“Nzerra ‘o balcone. Appanna ‘sti scure. Facimm addefteddá sti quatt mura. Dint a cuntrora s’addormentano e ‘ccase e ogni ccosa. Per le strade non c’era nessuno. Solamente e pummador spase ‘ngopp e tavule a seccá sott’ o Sole.” Con questa frase di Giancarlo Mauro inizio il mio racconto del mese di Agosto, mese insolito, ricco e denso di calore umano.
Agosto è un mese che si aspetta per ritornare a qualcosa di antico, per ritornare alle case disabitate, per farle rivivere, ancora una volta, insieme alle piú care tradizioni. La polvere è terra sottile che trapassa gli infissi scoloriti, le fotografie in bianco e nero sui centrini macchiati di giallo ricordano strade sterrate che non si riconoscono piú. La luce in queste case fresche sembra dorata e agli occhi stupiti dei bambini di oggi si congiungono quelli pieni di nostalgia di quelli di ieri. Cosa guardano insieme? Un insolito palio che si veste di folclore, tra un asino disobbediente, un’anguria distrutta di e una damigella annoiata.
Sono migliaia i piedi che hanno battuto queste strade. Piedi vestiti di cuoio e strascichi di velluto. Piedi vecchi, giovani. Piedi di bambini rosei sulle spalle dei genitori. Piedi devoti, insieme al volto, al cuore e alle mani, sul marmo freddo della navata laterale della chiesa, in religioso silenzio di fronte al Santo dall’espressione serena che si regge la testa. San Pellegrino.
La devozione si fonde con le bancarelle illuminate e i sapori della festa. Il caramello intorno alle noccioline, addolcisce l’aria insieme allo zucchero filato. Le stecche di torrone sembrano mattoncini di un muretto colorato in mezzo alle castagne e alle noccioline americane. Le forchettine colorate delle vaschette di musso e trippa si perdono in una montagna di gusci di pistacchio.
Le tavolate di pranzi e cene si riempiono di prodotti dell’orto. Il pomodoro regna sovrano nelle insalate tempestate di basilico. Melanzane fritte, friarielli e zucchine alla scapece. Ore in cucina a friggere. Ore ed ore in terrazza nell’acidulo odore della salsa a chiudere le bottiglie.
Il sole di Agosto colora le strade di un giallo più carico. L’ombra, preziosa, cammina sotto ai muri. Le giornate si accorciano, il buio arriva prima. Il 27 agosto è già autunno, ma restano affissi alle pareti i manifesti delle feste, che sbiadiscono lentamente per ricordarci di tornare alla normalità.
Autore: Forum dei Giovani Altavilla
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