Passeggiando per le strade di Altavilla è facile imbattersi in via Federico Capone, definito ”lo scienziato di Altavilla Irpina”. Questo appellativo potrebbe suonarci strano, ma così titolava un articolo del ”Times” di Londra (avete capito bene, il quotidiano che amava leggere anche Sherlock Holmes) riferendosi all’imprenditore, scienziato e politico italiano nato ad Altavilla Irpina il 16 febbraio 1849.
Personaggio pervaso dall’ardore politico fin da giovanissimo, fece parte della Colonna Insurrezionale Irpina che lo vide combattere sotto le insegne di Giuseppe Garibaldi per la liberazione di Venezia. Successivamente, occupò per ben due legislature un seggio presso la Camera dei Deputati, coltivò amicizie con i maggiori patrioti campani e persino con lo stesso Garibaldi, il quale – come sappiamo – ebbe modo di adoperare lo zolfo altavillese per il suo vigneto di Caprera.
Lo Zolfo
Ad Altavilla, infatti, il suo nome è prevalentemente conosciuto per il profondo contributo dato al paese in ambito economico. A soli ventidue anni, Capone fu a capo della SAIM ZOLFI, società che da oltre un secolo si affaccia (pur avendo, ad oggi, fermato l’attività estrattiva) sulla scena mineraria mondiale. Per lungo tempo, la miniera fece la fortuna del paese: quale abitante dei Tre Colli non ha almeno un nonno, un bisnonno, un prozio che ha dedicato buona parte della propria vita agli scavi nel sottosuolo?
Potremmo fermarci qui e aver reso già degno di lode l’operato di quest’uomo così eclettico, ma è d’obbligo menzionare anche la grande attività filantropica svolta da Federico Capone a sostegno della collettività. In relazione ai tempi moderni va ricordato il suo soccorso durante l’epidemia colerica del 1887, quando si profuse ancora per il successivo risanamento del paese, a costo di essere contagiato egli stesso. Inoltre, dato il profondo valore morale, Zi’ Federico (come si direbbe in dialetto altavillese) accorse con i suoi operai durante il terremoto di Casamicciola nel 1883 e pochi sanno che finanziò gli scavi archeologici di Pompei ed Ercolano.
Lo scienziato
Infine, non vanno dimenticate la genialità e l’inventiva di Federico Capone, pioniere dell’aviazione che – già nel 1875 – mise a punto una “macchina aerea per lo studio delle proprietà dell’aria”. Le sue invenzioni gli valsero brevetti in Argentina e Venezuela e una medaglia all’esposizione universale di Parigi. Tra le macchine più innovative dell’epoca, merita menzione particolare il velivolo ”Aquilotto”, che era munito persino di un paracadute!
L’ Onorevole Federico Capone si spense serenamente il 14 giugno 1918 presso la residenza di famiglia di Torre del Greco. Il 5 agosto successivo, la sua memoria fu onorata dal Consiglio comunale di Altavilla Irpina con una splendida orazione funebre da parte dell’allora Segretario Cav. Luigi Severini, che affermò:
”chi sa fra quanti altri anni ne spunterà un simile nel nostro orizzonte!”.
Autore: Andrea Squittieri
La miniera
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