Sant'Artemio e Santa Candida

Santa Paolina: festa patronale in onore della nostra protettrice

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Sant'Artemio e Santa Candida
Fonte: Facebook @parrocchiasantapaolina

Facciamo ora un tuffo nel passato e, con un po’ di aiuto, immergiamoci insieme alla scoperta di quello che era e che è uno degli eventi più importanti per la nostra comunità: la festa patronale in onore della nostra protettrice Santa Paolina Vergine e martire.

Vecchie tradizioni

La festività in onore di Santa Paolina si celebra, da circa duemila anni, il 6 giugno e l’ultimo sabato, domenica e lunedì del mese di luglio ed è una vera e propria tradizione del nostro paese. Come una delle persone che meglio conosce la storia di Santa Paolina, il signor Felice Iandoli ci spiega, passo per passo, lo svolgimento di questa tradizione tanto antica quanto amata che continua tutt’oggi se pur con alcuni cambiamenti avvenuti nel corso degli anni.
“L’ultima settimana di maggio iniziavano le novene di Santa Paolina. La chiesa, verso sera, era piena di bambini per la preparazione alla prima comunione che si svolgeva il 6 giugno, giorno della presunta nascita di Santa Paolina. Era una grandissima cerimonia e le bambine ed i bambini erano circa quaranta. Oggi con l’avvento del consumismo e con le poche nascite, il parroco reggente della chiesa riunisce i genitori e decidono insieme una data che coincide con una domenica.

 

Sant'Artemio e Santa Candida
Fonte: Facebook @parrocchiasantapaolina

La tradizionale festa patronale che si celebra nel mese di luglio, invece, continua ancora.
Nei primi giorni del mese di luglio il comitato festa contattava un apparatore del vicino comune di Montefusco, il quale provvedeva a predisporre il baldacchino e il trono dove veniva posta la statua di Santa Paolina al lato destro dell’altare maggiore, nei pressi della scaletta che portava al pulpito, quest’ultimo arricchito con tendaggi e frange di pregio. Al lato destro di Santa Paolina si poneva il busto di Santa Candida (madre) mentre al lato sinistro si poneva il busto di San Artemio (padre).
L’ultimo giovedì del mese di luglio, alle ore sette, fuochi pirotecnici, a cura di un fuochista locale, annunciavano l’inizio della festività e, subito dopo, una piccola banda musicale locale attraversava le strade del paese.

Processione Santa Paolina 1956
Fonte: Facebook dal profilo di Iandoli Felice

Il sabato, di mattina, si celebravano tre messe alla cui fine i devoti inneggiavano l’inno di Santa Paolina mentre, in Piazza San Rocco (oggi Piazza Principe di Piemonte), i muratori della zona costruivano un palco in legno e l’apparatore di Montefusco l’addobbava con tendaggi degni di un palco teatrale in vista dell’evento che avrebbe tenuto luogo poche ore dopo. Il sabato sera, verso l’imbrunire, iniziava la tradizionale recita della vita di Santa Paolina alla quale seguiva una tarantella guidata dalla musica della banda. Gli attori erano nostri compaesani che di sera, dopo una lunga giornata di lavoro, si riunivano per provare i loro ruoli. La scelta degli attori non era del tutto casuale. Per la ragazza che avrebbe interpretato Santa Paolina si sceglieva tra le più belle fanciulle del paese e, per evitare malumori, la ragazza che svolgeva tale ruolo cambiava ogni anno.

La domenica alle sette vi erano i consueti spari e alle otto la banda tornava ad animare le strade del paese, sta volta con un maggior numero di musicisti. Anche questo giorno si svolgevano più messe l’ultima delle quali era quella delle 11, celebrata da tre preti e accompagnata da un coro di cappuccini di Sant’Egidio. La funzione iniziava con un panegirico pronunciato sul bel pulpito che la Chiesa aveva ed ha tutt’ ora da un predicatore religioso di particolare preparazione, il quale bisognava chiamarlo in tempo per averne la disposizione.

La domenica pomeriggio vi era la processione alla quale, come durante tutte le altre serate, seguiva la tarantella. Santa Paolina veniva portata in spalla e, davanti ai portatori, vi erano i fratelli delle due confraternite (la Confraternita del Rosario e la Confraternita della Madonna delle Grazie) con i loro abiti caratteristici. A loro seguivano i musicisti, il sindaco e tutto il consiglio comunale, i componenti del comitato festa e un lungo fiume di paesani.

Il lunedì, ultimo giorno di festa, vi erano sempre i soliti spari, la banda e due messe, una alle 9 e una alle 11 e la giornata concludeva sulla Cappella in via Cerro con musica e tarantelle fino a tarda ora.”

Come detto in precedenza nel corso degli anni alcune cose sono cambiate ma, nonostante ciò, lo svolgimento della festa resta pressoché lo stesso.

Ancora oggi si conserva la consuetudine dei fuochi pirotecnici che annunciano l’inizio della festività l’ultimo giovedì del mese di luglio, così come la processione della domenica il quale percorso è rimasto invariato, mentre la recita della vita di Santa Paolina è una tradizione che purtroppo è andata perduta con gli anni.

Nonostante quest’anno non sia possibile, noi del Forum Giovanile di Santa Paolina, vi invitiamo a partecipare alla prossima festa e condividere con noi l’allegria e la spensieratezza che questo evento ci offre.

Autrice: Rosa Fasulo

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