Paese di Grottolella

Grottolella: tra le strade di un borgo irpino

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Paese di Grottolella
Scatto di Denys Riccardo Conte

Anche Grottolella ha aderito all’iniziativa lanciata da Gerardo Megaro, creatore della piattaforma “Irpinia World – Esperienze magiche”. Un viaggio culturale tra i borghi dell’Irpinia, alla scoperta di tradizioni culturali, gastronomiche ed eventi che caratterizzano i comuni della provincia campana. 

Un po' di storia

Grottolella è un comune della provincia di Avellino, immerso nel verde, che si estende ai piedi del Massiccio del Partenio. E’ un comune di circa 2000  abitanti, situato tra le province di Avellino e Benevento. 

Piazza Angelo Maglio

La radice del nome “Grotta” trae le sue origini dal termine latino “Crypta” (= grotta), probabilmente per la presenza di una grotta sotto l’antica chiesa di San Michele Arcangelo.  La denominazione, tuttavia, è cambiata molto nel corso degli anni: dapprima Crypta Castanearum, poi Grotta Castagnara e infine, nel 1812, ha preso il nome di Grottolella.

Il Feudo di Grotta, sin dal tempo della denominazione longobarda era diviso in due parti.  Nella “Cronica” di Falcone Beneventano si legge che Ruggiero II donò una parte di Grotta ad Ugone e l’altra a Torgisio. Un erede di Ugone, Ruggero di Fraineto, favorì la nascita della Baronia di Sant’Angelo, che comprendeva Capriglia, Sant’Angelo a Scala e parte di Grottolella. La restante parte del feudo seguì le vicende del Feudo di Montefredane. La divisione del feudo permase a lungo e numerose famiglie si contesero la proprietà.

Per le strade del borgo

Passeggiare per i vicoli di questo borgo è un’esperienza incantevole.
Attraversando il centro storico troviamo “Palazzo Pellegrino”, un immobile del XVIII secolo, con murature in pietra. È caratteristico il suo portale d’ingresso in pietra arenaria e il suo ampio cortile all’interno.
Continuando per piazza Angelo Maglio è impossibile non notare l’imponenza di “Palazzo Maglio”, che occupa interamente un lato della piazza, e proseguendo verso la parte alta del centro storico si incontra la Chiesa di Santa Maria delle Grazie, posta ai piedi del Castello Macedonio. 

Chiesa di Santa Maria delle Grazie
Scatto di Denys Riccardo Conte

La sua costruzione risale al XVIII secolo, ma in seguito al terremoto del 1980 fu ristrutturata insieme alla sua torre campanaria. Le sue origini risalgono al periodo normanno: fu proprio questo popolo infatti che introdusse la devozione per San Egidio, tuttora patrono di Grottolella.

Giungiamo infine, dopo un’impegnativa salita, al castello: costruito su un fortilizio longobardo, ha subito numerosi restauri fino ad assumere la funzione residenziale. Caratterizzato da torri cilindriche angolari, presenta un ampio cortile interno sul quale si affacciano gli appartamenti. Attualmente di proprietà privata, continua ancora oggi ad essere abitato. Il Castello rappresenta il simbolo per eccellenza del nostro borgo e segno di forza per la comunità.
Dalla piazza sottostante la torre del castello, denominata Piazzetta Mario Da Vinci, si gode di un panorama mozzafiato, che comprende i vicini comuni di Capriglia e Summonte e la montagna di Montevergine.

Ancora, nei pressi del Castello è possibile osservare alcune delle opere scultoree realizzate e donate dal maestro Giovanni Spiniello, un artista originario di Grottolella e ancora oggi residente nel comune, come “L’albero dell’Amore e del Vento” e “Il guardiano del Castello”, caratterizzate dal loro colore ceruleo.

Il Guardiano del Castello di Grottolella
Scatto di Davide Magliacane

È questo il posto più idilliaco del borgo, dove, soprattutto al tramonto, i colori del cielo e della terra si fondono regalando intense emozioni all’osservatore.
Il centro storico nella prima settimana di settembre diventa il palcoscenico di un’importantissima manifestazione organizzata dal Forum dei Giovani, “Il Pasto della Salamandra”: un festival di musica, arte ed enogastronomia che coinvolge tutti gli abitanti di Grottolella. Il castello e la sua torre diventano il fulcro dell’evento, creando un’atmosfera suggestiva e accattivante.

Un viaggio nel verde

Poco distante dal centro storico c’è una località che merita di essere menzionata per la sua bellezza. Mi riferisco, usando il dialetto, a quella che è comunemente chiamata “Abbascio a Brilla” (Località Tronti). 

Attraversata da un corso d’acqua, presenta scorci intatti di natura inviolata e i resti dei vecchi mulini ad acqua. Un luogo nel quale recarsi per trascorrere una giornata immersi nel verde e nella bellezza, magari facendo un bagno nelle acque fresche del torrente.

Località Tronti Grottolella
Scatto di Denys Riccardo Conte
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