Carnevale Vallesaccardese

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Carnevale Vallesaccardese

Carnuval, carnuvalicchij  ramm na cap r salsicchij, s nun m la vuij ra, chi t n pozn nfracità!

Questa è la canzoncina che i bambini, bussando di porta in porta, recitano il giorno di Carnevale per cercare di strappare qualche dolcetto alle persone.  L’origine di questa strofa è da ricercare in tempi lontani, si tramandava di generazione in generazione, addirittura tra i nonni dei nostri nonni! Se la volessimo tradurre, sarebbe: “ Carnevale, Carnevale, dammi un po’ di salsiccia, se non me la vuoi dare che ti si possano tutte rovinare” .  La salsiccia viene citata perché il periodo di Gennaio/Febbraio era dedicato alla produzione di questi salumi, di conseguenza quando i bambini bussavano e canticchiavano questa canzone, la maggior parte delle persone dava loro una salsiccia, altre invece delle uova. Quando si arrivava a casa, le mamme facevano la Frittata di Carnevale con le uova e le salsicce ricevute.

premiazione

Il Carnevale non era e non è una festa dedicata solo ai bambini, ma anche agli adulti; a prova di ciò, ricordiamo le bellissime manifestazioni organizzate a Vallesaccarda. Tra gli organizzatori ricordiamo, sicuramente, una figura di spicco: il Professore Elio Pagliarulo.

“Professor Elio Pagliarulo, organizzatore e animatore della riuscitissima manifestazione, qual è stato il motivo che ha spinto te e altri giovani di Vallesaccarda a organizzare questo evento?

E: La coscienza di avere a che fare con un popolo semplicemente meraviglioso, squisito, sensibilissimo a questo tipo di manifestazioni, che, tra l’altro, vede come occasioni per allontanare gli spettri della inimicizia e dei rancori.

sfilata costumi piazza

È difficile determinare a quando risale la prima manifestazione carnevalesca da parte del popolo vallesaccardese, ma di certo l’edizione del 1986 è stata una delle più colorite ed entusiastiche, sia per partecipazione di maschere che di pubblico. La festa è continuata nel tempo, certamente mutando. Nel 2017, in occasione del trentesimo anno dalla scomparsa di Elio Pagliarulo, grazie alla volontà della sua famiglia e al supporto dei suoi amici vallesaccardesi e dell’Amministrazione Comunale, si è restaurato il clima originario della festa, in nome della tradizione e dell’unione del popolo a cui aspirava Elio.

Quindi è una manifestazione che unisce il popolo?

E: È una manifestazione che unisce. Proprio questo oggi ha strabiliato: l’unità e la compattezza di un popolo intero… dal più anziano al più piccolo, come la vostra squisita trasmissione ha abbastanza evidenziato…  le case sono rimaste chiuse e vuote.

Le sue parole sono cariche di amore e attaccamento nei confronti del proprio paese, sentimenti disinteressati e corrisposti da parte del popolo, che con grande gioia accoglieva le sue iniziative.

Organizzare è stato anche un sacrificio da parte vostra?

E: Certo, ma quando i sacrifici sono compensati in una maniera così squisita e meravigliosa come oggi, si ripetono volentieri!”

Dal 2017 al 2020 c’è stata una crescente partecipazione. Oltre che il giorno della manifestazione, allietata da musica, danze e buon cibo tradizionale, fondamentale per l’unione, la condivisione e il divertimento (elementi che costituiscono il vero senso del nostro carnevale) è stata la preparazione dei carri. Le famiglie hanno messo a disposizione il loro tempo, le loro forze e i loro mezzi per creare delle vere e proprie opere d’arte!

Per conoscere tante altre curiosità sui Carnevali Irpini e le loro storie, vi consiglio queste letture La tua ricerca per carnevale | Irpinia World !

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