
Nello scorso mio articolo su Irpinia World ho raccontato una delle eccellenze gastronomiche di Bagnoli Irpino e del Sud Italia: il Tartufo nero, che rappresenta sicuramente un fatto di cuore anche, come tante altri prodotti gastronomici che il mio paese difende con le unghie e con i denti. Però, come è ovvio, Bagnoli non è solo gastronomia e piatti prelibati. La storia del borgo avrebbe bisogno di molte più puntate per un racconto, ma oggi vorrei concentrarmi su una delle opere che sta pian piano rappresentando il paese, anche fuori dalla Provincia di Avellino: il Castello Cavaniglia.
A Bagnoli Irpino un luogo avvolto nel mistero

Il 2 agosto del 2017 fu riaperto al pubblico dopo svariati anni di lavori. I ragazzi di Bagnoli Irpino e quelli che oggi non lo sono più, se lo ricordano fin da piccoli come un posto avvolto nel mistero, tanto da far passare intere giornate estive a cercare dei tesori immaginari. Tanto da far intraprendere anche l’avvento di escursionisti alla ricerca di un passaggio segreto da quel castello all’altra torre situata in linea d’aria a qualche centinaia di metri di distanza.
Dai racconti delle persone più anziane del paese sono arrivato alla conclusione che proprio questo gioco di ricerca attorno al castello Cavaniglia di Bagnoli era il modo più giusto di interpretare la speranza di un cambiamento. Quello che poi è arrivato all’indomani del Terremoto e quello che per noi bagnolesi è stato il Boom del Laceno. Il mistero è stato parte integrante di questo castello e di tutto il centro storico del paese. Che nel mio percorso di racconto ho già messo in preventivo.
Un po’ di storia
Le origini del Castello Cavaniglia sbiadiscono negli abissi della storia. Non esiste una datazione certa circa la sua origine. Secondo alcuni autori le caratteristiche strutturali lo rendono molto simile ai castelli fatti costruire sotto il Regno Normanno del Sud, quindi all’XI o XII secolo. Nel corso dei secoli il castello è appartenuto a numerose casate quali i D’Aquino, i Giamvilla, Francesco Sforza (poi duca di Milano), i Cavaniglia (da cui prende il nome) e dai Mayorga-Strozzi.

Il Castello di Bagnoli Irpino oggi
Dopo secoli di incurie e vandalismo è ritornato fruibile al pubblico il Castello Cavaniglia. Con l’inaugurazione del 2017 si è creata una sinergia con la villa comunale “Tommaso Aulisa”, che permette a noi bagnolesi la passeggiata lunga d’estate. Il castello oggi è sede della Pinacoteca comunale “Michele Lenzi”, in cui sono inseriti quadri ed opere che rappresentano un orgoglio campano soprattutto. Nella Pinacoteca “Lenzi”, all’interno del castello bagnolese sono presenti opere dello stesso pittore bagnolese e quadri di Achille Martelli e di artisti attivi nel XIX secolo.

Ma non solo, al suo interno si tocca con mano una struttura d’altri tempi che parzialmente è rimasta intatta. È presente infatti il nero del camino che attraversava i piani ed è presente anche qualche simbolo delle casate che hanno abitato il castello. Lo spettacolo è garantito anche dal terrazzo/tetto del Castello Cavaniglia che girando a 360° vi propone la valle, il centro storico, i campanili di Bagnoli Irpino.
Vi invito quindi a scoprire questa storia, che alla fine è storia di Sud e d’Italia. Come sempre avviene ci devono essere delle interpretazioni a tutto questo.
Alla prossima per scoprire Bagnoli Irpino
Come sempre, appuntamento al prossimo articolo per permettere a tutti di scoprire cosa il mio paese rappresenta per me e cosa potrebbe rappresentare per tutti. Non solo gastronomia, anche se fa molto piacere, ma anche opere e tradizioni, quelle che ci tengono legati al territorio quasi come un figlio è legato alla madre dal cordone ombelicale che è difficile spezzare

Giornalista Pubblicista, caporedattore di Avellino.Zon.it, Ceo della Jonny Q Comunicazione, dj, speaker radiofonico e studente di Lettere Moderne all’Università degli Studi di Salerno. Bagnoli Irpino (Avellino)