Raccontami una favola - Murales Sant'Angelo dei Lombardi - Via Criscuoli

“Raccontami una favola”

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Raccontami una favola - Murales Sant'Angelo dei Lombardi - Via Criscuoli

Quante volte, da piccoli, ci è capitato di implorare, con occhi speranzosi, i nostri genitori per convincerli a leggerci una favola?
Tante, e, forse, a dir loro, troppe… Ma, siamo sinceri, pochi di noi rivolgevano questa richiesta per amore dei libri, bensì per amore di mamma e papà.

Altro non era che un espediente, neanche troppo celato, per rubare ad i nostri genitori altri 5 minuti di abbracci, carezze e vocine dolci.

Si trattava di un momento tutto nostro in cui la voce del narratore di turno ci conduceva verso luoghi magici, fatti di animali parlanti, principesse, castelli, e avventure da sogno, dove tutto, anche i momenti apparentemente più brutti si risolvevano in un meraviglioso lieto fine.

l'opera di teresa sarno

Proprio con queste reminiscenze, probabilmente, Teresa Sarno ha concepito l‘opera di Street Art realizzata a Sant’Angelo dei Lombardi, in Via Criscuoli, grazie ad un’iniziativa del Centro SPRAR.

Il titolo del murales è proprio Raccontami una favola. 

Come si può osservare, si tratta di una rappresentazione essenziale, semplice, che non lascia spazio al dubbio. Il messaggio è chiaro, limpido, punta dritto alla pancia, ai ricordi, alle belle sensazioni dell’infanzia, facile da “sentire” anche per i duri di cuore.

L’opera è stata portata a termine non solo grazie alla sapienza e maestria dell’artista, ma anche grazie al prezioso aiuto dei bambini siriani che con grande entusiasmo hanno abbracciato e accolto questa iniziativa.

tra arte e intergazione

È proprio grazie a loro, che il murales ha preso vita. Ciò che raffigura è una trasposizione del modo che hanno i bambini di vedere il mondo: non ci sono limiti, barriere, proprio come quando chiedevamo: “mi racconti una favola?”.
Si tratta di una scena di vita familiare, un momento che potrebbe essere tratto dalla quotidianità di chiunque. È un’occasione di interazione, integrazione; è il risultato di un desiderio di condivisione di qualunque cosa, anche e soprattutto delle più semplici.
Mio malgrado, durante la realizzazione, l’opera è stata più volte deturpata, costringendo l’artista a continui rimaneggiamenti. Le ragioni mi sono sconosciute, e, sinceramente, non me ne curo.  Non mi sembra sensato, né tantomeno produttivo indugiare sull’ignoranza e sulla maleducazione.
Piuttosto, preferisco impiegare il mio tempo, e mi auguro che tutti facciano lo stesso, a contemplare l’arte e, soprattutto, ciò che la ispira. 

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