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Destinazione Sant’Antonio

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fonte: instagram @marcotullio.93

Scarpe da ginnastica, zainetto sulle spalle, qualche panino con la frittata e via. Si va… destinazione Sant’Antonio di Apice. La notte tra il 12 e il 13 giugno i venticanesi, ma in generale i pellegrini del circondario, hanno l’usanza di raggiungere a piedi il Santuario dedicato a S. Antonio di Padova, all’interno dell’omonimo convento, nei pressi della cittadina di Apice. E’ una tradizione, e come tutte le tradizioni va rispettata. Con questo articolo descriverò il percorso del venticanese, con la speranza di far rivivere ricordi a chi lo ha fatto e a chi da anni non lo fa. 

Il percorso

La colazione, la prima messa e il ritorno al paese.

Dopo 13 km percorsi di notte, tra l’umidità e la stanchezza si arriva al santuario. Tra un caffè e un cornetto, c’è chi prende posto in Chiesa e chi si riposa sulla scalinata bianca. Dopo la prima messa, celebrata dal famosissimo Padre Raimondo, si ritorna a casa, con l’auto parcheggiata lì dalla sera prima.

Andare al santuario di Sant’Antonio ad Apice a piedi, la notte tra il 12 e il 13 giugno, è un po’ uno stato mentale, un tradizione che onoravano i nostri genitori e forse chissà anche i nostri nonni. Quello di oggi è un po’ un tour virtuale, per far rivivere momenti, forse anche nostalgici, a chi da tempo non percorre più quella strada in questo giorno. C’è chi ogni anno rispetta questa usanza, chi l’ha rispettata una sola volta e chi qualche anno si e qualche anno no. 

Quest’anno sarà diverso con le comitive sicuramente ridotte e le celebrazioni all’esterno della Chiesa. Non ci sarà nessuna festa, nessun fuoco pirotecnico. Ma la voglia di ripercorrere quella strada, lamentarsi per il freddo e la stanchezza, quella non manca mai. “Buon S. Antonio a tutti”!

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