La mamma di tutti i grecesi, vicini e lontani. Un articolo questo particolarmente emozionante, per chi, come me, si sente figlio suo e anche, forse, per chi la conoscerà oggi per la prima volta e si meraviglierà di cotanta bellezza.
Il culto e il nome
A Greci si venera, con ogni corda del cuore, il culto della Madonna del Caroseno.
E’ così sentito che in Paese ci sono tante donne che, fiere ed orgogliose, indossano questo nome.
Probabilmente il culto fu importato in Italia dai nostri antenati, che abbandonarono la loro terra per sfuggire al dispotismo turco.
È consuetudine orale affermare che il culto della Vergine del Caroseno e la sua icona, siano stati portati in Albania e poi in Italia da Skanderbeg, con traslazione furtiva, in seguito alla sua riconversione al cristianesimo e in particolare dopo il suo matrimonio con Andronica Comneno, cristiana. Sarebbe stata quest’ultima infatti, a portare il culto della Madonna del Caroseno in Albania, al seguito del proprio sposo.
Questa è una delle ipotesi più plausibile anche se non provabile.
Nel corso della storia, più volte si è tentato di tradurre il termine “Caroseno”, che accompagna il nome di Maria, come di seguito:
“Santa Maria del Golfo nero”;
“Santa Maria del Golfo dei Buoi”;
“Santa Maria del grembo nero”;
“Madonna del Grembo d’Oro”.
Tuttavia il problema resta la sua provenienza greca, turca, albanese o latina e la sua esatta traduzione.
Nella lingua albanese al nome di Maria si accosta il genitivo “caruzinit” che si pensa possa rimandare ad un luogo geografico,
più nello specifico alla regione “Karesene”, così denominata dal fiume che l’attraversava, il Keresus, citata dallo storico Strabone (63 a.c. – 20 d.c.).
Questa risulta essere l’ipotesi di provenienza del termine più verosimile, a detta dell’autore dello scritto sotto citato, Pio Di Minno.
Per ulteriori ed interessanti approfondimenti, rimando alla lettura della fonte qui di seguito.
( La Madonna del Caroseno, tratto da “Greci – Storia di Santi, di Martiri e di Eroi” di Pio Di Minno)
La statua
Come si può vedere dalle immagini, la statua è stata restaurata con una modifica: il volto del bambino Gesù, prima rivolto verso i fedeli, ora è rivolto in contemplazione verso la madre.
Opera greca di struttura, di grandezza naturale. Il volto della Vergine ha un’espressione di raffinata dolcezza e tenerezza che trasmette un senso di protezione e serenità nei confronti di chi lo osserva. Di grande bellezza i lunghi capelli ricci color tramonto vivo. La Madonna, nel giorno della festa, indossa un abito differente rispetto a quello giornaliero, come si può notare dalle prime foto, abito reso ancora più luminoso dai gioielli in oro donati dai fedeli.
La processione e la festa
La festa cade agli inizi di giugno e trova il momento più significativo nella processione, dove la Madonna, protetta da una baldacchino, viene trasportata a mano da persone di varie fasce d’età, dai più giovani ai più anziani, per le strade del paese. Fonti testimoniano che in passato addirittura si pagava per avere l’onore di portarla in spalla.
Ad accogliere la statua che sfila per le strade del paese, ci sono drappi che abbelliscono i balconi, copriletto lavorati a mano e lenzuola ricamate. Chi vuole posiziona davanti casa un tavolo per far sostare la Madonna. In alcuni spazi si preparano altari decorati con piante, fiori e oggetti sacri.
E’ uno dei momenti più emozionanti dell’anno grecese. Le signore hanno cura di raccogliere i petali di rosa più belli e profumati per lanciarli al suo passaggio. E’ bello vedere negli occhi lucidi dei fedeli una luce intensa e pura. E’ commovente ascoltare i canti dedicati alla Madonna, che custodiamo orgogliosamente. La processione è accompagnata dalla banda che intona melodie per l’occasione.
In serata la festa continua con gruppi musicali, balli e divertimento. Arrivano in paese anche le immancabili bancarelle con le noccioline.
La chiesa
Vi posto una foto di molti anni fa, perchè attualmente, la chiesa della Madonna del Caroseno, del 1700, situata all’ingresso del paese, è inaccessibile. E’ stata abbattuta nel ’76 perchè gravemente danneggiata dal terremoto. I tecnici decisero che con i metodi dell’epoca non si poteva sistemare.
Ci auguriamo che un giorno possiamo rientrare lì, in quella chiesa che di storia ne ha tanta da raccontare. Per ora la Madonna, quando esce in processione, fa una sosta proprio davanti all’ingresso, e in quel momento, di solito, vi è lo spettacolo dei fuochi pirotecnici.
Oggi la statua della Madonna si può ammirare nella chiesa di San Bartolomeo, situata nella parte alta del paese.
E’ bene specificare che non la veneriamo solo un giorno, ma ogni giorno dell’anno. La festa è un momento per ritrovarci tutti insieme, come figli, che abbracciano un po’ più forte la loro madre.
Autori: Nicoletta Rosalbo, Pio Di Minno
Blogger Greci. Siamo un gruppo di ragazzi di età e professioni diverse, con una grande cosa in comune: l’amore per il nostro piccolo, ma splendido paese. Speriamo di incuriosirvi con i nostri racconti e condurvi prima con il cuore e poi con il corpo qui da noi. Scoprirete una piccola oasi di paradiso!
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