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O Sant’Antonio a Vsazza, o la vesazza nguodd

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Foto di Michele Frascione

Giunti ormai alle porte dell’autunno, si è definitivamente spenta l’eco delle serate estive. Un’estate molto calda, ma, di fatto, mai iniziata per davvero quest’anno. 

Tutti sanno che l’estate, a Bisaccia, non inizia il 21 giugno, con il solstizio d’estate… l’estate inizia il 13 giugno, con la Festa di Sant’ Antonio, protettore del paese. L’installazione delle luminarie, l’arrivo delle giostre e le bancarelle di torroni e caramelle sono il segnale che la stagione estiva è ormai arrivata.

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Foto di Michele Frascione

La celebrazione del santo patrono è solenne e, da sempre, rappresenta la più grande festa di Bisaccia, che interessa tutta la popolazione. È una festa sentita e attesa da tutti, che richiama tanti paesani da posti lontani. Nessuno vuole mancare, tanto che anche i braccianti bisaccesi di un tempo, che nel periodo della mietitura lasciavano le loro case per andare a lavorare in Puglia, ponevano ai loro padroni l’imperativo di tornare a Bisaccia il 13 giugno, anche a rischio di licenziamento, tanto era forte l’attaccamento al paese e alle sue tradizioni.

O Sant’Antonio a Vsazza, o la vesazza nguodd”, cioè a dire “Si torna a Bisaccia per Sant’Antonio, o la bisaccia in spalla per tornare a casa”.

Antonio
Foto di Michele Frascione

La festa di Sant’Antonio non è soltanto una celebrazione religiosa, bensì una vera e propria istanza culturale, identitaria, per i bisaccesi. Dietro alla festa religiosa c’è un intero paese che si raccoglie per fare comunità, per vivere unito un momento di festa. C’è la fiera dell’11 giugno, la banda musicale, il ritrovarsi con i compaesani, il pane benedetto e donato a tutti, il pranzo con parenti ed amici.

Nel mattino della festa si avvia la processione del Santo per le strade del paese, accompagnata da canti, spari e odori di incenso, seguita da tanta gente e da altri che, uscendo dai vicoli, si raccolgono lungo le strade. Il rito religioso si conclude con la grande festa civile: bancarelle di ogni genere che sostano per le strade, cibi da asporto, le giostre per far divertire ragazzi e bambini e, immancabili, i fuochi d’artificio, conclusione spettacolare dell’evento. Non mancano le luminarie in fila per le strade e i concerti dei cantanti e degli artisti locali chiamati per l’occasione.

Sant' Antonio
Foto di Michele Frascione

Immaginare l’estate senza la festa di Sant’Antonio sarebbe impensabile. Eppure, quest’anno, le conseguenze della pandemia da Covid e il distanziamento sociale non ci hanno permesso di celebrare la festa con le stesse modalità di sempre. Ogni bisaccese dentro di sé sa cosa ha significato non respirare l’aria di magia che si crea intorno alla celebrazione del santo patrono, l’atmosfera di festa che riscalda il cuore, la mente, l’anima. Non ci sono stati fuochi di artificio, né momenti musicali o spettacoli e nemmeno la processione.

Insomma, l’estate è finita senza mai essere veramente iniziata. Non ci resta che aspettare di ritrovarci il prossimo 13 giugno, nella speranza che possa essere l’inizio di un’estate vera.

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