Lu Squacqualacchion è la maschera tipica teorese ed il 17 gennaio, in concomitanza con la festa di Sant’Antonio Abate e l’inizio del carnevale, si celebra il suo compleanno. Tante sono le manifestazioni che negli anni si sono susseguite, a cura dapprima di un’associazione culturale e da molti anni, ormai, è la Pro Loco che se ne occupa.
Sant’Antonio Abate è il protettore dei macellai, degli allevatori e dei contadini e i suoi seguaci erano soliti ricavare dal maiale il grasso per fare gli unguenti. Inoltre, si attribuisce a Sant’Antuono – così chiamato per distinguerlo da Sant’Antonio di Padova – il poter di far trovare le cose perdute.
Chi è lu Squacqualacchion?
Lu Squacqualacchion è un costume tipico teorese: rappresenta un essere trasandato. Il suo obiettivo è quello di spaventare i suoi compaesani e di divertirsi inseguendoli. Ma lu Squacqualacchion non è da solo, sono tanti che, in gruppo, girano per il paese disturbando il quieto vivere del posto.
Vestiti di stracci, di un sacco di tela e col volto coperto, inoltre, sono soliti girare intorno ad un falò, situato al centro del paese e soprannominato lu pagliar’.
La festa de li Squacqualacchiun'
Il direttivo della Pro Loco racconta come, dopo anni, questa festa sia stata ripresa per mandare avanti una tradizione sentita che si stava ormai perdendo. Quasi venti anni fa l’associazione culturale ha ripreso le redini dell’evento lasciando il testimone alla Pro Loco Teora. Ormai, da anni, questa festa raccoglie numerose persone, anche da altri paesi oltre, ovviamente, alla cittadinanza teorese.
Solitamente la manifestazione si svolge l’ultimo sabato di gennaio e prevede numerose attività: vi sono giocolieri e mangiafuoco, vi è la musica, ed iniziative rivolte anche ai bambini. Naturalmente, non manca il cibo: gli stand enogastronomici popolano il centro del paese.
La tomacella
Durante la manifestazione si può assaggiare uno dei prodotti tipici di Teora, ovvero la tomacella, una polpetta un po’ “particolare”.
Gli ingredienti della tomacella sono:
- interni di maiale: rene, cuore e milza;
- radice di rafano;
- formaggio grattugiato;
- uova intere;
- rete di maiale.
Il procedimento per prepararle:
- selezionare le frattaglie, bollirle e tritarle finemente;
- unire al trito il formaggio grattugiato, le uova e il rafano ed amalgamare il tutto;
- impastare e formare delle polpette;
- schiacciarle e avvolgerle nella rete di maiale.
La cottura può avvenire in vari modi: in padella, alla brace, al forno. Invece, se si decide di friggerla, bisogna utilizzare la sugna come da tradizione.
Ho chiesto alla Pro Loco Teora cosa significa per loro la festa de lu Squacqualacchion:
Ringrazio, dunque, Sara Grasso e Giuseppe Melillo della Macelleria da Sara e Giuseppe per la ricetta della tomacella.
Ringrazio, inoltre, tutto il direttivo della Pro Loco Teora per le informazioni che mi hanno fornito per scrivere questo articolo.
Alla prossima, su Irpinia World!
Blogger Teora.
Ho studiato inglese e russo all’Università di Urbino e mi sto specializzando in Editoria e Giornalismo all’Università di Verona. Sono una fuorisede da molti anni, sono stata in molti posti belli nel mondo, ma ho sempre voglia di ritornare a casa.
La mia più grande passione sono i libri: amo perdermi nelle storie che leggo, mi immergo completamente (quando ho il tempo di leggere però). Adoro i viaggi, i concerti e la fotografia.
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