
Scorrendo un po’ tra i ricordi, magari sui social, mi sono imbattuto in una delle tradizioni bagnolesi che ha, secondo me, più fascino. Si tratta della tradizionale “Vacca di Fuoco” di Bagnoli Irpino che si svolge a completamento dei festeggiamenti in onore di San Rocco. Infatti, nel mese di agosto ogni anno si susseguono tre feste: San Domenico (4 agosto), San Lorenzo patrono di Bagnoli (10 agosto) e San Rocco (16 agosto). Quest’anno tutto è stato ridimensionato e ridotto a causa del Virus, ma la voglia di raccontare una delle tradizioni più antiche di Bagnoli Irpino mi ha portato la stessa curiosità.
Cosa è la Vacca di Fuoco?
A termine della festa è tradizione far girare per la piazza del paese una vacca con i fuochi d’artificio. I fuochi nel centro della piazza principale del paese, lasciano a bocca aperta tutti. A trainare la Vacca, che presenta sotto di essa 4 ruote, ma nessun freno, sono i giovani del paese che con forza trascinano in circolo la struttura pesante per più di 5 giri di piazza. Gli stessi presentano nei primi giri intorno alla piazza principale, la vacca a tutti, per dare anche la possibilità di fare foto e video.

Infatti, da qualche anno la tradizionale Vacca di Fuoco di Bagnoli ha raggiunto un pubblico ampio e molti avventori, soprattutto del paesino alle pendici del Laceno, scelgono di tardare la propria partenza per assistere alla tradizione della Vacca.
La Vacca di Bagnoli come quella di Pamplona
La stessa in passato era di cartapesta ed al momento dei fuochi veniva distrutta. Poi si è pensato, grazie al comitato festa, ad una struttura fissa di ferro che permettesse di durare nel tempo e far svolgere in sicurezza l’evento. Un evento che somiglia molto a quello di Pamplona, anche perché in passato la vacca era vera ed alcuni documenti, come quello apparso nel racconto di Pietro Paolo Parzanese, arianese, poeta e religioso, datato 1835. La festa era infatti relegata a pochi paesani che rincorrevano la vacca fino alla sua morte, un po’ come la famosa Pamplona.

Evento che si ripeteva non solo per questa festa, ma per tutte le feste di paese. Come conferma Michelino Nigro, storico di Bagnoli Irpino, a conclusione di qualsiasi festeggiamento, infatti una mucca vera veniva fatta girare per le strade del paese, dopo averla pungolata opportunamente facendola così imbizzarrire, tra una folla festante, con schiamazzi, grida e spari di mortaretti. Quando l’animale era sfinito dalla triste agonia, veniva portato alla periferia del paese, in particolare a Largo Castello, dove sotto un secolare albero di tiglio esistito fino a pochi anni fa, veniva macellato e arrostito a beneficio soprattutto dei più poveri del paese che godevano così dei benefici della festa.
La Vacca di Fuoco di Bagnoli oggi
Con San Rocco si chiudono le feste di paese e si dovrà aspettare la festa in onore della Madonna agli inizi dell’estate. Nel 1867 il sindaco Pescatori, con delibera comunale, fece divieto “del giuoco della vacca “ad ogni festa assicurando nel contempo elargizioni per i più poveri da parte del comune. Per salvare la tradizione dispose che una vacca finta, incendiata fra spari di mortaretti, venisse fatta girare per la piazza principale del paese a conclusione dell’ultima festività, che è appunto quella di San Rocco.

Appuntamento all’anno prossimo con la Vacca di Fuoco di Bagnoli
Dopo il racconto storico di questa tradizione popolare, tutta nostrana, non mi resta che dare appuntamento all’anno prossimo e quindi assistere alla tirata della Vacca di Fuoco di Bagnoli Irpino, magari ricordando quest’anno senza le feste di paese.

Giornalista Pubblicista, caporedattore di Avellino.Zon.it, Ceo della Jonny Q Comunicazione, dj, speaker radiofonico e studente di Lettere Moderne all’Università degli Studi di Salerno. Bagnoli Irpino (Avellino)
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