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Sant’Andrea in musica

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Foto di Gerardo Frino

Cesare Pavese ci ricorda che “un paese ci vuole”.

Per riconnettersi con le proprie origini, per avere un posto in cui ritornare, per ritagliarsi uno spazio proprio in cui rigenerarsi, per rivivere, ricordare, rinascere, per narrare e concretizzare la propria storia. A Sant’Andrea le memorie scorrono e si rincorrono per i vicoli antichi, si materializzano in gusti, sensazioni, odori, colori e in musica. Come dimenticare il sapore del sugo della domenica? Come scordare il profumo dei fiori, della terra bagnata, del grano? E il verde che si amalgama al blu del cielo estivo? E i suoni. Il fruscio delle foglie, i versi degli animali, il rumore dell’acqua, le note. Il nostro paese è anche e soprattutto musica; in ogni periodo dell’anno (e ad agosto in particolare), Sant’Andrea diventa un enorme strumento musicale che, respirando, compone melodie sorprendenti, policromatiche, profumate e gustose.

 Da qualche anno a questa parte si tiene una splendida iniziativa che prende il nome di “Aria di casa nostra” in cui tutti gli artisti del paese si esibiscono su un unico palco, portando la propria esperienza e sensibilità musicale. 

Aria di Casa Nostra

 Ideato da Totonno Vallario, l’evento ha una vena nostalgica e una prospettiva “esterna”, che guarda a Sant’Andrea come il “nido di uccello” di anni addietro, come il sogno di un’infanzia lontana e spensierata, un luogo magico per chi è dovuto partire, un posto senza tempo per chi è stato costretto a trasferirsi in Venezuela, in America, nel nord Italia, in Australia.

Il progetto visionario del santandreano di Canberra Totonno è stato ripreso e reinterpretato dal maestro Luigi Bellino che, nel rispetto dell’idea iniziale, ha fornito una sapiente direzione artistica.

Così l’aria di casa nostra è arrivata fino al 25 agosto 2020. Nella “Villetta” è stato montato come ogni anno il palco delle grandi occasioni, il palco che ha sempre ospitato cantanti di fama nazionale per chiudere in bellezza la festa patronale e l’estate. 

Stavolta su quel palco c’era tutto il paese: ogni santandreano proveniente da qualsiasi parte del mondo, da qualsiasi epoca storica, ogni viandante, ogni turista, ogni passante, chiunque abbia amato e vissuto Sant’Andrea anche per un solo giorno o per qualche ora.

Ed è così che il sogno di Totonno Vallario si è realizzato e continuerà a realizzarsi negli anni a venire. I generi musicali più disparati: dal cantautorato italiano alla musica pop internazionale, dalla musica classica al progressive rock.

Gli strumenti più vari: chitarre elettriche e acustiche, pianoforti, tamburelli, una fisarmonica, un ukulele, un cajon. Cantanti, batteristi, chitarristi, pianisti, polistrumentisti. Artisti a trecentosessanta gradi. Persone “comuni” che non sfigurerebbero al cospetto di Orietta Berti, I Nomadi, Gli Operai della Fiat 1100, I Riserva MOAC.

I nostri artisti, nati e cresciuti in questa terra e adesso in giro per l’Italia a portare con sé un pezzo di Sant’Andrea. Massimiliano Cicenia da Perugia, Antonio Cicenia da Roma, Pino Ricciardiello da Eboli, Gianmarco Falivena da Roma, i cosmopoliti Mattia Aiello e Luigi Bellino, lo studente “napoletano” Michele Schiavone, i santandreanissimi Maria Elena Capobianco, Donatella Cetrulo, Luca Iannicelli, Francesco Iannuzzelli, Marco Russoniello e Daniela Tarullo (che formano “I Bellini” sotto la direzione di Stefania Altera e dello stesso Luigi Bellino), la gigantesca Elena Petoia.

Sulle note di Guccini, Bennato, Battisti, Dalla, Leonard Cohen, sulle melodie da Oscar di Lady Gaga, con i “fuochi d’artificio” di Katy Perry, sui classici di Einaudi e Yann Tiersen, in compagnia degli assoli mozzafiato di John Petrucci. Insieme a celebrare la vita che continua a scorrere a dispetto delle difficoltà dei nostri giorni, a festeggiare il nostro santo patrono, ad accogliere il futuro con intraprendenza e coraggio, a consolarci a vicenda per la fine dell’estate, a sentirci vicini, a scambiarci idee, opinioni e pensieri sotto forma di musica, a sorriderci, ad abbracciarci in maniera virtuale sotto il cielo di Sant’Andrea.

Proprio come le lettere unendosi formano le parole e le parole formano le frasi, i periodi e i discorsi di senso compiuto, così le note provenienti dai background musicali più vari vanno ad unirsi, a mescolarsi, ad accordarsi in una melodia unica e irripetibile che riecheggia nei nostri timpani e risuona nei nostri cuori.

Così ognuno potrà ripartire, si ributterà a capofitto nello studio o nel lavoro, potrà tornare a Roma, a Perugia, a Eboli, ma porterà sempre con sé un piccolo frammento di Sant’Andrea.

E quando sarà lontano rincorrerà il ricordo della serata e si ritroverà di nuovo alla “Villetta” a respirare “aria di casa nostra”.

fuochi d'artificio
Spettacolo pirotecnico dei fuochi.

Continuate a seguirci per scoprire tutte le novità e le bellezze del nostro amato borgo, Sant’Andrea di Conza , per rilegger i nostri vecchi articoli invece basta andare su link : https://www.irpiniaworld.it/category/sant-andrea-di-conza/

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