Nel 1564 la famiglia Caracciolo costruirono ad Atripalda un imponente palazzo ducale, che la famiglia usò come residenza. Il palazzo è stato costruito su un area dove prima era presente un castello medievale, circondato da un ampio giardino, con piante e fontane. Nel 1799 fu saccheggiato durante una rivoluzione e poi venne abbandonato. Questo palazzo ha passato secoli e dinastie qui ad Atripalda ed è uno dei monumenti più importanti che rappresenta noi atripaldesi, che ci regala una storia impressionante, pensare che qui sono arrivati duchi e famiglie nobili così importanti.
Ed è per questo che noi atripaldesi per mostrare la nostra fierezza e per ricordare i nostri antenati ogni anno mettioamo tre giorni a disposizione per visitare i giardini immesi del palazzo e le sue mura viste da più vicino, le sue fontane, le statue… purtroppo per motivi di sicurezza non è possibile entrare nel palazzo. Però già poter varcare quei cancelli ti fa sentire un brivido lungo la schiena, un emozione unica; perché tutti noi a scuola studiamo la storia: i grandi re e imperatori, i reperti storici, i movimenti culturali e religiosi e così via. E diciamocelo alcune volte ci porta o ci ha portato una noia assurda studiare pagine di persone che hanno vissuto decenni prima di noi sopratutto se non avevamo qualcosa di concreto tra le mani o qualcuno non ce lo trasmettesse diversamente facendocelo vivere.
E’ proprio questo quello a cui volevo arrivare, il fatto che la storia non ci colpisce finché non la viviamo o ne viviamo un pezzo. Stare al di fuori delle mura di quel castello è stata una sensazione stranissima, come se stessi invadendo la proprietà di qualcuno ma allo stesso tempo come se ne sentissi la necessità di sapere, di conoscere la vita di quella gente, ma non sapere le date della vita e della morte, ma il perché sono rimasti qui, cosa hanno fatto, come lo hanno fatto, e perché sono venuti proprio qui, perché non scegliere un altro posto, cosa c’era di speciale per loro qui.
Può essere che tutte queste cose non le abbiano pensate e che io mi stia immaginando tutto però mi piace pensare che abbiano visto qualcosa di nuovo, qualcosa di buono che forse noi nuova generazione non riusciamo a percepire perché siamo troppo presi da altro. Il palazzo oggi è in condizioni disastrose, per via del troppo tempo passato, e non c’è da meravigliarsi che siano state inventate leggende di fantsmi che inferebbero questo luogo incantato.
Questa cosa è stata inventata nel 2014, che si diceva di questo avvistamento di un fantasma affacciato alla finestra, è stato poi provato che era un fotomontaggio. In verità non ho mai pensato fosse vero, ma credo come la maggior parte delle persone che hanno letto questa notizia; però non ho mai smetito il fatto che qualche presenza spiritica ci fosse in quel castello.
Non credo nel fantasmma che appare bianco con un bagliore di luce che sta sulla terra perché ha un conto in sospeso, queste sono idee sbagliate di quello che si può definire una presenza spiritica. Non è detto che lo possiamo vedere o sentire, come non è detto che non ci sia… ma ovviamento sta tutto nel fatto se una persona ci voglia credere o meno. Per quelli che indugiano su questo voglio dire: Perché sarebbe sbagliato crederci?
Blogger Atripalda. Mi piace leggere, guardare serie tv, ascoltare musica, anche quella più vecchia di me; e ho deciso di far parte di questo progetto per incentivare la mia creatività e per valorizzare il mio paese.
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