La Mefite di rocca san felice

La Mefite di Rocca San Felice

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La Mefite di rocca san felice
La Mefite

In questo nuovo intervento su Irpinia World vogliamo rivolgere l’attenzione ad uno dei fenomeni naturali più suggestivi e affascinanti dell’Irpinia, che presenta caratteristiche uniche nel suo genere nel panorama internazionale: la Mefite.

Si tratta di un fenomeno di origine sulfurea che si trova nella Valle d’Ansanto, a circa 4 km dal centro abitato di Rocca San Felice. La Mefite è un luogo di straordinaria bellezza paesaggistica e di incredibile forza naturale. Ciò che la caratterizza è il continuo ribollire delle acque e le forti esalazioni gassose che provengono dalle fenditure nel terreno. Recenti studi scientifici hanno attestato che la Mefite rappresenta il fenomeno non vulcanico con la più alta concentrazione di anidride carbonica mai misurata in tutto il mondo. Si tratta, dunque, di un fenomeno unico dal punto di vista geotermico e geofisico.

Mefite - dettaglio del lago
Mefite - dettaglio del lago

Il ribollimento delle acque è una delle caratteristiche più interessanti della Mefite, che suscita maggiormente la curiosità dei visitatori. Ma come si spiega? Il ribollimento è dovuto alla presenza in profondità di fenomeni evaporitici ad alto tasso di CO2 che, risalendo verso l’atmosfera, incontrano la componente solfato-calcica a basso valore di pH. Questo vuol dire che le bolle che si formano in superficie dipendono dall’emissione di biossido di carbonio proveniente dal sottosuolo e dalla particolare composizione chimica delle acque mefitiche.

Altro elemento indistinguibile della Mefite è l’odore molto forte e quasi nauseabondo (simile per alcuni aspetti all’odore delle uova marce) che è presente nell’intera area del sito e che nelle giornate particolarmente ventilate può essere avvertito anche a diversi chilometri di distanza. Ma perché la Mefite ha un odore così forte? Secondo gli studi scientifici l’odore di ‘uova marce’ è dovuto ai numerosi gas che risalgono dal sottosuolo, tra cui in particolare l’acido solfidrico (H2S). I gas rilasciati nell’atmosfera hanno un’origine molto profonda: a partire dalla crosta terrestre subdotta, i gas percorrono alcune decine di chilometri nel sottosuolo prima di risalire in superficie e ‘infestare’ l’intera area della Mefite.

Mefite Rocca
Ribolimmento delle acque

Per via della sua particolarità la Mefite ha da sempre colpito l’immaginario collettivo dei suoi visitatori. Nell’antichità nacque e si sviluppò il culto della dea Mefite, prima presso le popolazioni italiche e, successivamente, in età romana. Inizialmente la dea Mefite era una divinità benigna e protettrice, simbolo di fertilità, cui i pellegrini rendeva omaggio con doni e sacrifici. In seguito il volto di Mefite cambiò e passò ad indicare un’entità malefica intorno alla quale sorsero leggende ancora vive nella tradizione popolare.

Tra le diverse testimonianze letterarie che parlano del sito della Mefite, quella più nota è indubbiamente la citazione di Virgilio nel VII canto dell’Eneide, in cui la Mefite viene presentata come la porta d’ingresso degli Inferi, il luogo del trapasso dalla vita alla morte.

Xoanon - Statuetta votiva dedicata alla dea Mefite
Xoanon - Statuetta votiva dedicata alla dea Mefite

Il culto di Mefite durò circa mille anni, dal VI sec. a.C. al IV sec. d.C., fino a quando nella Valle d’Ansanto arrivò S. Felice da Nola con l’intento di evangelizzarlo; così il tempio della dea pagana fu distrutto per essere sostituito da una chiesetta dedicata a Santa Felicita e i suoi sette figli martiri, oggi meta di pellegrinaggio religioso.

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