
Ho sempre notato come a volte proprio la nostra terra, ciò che più ci è vicino, è proprio ciò che meno conosciamo e meno apprezziamo. I ragazzi aspettano la fine delle scuole superiori soltanto per poter scappare via, perché ‘qui non c’è niente da fare, niente da vedere, ci sono sempre le stesse persone’. Gli adulti, per quante responsabilità li tengano legati alla loro terra di origine, se ne hanno la possibilità, preferiscono spostarsi perché credono che quello sia il modo per avere una vita migliore.
Io ho scelto di far parte di questo blog per farvi scoprire, insieme agli altri ragazzi, il bellissimo territorio che è l’Irpinia, per invitarvi a restare oppure ad andare e poi ritornare. Irpiniaworld è per me l’occasione di sfruttare il mio attaccamento alle radici irpine, le mie passioni per la scrittura e per la fotografia, al fine di porre sempre una prospettiva diversa sulle cose.
Ora, però, vi invito a leggere ciò di cui volevo parlarvi.
Una definizione per Ariano Irpino
Vi è mai capitato di sentire alcuni riferirsi ad Ariano Irpino con il sostantivo ‘città’ e altri, invece, utilizzare, in riferimento, la denominazione di ‘paese’?
Di base, la distinzione appare essere semplice, se soltanto ci si basa su fattori come densità di popolazione, vastità territoriale, la qualità e la quantità dell’offerta a livello di servizi sociali e istituzionali, la sua notorietà regionale e nazionale e certamente l’eventuale evoluzione urbanistica, che può caratterizzare o meno la sua modernità. Per individuare quella che, a mio parere, è la migliore definizione che si addice alla bella Ariano, vediamo insieme come in realtà non siano soltanto gli elementi sopra citati a renderla città o paese, ma come ci siano altri aspetti fondamentali da tenere in considerazione.
Ariano è città, modernità, apertura di mondo
Se soltanto ci basassimo sul fatto che il Tricolle si estende per 186,7 km² e il numero della popolazione si aggira intorno ai 22 mila abitanti, saremmo tutti d’accordo nel definirla ‘città’, ma non è città solo per questo. E’ città per la sua forte modernità, data da una continua evoluzione, da un continuo volersi superare, che mette in luce il suo forte potenziale, esprimibile in qualsiasi settore possa presentarsene la necessità, che sia urbanistico, paesaggistico, culturale, politico-economico, ecc. Ci sarebbero tanti esempi da fare, ma citerò ciò di cui credo che ci sia di maggiore bisogno in una città in tempi incerti come questi, ovvero di arte e di incontro con ciò che è diverso da noi.
Un esempio fondamentale che tiene in sé l’evolversi costante di Ariano e i suoi tentativi di esprimersi sempre in modo differente è manifestato dalla street art, che ha reso più vivo e personale il paesaggio arianese, dando lustro all’arte pubblica. Tant’è vero che, in particolare grazie al progetto Willoke, il territorio del Tricolle si è arricchito di colori e di nuove storie che decidono di raccontarsi nel momento in cui, sorprendentemente, te le ritrovi davanti. Un altro caso potrebbe essere quello dell’Ariano Folkfestival, progetto etno-culturale e musicale, dedicato in particolare alla world e gipsy music, di cui quest’anno si sarebbe dovuta tenere la 25° edizione. Nel mese di Agosto e da pochi anni, anche nel mese di Dicembre, esso rende il Tricolle luogo di incontro tra popoli, culture e tradizioni diverse, in cui si annullano le differenze e ci si sente un’unica comunità.

Ariano è paese, autenticità, ricordo
Può considerarsi un errore rivolgersi al Tricolle definendolo un paese? Io credo di no.
Prima di tutto, bisogna abbattere il falso mito per cui quando si parla di ‘paese’ si fa capo all’arretratezza e all’ignoranza, a ciò che è da superare, dimenticandosi di ciò che caratterizza e rende il paese tale, ciò che è più difficile da recuperare, ovvero la sua autenticità e naturalità. Ariano è insita di folklore, di superstizione, di desiderio di ritrovare la sua spontaneità.
Un esempio potrebbe essere la sua originaria natura storico-strutturale messa in luce sia attraverso il centro storico e sia tramite l’abbandono delle vecchie case, che nascondono la bellezza dell’antica autenticità ed esaltano nostalgicamente, in un’eterna contraddizione, la semplicità e le difficoltà della seconda metà del secolo scorso. Ciò lo si può notare sia nelle zone del centro, dove la loro presenza risalta ancora maggiormente, in quanto spesso collocate nei pressi di attività commerciali e sia in quelle della periferia, dove esse si circondano di alberi, si fanno abbracciare dall’incastrarsi dei rami e si fanno proteggere dall’alta e verde vegetazione.

Ariano ha smesso di curare queste vecchie abitazioni ed esse, per quanto inanimate, hanno cominciato a prendersi cura del luogo in cui esse stesse si sono radicate, quasi come per reazione al progredire del loro stesso luogo natio, mostrando il loro eterno valore.
Esse ricordano costantemente il modo semplice e spontaneo di vivere la quotidianità, facendo sì che il nostro passato non venga obliato, ma che invece ci sia il sorgere di un’eterna meraviglia dinanzi a quelle quattro mura in pietra che ci uniscono in un’intima connessione con i nostri antenati.
Ariano è città e paese
Quanto detto fin ora, penso possa ben provare come Ariano sia città e paese, modernità ed autenticità, innovarsi e ricordarsi, costante volgersi verso il domani e viva memoria di ieri. Ariano annulla le distanze temporali, raccoglie in sé passato, presente e futuro. Ariano è contraddizione positiva, è tenere insieme le differenze, porta d’ingresso per chi è vicino e per chi è lontano. Ariano è apertura di mondo, di incontro con l’altro, luogo di scoperta.

Blogger Ariano Irpino. Ho 21 anni e sono una laureanda in Filosofia. Sono un’amante delle piccole cose e di qualsiasi forma di espressione artistica, in particolar modo della poesia. Ciò che più mi piace è aprirmi all’altro, al nuovo e a tutto ciò che non conosco, tenendo sempre fermo il mio legame con le radici irpine, ciò che più ci è vicino e che forse troppo poco conosciamo.
Per me questo blog è possibilità di valorizzare quanto più possibile la mia terra, mostrando le sue bellezze, la sua storia, le sue tradizioni. E’ per me e spero anche per voi opportunità di arricchimento e di scoperta di tutto ciò che è ignoto o di cui ci si dimentica nella verde Irpinia.
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