Due curiosità legate al castello di Ariano: la presunta esistenza dei cunicoli sotterranei e la tradizione dei fuochi pirotecnici sparati dal castello in occasione dalla festa religiosa e civile delle Sacre Spine.
I cunicoli sotterranei del castello
“La tradizione ci dice che dal castello partivano due vie sotterranee, delle quali una usciva alle Grotte di Loreto e l’altra sotto il carpine dei Pastini. Quella galleria di Loreto è ancora visibile, e noi fanciulli abbiamo tentato di penetrarvi. Questi due conicoli erano opportuni per introdurre gente e vettovaglia in tempo di assedio.” Nicola Flammia
Il prof. Flammia, nella storia della città di Ariano redatta nel 1893, traendo spunto dalla tradizione popolare e da una testimonianza diretta descrive così l’esistenza dei cunicoli che partivano dal castello ed arrivavano al di fuori delle antiche mura medioevali.
Il prof. Gabriele Grasso, nella monografia sul castello del 1900, a più riprese parla del cunicolo sotterraneo che porta alle grotte di Loreto quale mezzo di salvezza per il castellano in caso di assedio. In particolare afferma che ogni castello avesse delle vie di comunicazione sotterranee con luoghi vicini e che il castello di Ariano era collegato con “piena evidenza” alle grotte di Loreto.
I fuochi pirotecnici visti dal castello
“A me, o signori, quelle diecimila teste agitantisi sul dorso del castello nelle notti serene di està, di fronte alla luce dei fuochi pirotecnici, è sembrato sempre quasi il brulichio di innumerevoli esseri indistinti sul dorso di un leone…” Gabriele Grasso.
Il prof. Grasso, in un paragrafo della sopracitata monografia, descrive la tradizione dello sparo dei fuochi pirotecnici nelle feste di Sant’Ottone, delle Sacre Spine e della Consolazione. A questi spettacoli metà della cittadinanza assisteva dal dorso del castello mentre l’altra metà era protesa alle finestre e ai balconi delle case di Piazza Ferrara, del Sambuco, di Piazza del Plebiscito, del Duomo, della Strada e di San Bartolomeo.
La tradizione doveva esser molto sentita difatti i cittadini, a gruppi festanti e rumorosi, aspettavano con impazienza l’inizio degli spari che venivano anticipati da tre suoni di tromba: il primo proveniente da Piano della Croce, il secondo dall’alto del castello e il terzo da un rialzo laterale sempre del castello. Alle note delle trombe seguiva l’esplosione dei fuochi, man mano sempre più vivi, vari, originali, con movenze più energiche e sempre più rumorosi. Infine la banda musicale concludeva l’evento suonando delle note “rispondenti all’armoniosità dei cuori festanti, degli occhi vaghi e degli animi contenti”.
La tradizione dei fuochi pirotecnici per i festeggiamenti religiosi e civili delle Sacre Spine è giunta fino ai nostri giorni e continua a rappresentare un momento suggestivo per grandi e piccoli. Nello specifico i fuochi, sparati dal dorso del castello, concludono la Rievocazione storica del Dono delle Sacre Spine dei giorni 11, 12 e 13 Agosto.
Il prossimo articolo conterrà una poesia per la città di Ariano. Continuate a seguire Irpinia World. A presto!
Blogger Ariano Irpino. Ho 24 anni e sono un laureando in giurisprudenza presso l’Università degli Studi del Sannio. Da sei anni faccio parte del Forum dei Giovani del Comune di Ariano. Coltivo una passione per la storia medievale, la storia locale e la fotografia paesaggistica. Ho deciso di far parte di Irpinia World per raccontare la bellezza di uno dei comuni delle “terre dell’osso”.
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