Cari amici, siamo arrivati nel momento più bello dell’anno: le strade di riempiono di luci colorate, le case sono pervase dal calore del fuoco, dall’odore delicato dei dolci appena sfornati, del ragù che bolle in pentola, dal suono delle risate familiari, di un film visto per l’ennesima volta sempre come se fosse la prima. Nell’aria c’è un intenso profumo d’amore, un senso di felicità che è soprattutto condivisione e aiuto verso il prossimo: questi sono i veri valori di questo periodo, non dimentichiamocene!
Natale e i giorni a venire è un po’ un tirare le somme dell’anno che volge al termine, il 2020, beh, non possiamo dire che è stato il migliore che fino ad ora abbiamo vissuto, ma è proprio per questo che dobbiamo trovare il suo lato positivo, vi diamo l’input: ciascuno (ci auguriamo) ha finalmente valorizzato la propria normalità, ha preso coscienza dell’importanza di ogni gesto, momento, di ogni occasione da non lasciarsi sfuggire.
Io voglio augurare a tutti voi buone feste e che la magia di questo periodo porti nelle vostre case la tanto aspettata e piacevole gioia.
Visto che questo è un periodo di condivisione, vi voglio portare in casa mia e raccontarvi come si svolgono i due giorni principi della settimana Natalizia.
24 dicembre
Mia cugina spesso paragona il modo che la nostra famiglia ha di festeggiare la vigilia di Natale a quella famosa commedia napoletana di Eduardo de Filippo “Natale in casa Cupiello”, l’evergreen che accompagna il Natale di tanti italiani.
Il 24 mattina regna la calma, i miei genitori, io e mio fratello ci deliziamo di un pranzo tipicamente a base di pesce, accompagnato da un forte e penetrante odore di frittura, che non ci lascerà fino a Pasqua.
La nostra vigilia segue delle regole ben precise, sia per parlare di organizzazione, che per restare in tema cibo.
Come ogni festa che si rispetti, prima di trovarci con tutta la famiglia per dare inizio al gran cenone della viglia, noi ragazzi ci ritroviamo per un bell’aperitivo in compagnia, sapete com’è…il pranzo era poco!
La tradizione frigentina vuole che in questa ricorrenza si mangi pesce, anche se, non sempre i vari antipasti rispettano la regola. La tradizione parla chiaro: spaghetti aglio e olio e baccalà in tutte le sue cotture e salse. Una volta arrivata la mezzanotte, non importa se abbiamo ancora “li pieri sotto la boffetta”, parte puntualmente il giro di auguri, spumante stappato ecc..
A questo punto, con la pancia ormai piena, sazi già da un po’, vediamo le nostre mamme mettere sul tavolo i dolci, cui, diciamoci la verità, non resistiamo mai! Ma come si potrebbe resistere alle zeppole, agli strufoli, ai panettoni e ai mostaccioli?
Una volta finito di mangiare, c’è chi sul divano chiude gli occhi e cade in un sonno profondo e i più attivi si dedicano ai vari giochi natalizi, si crea un’atmosfera vivace, perché tra una mano di sette e mezzo e qualche “mannaggia la miseria” perché il banco “appara lo settemiezz” fatto con tanto amore, con qualche ambo urlato al primo numero estratto dalla tombola, si passa un serata tutti insieme, senza pensare a tutto ciò che c’è intorno, senza dar conto ai vari problemi, è straniamento puro condito con tanta, tanta allegria!
25 dicembre
Il 25 inizia la vera battaglia, ci si rimette a tavola per il pranzo, dove le portate non sono mai meno di 6 e di certo non light.
Natale con i tuoi… sì, ma quanti siamo!? Problema di numeri. Se il detto “aggiungi un posto a tavola” vale da Trieste a Frigento, isole incluse, nelle famiglie del nord si alterna la location, a casa dai nonni o dai suoceri (dai miei o dai tuoi?) per un totale, al massimo, di 8/10 persone a tavola. Al Sud, invece, si passa in rassegna l’albero genealogico fino terzo grado di parentela. In alcuni casi la teoria dei sei gradi di separazione, non è sufficiente a risalire ai legami fra tutti i commensali. Morale: mai meno di 20 seduti e “X” posti aggiunti a tavola. Amici di amici di passaggio inclusi.
Il menù del 25 a Frigento, solitamente, ci si concentra sulla carne con un ragù con cui condire pasta fresca, arrosto, carni varie da agnelli e capretti, dolci e dolcetti e tanto, tanto altro…
Se al nord si è un po’ più compiti e pazienti e, solitamente, si aspetta la fine del pranzo, al sud è un po’ un Capodanno in anticipo: allo scoccare della mezzanotte (o poco prima), si fa nascere il bambinello e si scartano i regali sotto l’albero: ed è questo il momento in cui la confusione regna sovrana tra scambi involontari di regali, bambini urlanti e festosi, papà con la solite cravatta, ma sempre contenti come se fosse la prima della vita… Che meraviglia!
Per la realizzazione di questo articolo devo ringraziare una ragazza del Forum dei Giovani di Frigento, ovvero, Federica Pelosi per la revisione formale dell’articolo.
To be continued...
Siamo arrivati alla fine di questo articolo, ma non temete! Se continuerete a seguirci ben presto riavrete la fortuna di immergervi nella bellissima Frigento! ALLA PROSSIMA!
Un blogger Frigentino! Salve lettori, mi presento: mi chiamo Federico Cocchiola ma per gli amici Scrocchiola, ho 18 anni, il mio paese è Frigento e amo la mia terra. Ho deciso di far parte di questo blog per permettere a voi lettori di immergervi in uno dei paesi più belli d’Irpinia. Nel mio comune mi sono impegnato in ogni modo possibile; faccio parte di diverse associazioni: sono, infatti, un volontario della Pubblica Assistenza frigentina nonché il “presidente” del Forum dei Giovani. Cari saluti Scrocchiola
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