Quante volte ci hanno ripetuto quanto sia importante mantenerci informati sull’attualità, quanto sia essenziale conoscere il mondo che ci circonda e nel quale viviamo ? Senza dubbio molte e di certo hanno ragione. Personalmente, però, credo che staccare dall’attualità che spesso ci travolge, ogni tanto, non faccia male. A volte abbiamo così paura del futuro che ci è quasi impossibile vivere il presente ed il passato è l’unico porto sicuro che ci resta. Quest’anno particolarmente, con la situazione difficile che ci siamo trovati ad affrontare, sicuramente un po’ tutti abbiamo avuto voglia di scollegare dalla vita reale, di tornare indietro e rivivere i bei momenti passati prima di tutto ciò.
Fare un salto nel passato è di certo il modo migliore per dimenticare un po’ il presente.
La storia
La storia è, senza dubbio, una delle parti più importanti di una comunità. Essa ci aiuta a capire da dove proveniamo e quanto siano cambiati gli usi i costumi e le tradizioni.
Nonostante il luogo risulti abitato sin dal neolitico, secondo varie fonti, la prima notizia storica del nostro paese risale al 1083 quando, in un atto notarile, appare per la prima volta l’attuale appellativo “Santa Paolina”. Tale atto, scritto dal figlio di Milone Pagano da Santa Paolina, risulta però non essere il primo documento a fare riferimento alla nostra zona, tant’è che, il territorio sul quale al giorno d’oggi è presente il nostro paesino, risulta esser citato in una pergamena sofiana del 1041. Essa descrive il luogo come una sorta di “terra promessa” situata nei pressi di una sorgente alla base di una selva. Circa due secoli dopo, nel 1270, il sito del paese viene citato in un inventario dell’Abbazia di Santa Sofia come “Castrum Vetus Sancte Pauline”. Alla fine del medesimo secolo vengono create, inoltre, due province: il Principato Ultra (allora Montefusco, scelto anche come sede del Regio Tribunale) e il Principato Citra (allora Salerno).
In vari dizionari ragionati del Regno di Napoli, Santa Paolina viene riportata con la dicitura “Montefusco e Casali”, tuttavia il nome del paese lo si può ritrovare nei testi riguardanti gli obblighi dei Casali, le spese per il mantenimento del Regio Tribunale, della manutenzione del castello e delle mura.
La peculiare forma di abitare “Vicatim” (per casali) è una tradizione del passato che il paese mantiene viva ancora oggi nel territorio comunale, una volta Casale di Montefusco, sono ancora presenti tre antiche contrade: la Piazza o Brecciale, la Pietrarola o Petrarola e li Capigiorgi.
La leggenda
Le leggende, che si tramandano di generazione in generazione, spiegano l’origine di qualcosa e, cosa più importante, danno un tocco di mistero ad ogni luogo. Secondo la nostra leggenda, il paese, una volta, si chiamava San Felice ed era situato ai piedi di Montefusco. Sfortunatamente nel 1814 una frana, conseguenza di un’alluvione, distrusse il piccolo borgo facendolo scivolare più a valle rispetto al sito originario.
Si dice che, successivamente all’accaduto, i paesani rinvenirono quasi completamente illesa la statua di Santa Paolina, decidendo così di ricostruire il paese nei pressi della chiesa a quest’questa ultima dedicata, ripartendo da zero ed elogiando Santa Paolina Vergine e Martire come loro Santa Patrona e protettrice.
Una leggenda con un inizio alquanto tragico senza dubbio, ma volete sapere in tutta questa storia cosa c’è di buffo? Che ciò ha portato noi del paese un nomignolo particolare ossia “santapaolinari sciugolacchiari”.
Come ho detto ad inizio articolo, fare un salto nel passato é di certo il modo migliore per dimenticare un po’ il presente, e spero di avervi fatto scollegare un po’ dal presente.
La storia del nostro piccolo mondo, a tratti, può sembrare confusa e so che magari
vi ho un po’ annoiati, ma spero comunque che l’articolo vi piaccia e di avervi intrigato di più con la leggenda. A presto!
Autrice: Rosa Fasulo
Blogger Santa Paolina: Il Forum giovanile di Santa Paolina è un organismo volto a stimolare i giovani del territorio alla partecipazione democratica e alla vita pubblica, dando la possibilità ai giovani di esprimersi, elaborare progetti finalizzati alla promozione del territorio e alla gestione della vita della comunità. In questo blog gli articoli saranno scritti da: Camillo Giordano, Rosa Fasulo, Gina Iandoli e Raffaele Bonito.
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Molto interessante
La ringrazio ?.