Sono le ore 17.42 del 26 agosto 2020. Anche questa estate è finita: oramai le avventure di questa anomala stagione volgono al termine e ci restano solo i bei ricordi di momenti che non torneranno più. Siamo sempre noi, i soliti quattro amici al bar, ed anche noi, come Gino Paoli, abbiamo la voglia o per meglio dire il sogno di cambiare il mondo. Qualche birra gelata, un mazzo di carte e ci guardiamo in faccia, tra uno scherzo e qualche risata ci capiamo, ci siamo sempre capiti. Amici da una vita. Di loro potrei raccontarvi tutto, conosco loro meglio di me, o per meglio dire, pensavo di conoscerli tutti.
Ore 18.10, uno di loro con aria affranta e triste, poco prima dell’ultima mano di briscola, quasi vergognandosi ci dice le parole che non avrei mai immaginato di sentirgli dire: “Tra dieci giorni parto!”.
Pensando che si trattasse di un viaggio di piacere non lo abbiamo preso sul serio e abbiamo continuato la partita, dopo qualche minuto di silenzio aggiunge che ha deciso di andarsene da Lapio, come hanno fatto tanti altri e che ha deciso di non volerci più tornare. Lentamente volto la testa alla mia sinistra per vederlo negli occhi. Era serio, non è mai stato più serio di così! Buttando le carte sul tavolo e fregandomene della partita gli chiedo il perché.
Le risposte penso che già le conosciate; sono le stesse che si ripetono da oltre un secolo!
Nessuno ha il coraggio di dire nulla, alcuni se ne vanno. Adesso son rimasto da solo, al bar, e non ci credo. Ogni scelta fatta, ogni decisione presa, tutto in fumo. Da sempre abbiamo creduto in questo posto e abbiamo fatto di tutto per poterci rimanere e per impedire che i nostri amici se ne andassero, siamo sempre stati innamorati del nostro piccolo grande mondo a Lapio, mondo che non volevamo abbandonare mai.
Perché non ci ha più creduto, come abbiamo sempre fatto? Fuggire senza parlare, in cerca di un posto migliore, non voler migliorare le cose, non crederci più, perdere la fiducia in quello che sei e che sei stato.
Perdere la fiducia in quello che siamo stati: quattro amici al bar, che ci hanno sempre provato, a cambiare il mondo. Me ne vado anche io, ora al bar non ci è rimasto più nessuno. La strada che mi divide da casa mia è lunga e io sono a piedi, ne approfitto per meditare, sotto l’ombra dei castagni. Sembra tutto strano, ripensare a quante volte abbiamo scherzato e parlato, a tutte le volte che abbiamo lottato contro tutto e contro tutti per vederla bella e felice questa nostra Irpinia. Spesso abbiamo fatto battaglie più grandi di noi, abbiamo combattuto guerre immaginarie come don Chisciotte; ma non ci siamo mai arresi, o per lo meno fino ad oggi! Non ci siamo mai rassegnati a diventare emigranti, ci abbiamo sempre creduto e abbiamo sempre sperato di vederla grande questa nostra Irpinia.
Anche io ci ho pensato, tante volte, a lasciare tutto e andarmene a Firenze, Milano, Roma o che so io. Però poi quando mi metto sul pullman per scendere ad Avellino mi manca, quel piccolo paese mio, disteso su una collina, come un vecchio addormentato. Ci ho pensato tante volte a voler scappare, questa terra ha tanti, troppi problemi: c’è sempre meno lavoro e viviamo una desertificazione terribile, che non si limita soltanto alla popolazione. Non ho mai creduto di avere la soluzione sotto il naso, anche perchè tante regioni geografiche vivono, come l’Irpinia, lo stesso problema. Non ho la soluzione, ma ho avuto sempre il sogno e la speranza di vedere la mia terra come un posto migliore, che dia a tutti un lavoro, ai vecchi protezione e ai giovani un futuro. Ci abbiamo sempre creduto, insieme. Fino ad oggi
Concludo questo articolo dicendovi un paio di cose. La prima è che questa storia non l’ho vissuta e, come l’ho raccontata io non esiste, però ne esistono tante altre, simili, con destini peggiori. La seconda è che non siamo solo quattro amici al bar, ma siamo un po’ in più e in questa terra ci crediamo per davvero, per questo abbiamo deciso, quasi due anni fa, di rifondare il Forum dei giovani a Lapio: per dare un futuro a quello che tutti noi amiamo.
Ultima, ma non per importanza, è una richiesta che faccio a tutti i lettori di Irpinia World: abbiate speranza e credeteci anche solo per un po’ a questo posto così bello e così poco valorizzato, i problemi ci sono e sono tanti, ma affrontateli e risolveteli con gli occhi aperti.
La gente se la sogna un terra come l’Irpinia. Lo sapete? Sono sicuro che anche solo un po’ la amate anche voi questa terra. Puntateci, valorizzatela, combattete e lottate per quello che siete: IRPINI. NOI SIAMO IRPINI!
Salve a tutti! Mi presento: il mio nome è Francesco e ho 18 anni; da sempre mi definisco (e mi definiscono) altruista, positivo e determinato (e anche logorroico). Sono uno studente del quinto anno del liceo classico “Publio Virgilio Marone” di Avellino e ho una grande passione per il teatro e la fotografia. Nel 2019 sono stato uno dei rifondatori del Forum comunale dei giovani di Lapio, del quale sono segretario. Amo la mia terra, che porto sempre nel cuore e che cerco giorno dopo giorno di valorizzare; ho scelto di prendere parte a questo progetto per mettere in evidenza il piccolo angolo di mondo nel quale vivo: Lapio, un paese le cui mura hanno tante storie da raccontare. Pronti a conoscere queste storie? Iniziamo…
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