MUMUT - VILLANOVA DEL BATTISTA

Un passato che diventa futuro: MUMUT

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MUMUT - VILLANOVA DEL BATTISTA
MUMUT - Foto di Angelo Silano MC

La millenaria tradizione della transumanza​

Roma, 11 dicembre 2019

Il Comitato del patrimonio mondiale dell’Unesco, riunitosi a Bogotà ha proclamato la transumanza patrimonio culturale immateriale dell’umanità.

Una tradizione millenaria che affonda le sue radici sin dalla preistoria e, si sviluppa in Italia, tramite le vie erbose dei “tratturi”, che testimoniano oggi come ieri, un rapporto equilibrato tra uomo e natura.

La pratica della transumanza, rispettosa del benessere animale e dei ritmi delle stagioni, è un esempio straordinario di approccio sostenibile per affrontare le sfide dell’urbanizzazione e della globalizzazione.

 

L’Irpinia è attraversata dal Regio Tratturo che parte dai monti dell’Abruzzo e arriva al Tavoliere delle Puglie ed è per lunghezza il terzo del Sud Italia, attraversa trentanove diversi comuni di quattro regioni e le tappe nella nostra provincia si trovano tra Casalbore, Montecalvo, Ariano Irpino, Grottaminarda, Villanova del Battista e Zungoli. Qui c’è tutta la meraviglia delle aree interne, un ecosistema raro che tiene dentro la storia e anche l’antropologia contadina.

Lunghi silenzi, intere giornate di lavoro, chilometri da macinare tra valli e boschi, ascolto e osservazione di armenti che si spostano. La nostra è stata la transumanza di una specie straordinaria. La transumanza ci si offre come una reale risorsa: «Rappresenta l’ecosistema di un territorio e se viene custodita è utile anche a rispettarne l’integrità.”

INTERNI MUMUT - VILLANOVA DEL BATTISTA
Foto di Angelo Silano MC

Ma Villanova guarda anche verso il futuro abbracciando pur sempre il passato. Passeggiando per i vicoli del “Paese Vecchio”, si giunge all’Arco degli Schiavoni, che ricorda l’origine o la ricostruzione del paese da parte di una colonia di Slavi. Si ha motivo di ritenere che gli Slavi erano già a Polcherino prima ancora di fondare la chiesa madre, precedentemente al XV secolo. Si narra che nei pressi dell’arco vi erano le cantine famose per il fresco secco, in quanto scavate nel sasso. Sopra l’arco vi era l’abitazione del custode della Porta degli Schiavoni e la sede del Regio Giudicato Circondariale (1817-20).

Villanova - Arco degli Schiavoni
Foto di Angelo Silano MC

Oggi, una volta attraversato l’Arco, dinanzi al visitatore si erge il MUMUT (Museo Multimediale della Transumanza), una struttura moderna e particolare che gioca con la luce e con l’acqua per esaltare il paesaggio circostante. Nasce  per dare continuità alla millenaria tradizione della transumanza, per valorizzare il Regio Tratturo anche attraverso la ripopolazione dei centri storici con attività ricettive, ricreative e di intrattenimento. L’idea forza del progetto era quella di costruire un itinerario turistico-culturale che puntava alla valorizzazione dell’intreccio tra gli aspetti naturalistici, storici e archeologici del paesaggio irpino. 

Non è un caso il gioco creato con l’acqua, in quanto il museo è stato costruito nelle antiche vasche di contenimento dell’acqua realizzate in epoca fascista, proprio per valorizzare un aspetto architettonico del nostro borgo. Difficile descrivere i colori, i suoni che si provano mentre si passeggia all’interno del museo. L’invito è sicuramente quello di visitarlo, in vista di una situazione globale più tranquilla. Ma l’invito è anche quello di non dimenticare quanto la nostra storia ci insegna e quanto può essere utile al nostro futuro.

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