Anche Carife ha deciso di aderire al progetto ambizioso di “Irpinia World esperienze magiche” ideato da Gerardo Megaro per conoscere meglio l’Irpinia e dare spazio e voce ai paesi e soprattutto a chi quei paesi li vive e li ama.
Magia! La parola d’ordine in questo viaggio alla scoperta del nostro territorio.
Ritorno alle origini
Amarsi da vicino è difficile, lo diceva uno dei più grandi scrittori del ‘900, era Corrado Alvaro. Quando sono ritornata a Carife, ho dovuto ricostruire una confidenza con il mio paese che in cinque anni da studentessa fuori sede a Firenze era andata dissolvendosi. I primi mesi sono stati difficili, come due innamorati che si rivedono dopo un po’ di tempo e trascorsa la prima ondata di euforia devono riprendere in mano una quotidianità andata perduta. Ci si guarda con diffidenza. Ci si chiede permesso e si entra nelle stanze in punta di piedi per non essere troppo invadenti. Quando tutto è ristabilito e la normalità è stata ripristinata il sentimento di naturalizza.
Ed è così che si riscopre la bellezza di poter passeggiare per strada e sentirsi salutare da ogni dove. La bellezza del signore al bar che ogni mattina racconta un proverbio e si assicura che io ne abbia capito il significato. La bellezza dei ricordi e delle distanze a misura di braccio. La bellezza di un incontro inaspettato e di litigi per offrire un caffè a tutte le ore. La bellezza di una passeggiata nei boschi respirando il profumo della terra e l’odore della corteccia degli alberi di pino.
Una passeggiata virtuale
Ma immaginiamo per un momento di fare un viaggio virtuale a Carife, dove potrei portarvi?
Iniziamo?
Direi che potremmo darci appuntamento in piazza, precisamente Piazza San Giovanni. Alle nostre spalle la chiesa Madre omonima e di fronte a noi una strada in salita.
Una cosa bisogna impararla subito: è quasi impossibile arrivare in un posto senza dover affrontare un qualche declivio, questo fa sì che si percepisca tutto come sottesa condanna oppure come una sottile conquista. Noi optiamo per la seconda e iniziamo a percorrere Via Aldo Moro, tra poco incontreremo una istituzione a Carife, alla nostra destra: la Pasticceria Forgione, ma tranquilli ne parleremo diffusamente più avanti. Siamo a un bivio, proseguiamo per via Melina. Vi sto portando in un posto molto importante per me. Ho trascorso un intero anno qui, come volontaria del servizio civile e ci tengo molto. Siamo arrivati. Di fronte a noi abbiamo il Mac!
Il Museo di Carife si struttura come un museo archeologico territoriale, in cui sono esposti prevalentemente reperti di epoca sannitica (V-IV secolo a.C.), provenienti da sepolture tombali, selezionati tra quelli più significativi recuperati tra il 1980 e il 1990 dalle necropoli tra i comuni di Castel Baronia e Carife. Si tratta di corredi funerari composti da vasellame fittile e metallico, armi di ferro, oggetti di ornamento personale di ferro e bronzo: nel complesso 400 reperti allestiti per costruire un itinerario museale finalizzato al racconto della storia del popolamento antico della Baronia.
La disposizione del museo è strutturata in tre ambienti differenti, ciascuno dei quali illustra i contesti archeologici prevalenti e i relativi materiali rinvenuti: la sala posizionata a sinistra del piano d’ingresso della struttura vede in esposizione i corredi funerari di Castel Baronia, mentre quella al piano superiore ospita i reperti archeologici provenienti dalle necropoli di Carife. Proprio su questo piano si trovano due camminamenti che ci permettono di ammirare un panorama straordinario.
Interessante fin ora, no? In questo viaggio virtuale nella mia terra cercherò di farvi scoprire il mio paese attraverso le sue strade, i suoi paesaggi, i suoi abitanti e le sue peculiarità sperando di incuriosirvi e farvi venir voglia di visitare Carife per vedere dal vivo i luoghi protagonisti dei miei racconti.
Al prossimo appuntamento!
Blogger Carife. Sociologa. Vivo in Irpinia da tutta la vita ma mi sono concessa una parentesi universitaria a Firenze. Da quando ho deciso di tornare uno dei miei obiettivi è cercare diffondere le cose belle che il mio paese può offrire e raccontarle nel modo migliore che posso.