Questo mese propongo un articolo scritto con la preziosa collaborazione di due amici, Igino e Patrizio, che, come me, amano Bisaccia e le sue tradizioni, soprattutto quelle culinarie.
Da sempre Bisaccia è conosciuta, come d’altronde gran parte dei paesi irpini, per le sue leccornie gastronomiche: marcannali, triidde, vrecchie, cauzunciedde e ancora struffoli, scartellate e sammucchie (sanguinaccio). Poichè ci avviciniamo alla stagione fredda, iniziamo con qualcosa che si cucinava a partire da questo periodo dell’anno e che costituisce un’autentica ricetta della tradizione bisaccese, apprezzata ancora oggi.
Cenni storici
La tradizione vuole che, con l’arrivo della stagione fredda, c’era poco da lavorare in campagna e si trascorreva il tempo nelle case che profumavano di piatti molto sostanziosi e saporiti per scaldare corpo e spirito. In particolare, le nostre instancabili donne si cimentavano nel creare una sorta di torta salata, per dirla alla francese una quiche lorraine, vero e proprio pasto utile a dare il giusto apporto calorico (e oltre) all’intera famiglia. Stiamo parlando del migliazzo, o per dirlo alla bisaccese, “lu migliazzo”, focaccia realizzata con ingredienti poveri e alla portata di tutti, date le immancabili scorte di ingredienti caserecci.
Il migliazzo, preparato in origine con la farina di miglio, poi con la farina di granturco, oggi con quella di mais, costituiva un piatto unico e completo. Veniva preparato “cu re frìttele” (i ciccioli), grossi pezzi di grasso di maiale, e col formaggio che c’era in casa. Nel tempo, la ricetta è mutata per renderla meno grassa e gradita a tutti.
Quella che segue è la versione re lu migliazzo a metà tra il vecchio e il nuovo. In entrambi i casi, dopo averlo mangiato, è consigliata una lunga passeggiata per agevolare la digestione.
Ingredienti
Per uno stampo di 20 cm di diametro:
- Sale
- Olio di oliva
- Semi di finocchio
- Uva passa
- Ciccioli (re frìttele)
- Salsiccia sbriciolata
- Formaggio grattugiato
- Caciocavallo o altro formaggio a piacimento
- 600/700 gr. di farina di mais
Come si fa?
Preparazione:
- Per un migliazzo doppio, diciamo di 4 cm, riempite un ruoto (teglia) con circa 4 cm di acqua.
- Versate l’acqua in una pentola e aggiungete un pizzico di sale, due cucchiai di olio di oliva ed alcuni semi di finocchio.
- Tagliate il caciocavallo (o altro formaggio a scelta) a cubetti, aggiungete l’uva passa, la salsiccia sbriciolata, il formaggio grattugiato e i ciccioli.
- Versate tutto nell’acqua e fate bollire per 5/10 min.
- Prendete la farina di mais e aggiungetela poco alla volta nell’acqua, mescolando lentamente con un cucchiaio di legno in modo da non far formare i grumi. Fate cuocere a fuoco lento.
- Assorbita l’acqua, lasciate cuocere per altri 5 minuti mescolando. Quando incomincia a staccarsi dai bordi, versate il composto in una teglia unta di olio.
- Bagnate la mano con l’acqua fredda e, a piccoli colpi, modellate l’impasto per livellarlo bene.
- Infornate a 180° nel forno di casa preventivamente riscaldato per un paio di ore o comunque fino a quando si formerà sopra e tutt’intorno al migliazzo una spessa crosta dorata.
Gustatelo caldissimo per cena e, se ve ne avanza, riscaldatelo il mattino seguente, per colazione!
Blogger Bisaccia. Profondamente legata al territorio irpino, attiva nell’associazionismo, credo sia importante che i piccoli paesi facciano rete, uniti da idee e progetti per valorizzare e dare nuovo senso alle comunità locali che insieme condividono storia, cultura, tradizioni.
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