le origini in generale
Come molti sapranno, il termine “Carnevale” deriva dal latino “carnem levare”, che letteralmente sta a significare “levare la carne”. Fondamentale è ricostruire l’etimologia delle parole, poichè questa ci apre ampi spazi di veduta. Infatti, soprattutto in passato (qualcuno lo fa ancora oggi), si evitava di mangiare la carne nel periodo di Carnevale, precedendo questo la Quaresima.
Le origini della festa sono antichissime e richiamano le dionisiache greche o i saturnali romani, per citarne alcuni. Tuttavia oggi il Carnevale si inserisce nella tradizione cattolica.
Simbolo per eccellenza del Carnevale è la maschera, e non quella che siamo costretti ad utilizzare oggi per difenderci dal Covid-19! Il Carnevale rappresenta il divertimento, a volte potrebbe significare desiderio di voler essere qualcuno, come i bambini che si travestono da chi ammirano o le bambine che sognano di diventare fatine o principesse.
Ma non è solo una festa per i più piccoli. Lo festeggiano tutti in tutto il mondo, ogni paese con le sue usanze e tradizioni.
LA FESTA a GRECI
Così anche a Greci, dove il Carnevale cominciava a S.Antonio Abate, il 17 gennaio e si concludeva il martedì grasso con una sfilata in maschera tra le strade del paese.
In tempi antichissimi si travestivano solo gli uomini, non con un travestimento banale e scontato, erano quasi irriconoscibili perchè indossavano abiti e accessori femminili, parrucche, si facevano truccare, e i più temerari provavano anche a camminare sui tacchi. In tutto ciò le donne si divertivano a guardare, senza travestirsi.
Col passare del tempo, anche le donne hanno iniziato a travestirsi e indovinate un po’? Da uomini! Dunque gli uomini da donne e le donne da uomini e si finiva per trasformare scherzosamente i propri nomi, per adattarli alla circostanza.
Più in particolare si inscenava un vero e proprio corteo nuziale, i cui partecipanti si vestivano come detto poc’anzi, e sì, anche la sposa e lo sposo! Vi posso garantire che le risate erano assicurate!
Le tradizioni non finiscono qui. La domenica che seguiva il martedì grasso, “Carnevaletto”, era usanza rompere la pignatta – la “poça”- che poteva contenere di tutto, e se si era meno sfortunati ci si beccava in testa uova e farina. Il gioco consisteva nell’essere bendati e cercare di colpire con un bastone il bottino.
Fa male dire che negli ultimi tempi un po’ si è perso l’entusiasmo che c’era un tempo, e molte tradizioni stanno quasi per scomparire. Non vorrei mai che ciò accada, perciò spero che dal prossimo anno, Covid permettendo, potremmo riprendere proprio con un bel corteo nuziale ” a uso nostro”.
GRAZIE PROF.!
Una menzione ed un ringraziamento particolare vorrei farlo al nostro amatissimo prof. Giammatteo Meola, che ha sempre immortalato tutti i momenti della tradizione grecese, come questi. Continua a vivere in noi e in questi suoi, preziosi, scatti che custodiremo gelosamente per l’eternità.
Autore: Nicoletta Rosalbo
Blogger Greci. Siamo un gruppo di ragazzi di età e professioni diverse, con una grande cosa in comune: l’amore per il nostro piccolo, ma splendido paese. Speriamo di incuriosirvi con i nostri racconti e condurvi prima con il cuore e poi con il corpo qui da noi. Scoprirete una piccola oasi di paradiso!
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