L'evoluzione del paese
Nello scorso articolo avevamo parlato di Fontanarosa nel ‘700, oggi continueremo il nostro viaggio nel tempo e vedremo insieme i cambiamenti che sopraggiunsero con l’inizio del XIX secolo.
Agli inizi dell’800, grazie all’arrivo dei francesi e in particolare di Gioacchino Murat (generale dell’impero di Napoleone e re di Napoli), la situazione del paese si evolve: si intensificarono i contatti con le comunità vicine e ciò portò ad una maggiore vivacità culturale.
Si ebbe anche un ammodernamento dell’agricoltura, settore primario per l’economia locale: vennero impiantati nuovi vigneti e migliorò la resa per ettaro del grano e del granturco, grazie all’uso di sementi accuratamente selezionate.
Ma a gestire la vita sociale erano ancora i due pilastri dell’epoca: i proprietari terrieri e la Chiesa.
Qualcosa iniziò a cambiare nel 1806 quando, una legislazione rivoluzionaria dei francesi, portò all’abolizione della feudalità e della manomorta ecclesiastica, per la quale i beni appartenenti a chiese o conventi a non erano soggetti a tasse di successione.
Inoltre le leggi Francesi disposero un nuovo catasto da sostituire a quello del 1746 voluto da Carlo III di Borbone. A Fontanarosa le operazioni per la formazione del nuovo catasto ebbero inizio il 3 agosto 1814, quando il Decurionato sotto la presidenza del Sindaco Biaggio Giannuzzi, divise il territorio in 7 sezioni, nominandole con le lettere dell’alfabeto (A-G). :
- Sezione A, comprendeva “tutto l’abitato della Comune, cirscoscritto dal Territorio della Comune medesima”;
- Sezione B, confinata dalla strada detta “Le Pastene che portava a Gesualdo e da quella detta “La Croce dell’Annunciata” che portava a Frigento;
- Sezione C, confinata dalla strada “La Croce dell’Annunciata” e da quella detta “lo Murillo” che portava a Grottaminarda;
- Sezione D, comprendeva la strada detta “lo Murillo” a quella detta “lo Pescere”, che faceva giungere alla vicina Mirabella Eclano;
- Sezione E, aveva un’unica strada detta “lo Piano” che portava a Sant’Angelo all’Esca;
- Sezione F, anch’essa aveva un’unica strada detta “l’Acqua della Madonna” che conduceva a Paternopoli;
- Sezione G, era la strada che confinava con “l’Acqua della Madonna” e portava a Gesualdo. In questo periodo iniziano a diffondersi anche i contratti d’affitto, che permettevano di cedere la terra per pochi anni, dietro pagamento in denaro o in natura. Tutte queste novità portarono a una crescita economica tra fine ‘700 e inizio ‘800, tale che ci fu una rivalutazione di case e molini pari a circa il 20%.
Ma oltre alla crescita economica, ci fu anche un evidente aumento demografico: infatti, se nel catasto del 1752 gli abitanti erano circa 1500, nel nuovo catasto del 1814 la popolazione risultava essere quasi raddoppiata (2918 abitanti), mentre nel primo cinquantennio dell’800 la popolazione si manteneva mediamente sui 3000 abitanti. Diversi furono i motivi che portarono a questo costante aumento demografico:
- Migliori condizioni di vita (anche delle famiglie meno ricche) grazie all’alimentazione più ricca e più regolare, che portarono anche a una minore mortalità infantile;
- Aumento dell’alfabetizzazione;
- Progressi della medicina e maggiore attenzione all’igiene.
Le migliori condizioni di vita portarono anche a un aumento dei matrimoni: basti pensare che a Fontanarosa si passò dai circa 20 matrimoni annui del ‘700, ai 46 del 1830 e ai 43 del 1840.
L’attuale direttivo del Forum Giovani Fontanarosa è in carica dal 2018 e sin dai primi passi, si è mosso con l’obiettivo di coinvolgere i giovani in attività sociali e culturali, ma anche di avvicinarli il più possibile alla conoscenza del nostro territorio.
In questi anni abbiamo sostenuto progetti ecologici e di volontariato e ci siamo impegnati per creare un ponte di comunicazione tra i ragazzi e l’amministratrice comunale promuovendo dibattiti e facendoci portavoce delle loro iniziative. Tuttavia, la cosa su cui abbiamo riposto maggiore impegno è stata la valorizzazione dell’artigianato locale. Abbiamo deciso di aderire a questa iniziativa perché vogliamo far scoprire la nostra meravigliosa terra, l’Irpinia, a quanti avranno il piacere di ascoltarci. Daremo il nostro contributo parlandovi di Fontanarosa, dei suoi usi e costumi.
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