
Oggi il percorso segnato dal Palio di San Martino di Monteforte Irpino ci porta alla contrada Molino, che più che essere una zona specifica del paese, lascia alludere ad una delle costruzioni che caratterizzava il territorio. Un’opera di fine ingegneria idraulica, pensata per i mugnai e i contadini, in un pieno spirito collettivo.
Unità vs Complessità
Quando la storia ci pone dinanzi a periodi duri, a sfide difficili, come possiamo noi uomini e donne comuni misurarci con la complessità? La prima e umile risposta che mi salta in testa in un pigro sabato pomeriggio è sicuramente questa: l’unità. Come un torrente accoglie e accetta tutti i suoi rii e affluenti minori così dobbiamo accogliere e accettare la diversità di tutti e muovere verso una sorte comune che non tenga conto di differenze. Tutti fratelli, tutti animati dalla consapevolezza della dignità umana. La metafora del torrente mi attraversa la mente proprio mentre mi accingo a parlare di Molino, la prossima contrada impegnata nel palio montefortese

Il "Molino": ingegneria e civiltà

Questo perchè è sul Monte Carafone di Monteforte e sul colle dei Faliesi che nasce il Fenestrelle: esso altro non è che un insieme di ruscelli e torrenti minori che costituiscono il più importante torrente della città di Avellino. Sulle sue sponde sono nate nei secoli non solo piccole attività semi-industriali che permettevano lo sviluppo del capoluogo ma anche un discreto numero di Mulini, che permettevano la produzione e lavorazione del grano. Ciò è accaduto ovviamente anche a Monteforte. Se vuoi saperne di più sui Mulini della zona clicca qui.
I Mulini o il "Molino" di Monteforte
Secondo il testo “Storia del territorio” di Carmine Santulli, la zona dei Mulini o semplicemente Molino, di cui attualmente non si rileva traccia alcuna, rappresentava per il paese un luogo dove si potevano osservare delle opere di ingegneria piuttosto originali.

Le acque del Fenestrelle venivano captate con un sistema di torri, vasche e paratie che a comando venivano aperte e chiuse. Una parte di queste acque venivano indirizzate alle case nobiliari; un’altra parte invece assolveva ai compiti di molitoria, irrigazioni oltre a quelle di acquedotto. Uno dei Mulini di cui si conservano documenti o tracce addirittura fino all’inizio del ‘900 è quello detto dei “Pagliuonici” e quello appartenuto ad Adolfo Ciorba – il primo e l’unico ad essere motorizzato – che è stato attivo fino agli anni ’70 sempre del ‘900. Il primo era ubicato proprio nel quartiere di cui stiamo parlando oggi; il secondo accanto ai vicoli primo e secondo Mulino. Sempre il Santulli racconta, che alcune strutture, all’inizio del secolo scorso, furono trasferite in zona Molinelle, ovvero nella parte bassa di Monteforte confinante con Mercogliano ed Avellino.
L'economia dell'umanità è come un "Molino"
La capacità di una comunità di sostentarsi attraverso l’imprenditoria ha reso i popoli sempre più ingegnosi e indipendenti dal potere di tipo feudale e nella nostra Italia meridionale questi esempi sono sempre stati molto rari nei secoli. Monteforte, e Molino in particolare, rappresentavano una bella realtà. La laboriosità e l’inventiva rendono l’uomo libero e più eguale all’altro. Poter far progredire il paese oltre al proprio interesse e benessere personale può essere paragonato in qualche modo allo scorrere delle acque del torrente Fenestrelle, che accoglieva tutte le diversità e le opportunità dei cittadini di Monteforte e li conduce in un’unica direzione, quella dell’umanità.

In tempi come questi solo il rimanere uniti e il prendersi cura l’uno dell’altro con consapevolezza e rispetto ci aiuterà ad uscirne fuori: proprio come le acque dei torrentelli si uniscono, dobbiamo prenderci tutti per mano – metaforicamente – e combattere questo maledetto virus trovando il giusto compromesso tra tutela della salute e dell’economia.
Se vuoi saperne di più del torrente Fenestrelle clicca qui.

Blogger Monteforte Irpino. Indole da viaggiatrice, dinamicamente pigra e silenziosamente chiacchierona: sono tutto e il contrario di tutto. Lauriniense di formazione ma Montefortese per amore. Tutto ciò che attira la mia attenzione sono solo e soltanto le storie: di qualsiasi tipo esse siano mi ipnotizzano e mi nutrono. Amo proverbi e luoghi comuni: anche se non sono veri racchiudono piccole realtà. Non sottovaluto mai il potere della semplicità: una serie tv e qualcosa di buono da mangiare possono cambiare le sorti di una brutta giornata. Non credetemi quando dico che sono molto timida: in realtà lo sono di più. Laureata in Comunicazione Pubblica e d’Impresa, giornalista pubblicista ma appassionata Avvocata delle cause perse: e che vuoi farci ho sempre il debole per gli ultimi della classifica!
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