciuti a molti e spesso anche agli stessi suoi abitanti, i grottesi.

panorama di Grottaminarda
Grottaminarda panorama - Fonte: cartolina Francesco Palomba

La sua posizione privilegiata, al centro della Valle dell’Ufita e quasi al centro della provincia di Avellino, le ha accordato un posto in prima fila agli eventi storici che hanno caratterizzato la storia irpinia. Complice anche la volontà dell’uomo che, nella varie epoche storiche, ha voluto che, qui per il suo territorio, passassero numerose strade di comunicazione: prima un antico tratturo, poi una via romana (l’Aurelia Aeclanense), poi ancora la Strada Regia delle Puglie e in ultimo l’odierna autostrada dei due mari: la Napoli-Bari.

I grottesi

Questo vantaggio stradale ha formato il carattere proprio dei grottesi. E quindi possiamo dire che il grottese è orgoglioso, sicuro di sé, votato al commercio, curioso, viaggiatore, esperto della buona cucina, spesso irascibile ma tuttavia di buon cuore.

Al primo incontro può sembrare diffidente, ma una volta rassicurato si apre totalmente all’altro e alle novità.  Diventa quindi un caro e fraterno amico.

Ha sempre accolto gli altri e in relazione a questo si può dire che ci sono più forestieri che locali. Una caratteristica che spesso non gli ha evitato le critiche più aspre. Difatti uno dei tanti appellativi che il grottese ha ricevuto è quello di zingaro, sia per l’incerta provenienza  – gli stranieri erano zingari per definizione – , sia perché si troverà un grottese in ogni parte del mondo. 

Costumi
Costumi tradizionali grottesi - Fonte Archivio Pro Loco Grottaminarda

Il paese

Il paese, nella veste architettonica acquisita dopo i vari terremoti del Novecento, si presenta adagiato su un dolce rilievo collinare e attraversato dal torrente Molinello (un affluente del fiume Ufita). 

Chi vi giunge per la prima volta, rimane colpito dalla grande mole della chiesa madre che spicca alta e domina tutto il paese.

 Il suo campanile si intravede già a vari chilometri di distanza e da alcuni secoli è il simbolo proprio della comunità grottese.  

panorama di Grottaminarda
Panorama di Grottaminarda – Fonte Raffaele Masiello
Campanile di San Michele
Campanile della Chiesa di San Michele Arcangelo - Fonte Raffaele Masiello

A prima vista non sembra un paesino differente dagli altri ma è solo percorrendolo a piedi che si possono scoprire i suoi segreti, le sue meraviglie, le sue eccellenze: la chiesa madre con i suoi tesori d’arte; l’antica roccaforte con le sue storie e le sue leggende; la chiesa di San Michele con il suo campanile medievale, il santuario di Carpignano, la strega Menandra, la dea Minerva, le sette fontane, il pulieio, il torrone, il Festone e tanto altro.   

Ma stiamo correndo troppo. Parleremo di queste meraviglie nei prossimi appuntamenti.

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