luna piena

Leggende sulla luna ad Altavilla

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luna piena
Fuoco con la luna piena - P. Klee

Marcoffio 'ngopp a Luna

C’era una volta, tanto tempo fa, ma non troppo, un bambino che voleva andare sulla Luna.

-Marcoffio, ma non si può andare sulla Luna!- gli dicevano i contadini mentre lui mungeva le mucche. Marcoffio, come tanti bambini di un tempo, aiutava i genitori nelle faccende di casa. Andava a prendere l’acqua alla fontana, rincorreva le galline per farle rientrare la sera e raccoglieva i ramoscelli secchi nel bosco per accendere il fuoco. Un giorno, mentre camminava nel bosco, vide una grotta da cui usciva del fumo.

-Vieni Marcoffio, entra- disse una voce. Marcoffio entrò e vide un uomo piccolo piccolo.

-Come sai il mio nome? Chi sei?-

-Sono il mago dei fagioli e sono arrivato qui, nel tuo paese, perché ho sentito che vuoi andare sulla Luna.-  Marcoffio incredulo e felice si guardò intorno, si toccò i vestiti chiedendosi se stesse sognando. Il mago prese  un sacchetto marrone grande come una noce e fece scivolare sulla mano di Marcoffio un fagiolo viola con delle striature d’oro brillante. -Prenditi cura di questo fagiolo e vedrai- disse il mago, si voltò e scomparve nella grotta. Marcoffio tornò subito a casa, prese il fagiolo e lo piantò vicino ad un vaso di fiori, aiutò la mamma con gli animali, mangiò e andò a dormire. Durante la notte, il rumore di un vaso rotto svegliò Marcoffio, che corse fuori in pigiama. Un’enorme pianta luminosa stava crescendo dal terreno buio e puntava verso la Luna. 

Marcoffio si avvicinò e le foglie si disposero in modo che lui potesse salire. La strada era lunga e la Luna diventava sempre più grande, dall’alto si vedeva poco, il paese, le città erano addormentate e poco illuminate. Marcoffio c’era quasi. Quando mise il primo piede sulla Luna, gli sembrò di camminare in una nuvola di polvere sottile. Era bello lassù, Marcoffio inizò a camminare e camminare alla ricerca di una mucca o di un gatto da accarezzare, ma niente, più camminava più la Luna diventava deserta. Dopo qualche giorno ritornò al punto da cui era salito e si accorse che la pianta era scomparsa. Il sole l’aveva bruciata! Da allora Marcoffio vive sulla luna e nelle notti di Luna piena, in estate, è possibile vederlo.

casa disabitata
Sedia in una casa abbandonata - Scatto Maria Benedetta Polcari

Il timore dei bambini

All’ epoca in cui mia nonna era bambina, la storiella di Marcoffio si raccontava spesso ai bambini di Altavilla, che alzando gli occhi al cielo vedevano il volto sorridente di Marcoffio tra i crateri della Luna. “Non puntare mai il dito alla luna” dicevano le anziane signore, “se indichi la Luna, ti verranno le verruche sulle mani. Le mani devono stare in tasca.”

Spaventare i bambini era all’ordine del giorno. Il buio era spesso al centro di storie paurose che si raccontavano ai più piccoli per spaventarli, in modo che facessero attenzione alle proprie azioni. Oggi ai bambini si raccontano favole gioiose e serene, ma spesso le fiabe del passato erano cariche di dettagli macabri e cruenti. Basti pensare ai racconti dei Fratelli Grimm, che hanno ispirato moltissimi cartoni della Disney, ma solo dopo essere state attentamente riadattate ai tempi moderni. Molte fiabe avevano origine nel Medioevo, epoca dove il concetto di morte e vita erano decisamente labili e dove l’idea di tortura, di assassinio, di infanticidio, non era così rara nelle esperienze quotidiane.

storie fratelli Grimm
Cappuccetto roso e il lupo cattivo

Il lupo mannaro

Tra le leggende popolari approdate anche ad Altavilla, c’era quella del lupo mannaro, un uomo macchiato della colpa di essere nato insieme al Gesù bambino, la notte di Natale.

Il lupo mannaro usciva nelle notti di Luna piena, da uomo diventava bestia feroce, si strappava gli abiti di dosso e riduceva a brandelli tutto ciò che incontrava. I bambini erano spaventatissimi da questa figura misteriosa e per questo conoscevano tutti i trucchi per fermarlo. Gli si poteva lanciare una pezza rossa, in modo che il lupo mannaro concentrandosi su questa si calmasse. 

Trovarsi nelle vicinanze di una scala, costituiva una via di salvezza, perché il lupo non saliva più di tre scalini. Ma il rimedio definitivo era pungere la bestia feroce con un oggetto di ferro, in questo modo il lupo mannaro sarebbe diventato di nuovo umano e si sarebbe potuto ritirare a casa dalla moglie, bussando alla porta tre volte, segnale che permetteva alla povera donna di capire che il marito aveva riacquisito sembianze umane. 

ombre
Ombre in paese - immagine dal web

Storie di paese

Per le vie buie del paese era facile sentire rumori e farsi suggestionare, soprattutto perché le storie di paura erano parte della tradizione popolare. Case e vie infestate da fantasmi si animavano nelle notti di luna piena. Si racconta che ‘ngopp a Cupitell, la strada che storicamente portava i minatori dal paese alla miniera, una notte cadde un masso uccidendo delle persone. Nelle notti di plenilunio,  secondo la leggenda, è possibile sentire gli spiriti che vagano per la strada e le urla du‘ Setaro, un uomo non originario di Altavilla coinvolto nella disgrazia.

Molte di queste storie sono raccontate nel libro di Giancarlo Mauro “Storie di vita paesana”, che dal Mammone alla Mano nera, ci riporta ad un passato ormai scomparso, fatto di bambini con un’infanzia totalmente diversa dalla nostra, priva degli agi che possediamo ormai tutti, ma allegra, concreta, piena di giochi e soprattutto amicizie che resistono al tempo.

Rampa Luongo, Altavilla Irpina
Casa disabitata - Scatto Maria Benedetta Polcari

Autore: Maria Benedetta Polcari

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