Qualche giorno fa, vista la marea di tempo libero a disposizione, ho scelto di sistemare qualche scatolone in soffitta. Tra la polvere e il disordine totale ho ritrovato una vecchia fotografia di qualche decennio fa che raffigura il castello Filangieri, o per meglio dire il palazzo baronale. Buttando un occhio alla finestra si intravede, sullo sfondo di una cartolina stupenda, la vecchia torre di guardia del palazzo. E’ il momento giusto per fare una fotografia!
Il palazzo Filangieri: un luogo unico, quasi magico, dove storia e mito si fondono per dar voce a immagini che non si possono raccontare con tanta facilità. Per ogni cittadino di Lapio questo è da sempre un luogo pieno di fascino, che lascia spazio all’immaginazione dei ragazzini, che, ipotizzando antichi fasti, si perdono nel sogno di un mondo passato che mai più ritornerà.
La forza del passato
La prima notizia sull’esistenza del Castello Filangieri di Lapio è del 1130 quando Ruggiero Filangieri compì un atto di donazione in favore del monastero dei monaci benedettini di Montevergine.
L’attuale struttura del palazzo ricorda poco l’originaria struttura difensiva, tipica del periodo medioevale. Ad oggi la struttura esprime invece l’aspetto residenziale, assunto dal palazzo tra il Cinquecento e il Seicento. A questo periodo risalgono opere di indiscusso valore artistico presenti nella dimora della nobile famiglia napoletana, come ad esempio la maggior parte degli affreschi conservati al primo piano della residenza, oppure lo splendido pozzo ottagonale presente nel cortile.
Lo spettacolare portale d’ingresso è sormontato dallo stemma di Giuseppe Filangieri e della moglie Ippolita Carafa, morta nel 1659. Facendo un giro per la piazza, ancora oggi, dopo tante volte, rimango incantato dalla sua monumentalità. Attraversarlo è un’esperienza bellissima, sembra come se facessi un balzo nel tempo e riammirassi i fasti di secoli passati: è la magia del palazzo Filangieri.
Una storia persa nel tempo
Il tramonto del periodo d’oro del palazzo si ebbe nel 1880, dopo la morte del cavaliere Giovanni Filangieri, gentiluomo che si riservò le stanze nobili per i suoi lunghi soggiorni in paese, fittando gli altri ambienti ai cittadini lapiani e stranieri.
Dopo la sua morte gli eredi, afflitti da difficoltà economiche, furono costretti a frazionare le stanze del palazzo e a venderle ai privati che, a causa dello scarso livello di studio, non capirono l’importanza storico-artistica del luogo e lo snaturarono in gran parte.
Fortunatamente i recenti restauri, oltre agli affreschi del piano nobile hanno recuperato antichissimi elementi dell’originaria struttura; dagli ambienti di servizio al pian terreno, fino alla torre difensiva quadrangolare, restituendo alla comunità di Lapio un tesoro di arte e storia. Chissà se potrà, un giorno, questo palazzo, rivivere i fasti di un tempo…
Salve a tutti! Mi presento: il mio nome è Francesco e ho 18 anni; da sempre mi definisco (e mi definiscono) altruista, positivo e determinato (e anche logorroico). Sono uno studente del quinto anno del liceo classico “Publio Virgilio Marone” di Avellino e ho una grande passione per il teatro e la fotografia. Nel 2019 sono stato uno dei rifondatori del Forum comunale dei giovani di Lapio, del quale sono segretario. Amo la mia terra, che porto sempre nel cuore e che cerco giorno dopo giorno di valorizzare; ho scelto di prendere parte a questo progetto per mettere in evidenza il piccolo angolo di mondo nel quale vivo: Lapio, un paese le cui mura hanno tante storie da raccontare. Pronti a conoscere queste storie? Iniziamo…
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