Iniziare un viaggio attraverso le tradizioni di Lapio è impossibile se non si inizia dalla tradizione più importante per la nostra comunità: i Misteri dei Venerdì Santo.
Pronti? Si parte…
Quando la fede incontra l'arte
Il Venerdì Santo a Lapio è da sempre strettamente legato alla tradizione dei Misteri. Questi sono ventidue statue in cartapesta, a grandezza naturale, che rappresentano la Passione e la morte di Cristo.
Questa ricorrenza, molto sentita nel mio paese, fa nascere nell’animo di noi lapiani una semplicità d’altri tempi: piccoli e grandi si rendono utili e c’è tanto entusiasmo e altrettanta voglia di collaborare e sentirsi uniti, anche in un momento di dolore come quello della morte di Gesù.
Ancora oggi vengono rispettate le antiche usanze, che hanno secoli di storia alle loro spalle; naturalmente l’avvicendarsi degli anni ha mutato leggermente le tradizioni, ma il desiderio di mantenerle vive non muore mai!
Appunti di Storia
Verso gli anni settanta del XVIII secolo, la confraternita della Madonna della Neve commissionò ad un artista (non si sa chi fosse) la realizzazione delle ventidue tavolate. Queste arrivarono a Lapio ben coperte per mezzo di una carovana di carri trainati da cavalli.
Inizialmente erano custodite nel palazzo dei Filangieri, successivamente furono spostate nelle chiese.
Ormai da molti decenni, per l’intero anno, i confratelli della chiesa della Madonna della Neve custodiscono le tavolate all’interno della chiesa. Nel giorno della domenica delle Palme queste vengono esposte all’interno della chiesa Matrice di Santa Caterina.
Non solo il Venerdì Santo
La cultura pasquale lapiana non si limita solo al Venerdì Santo, ma ripercorre l’intera passione di Cristo attraverso tradizioni di ogni tipo.
Il Giovedì Santo (giorno dell’ultima cena e della cattura di Cristo) i rappresentanti della confraternita della Madonna della Neve sono soliti fare la questua. In passato era tipico donare cibo, visti i tempi più duri, oggi invece si è soliti donare denaro; in entrambi i casi, i cittadini di Lapio fanno quest’offerta con amore e devozione. Verso sera si rappresenta, nella chiesa matrice di S. Caterina, la celebrazione della lavanda dei piedi e a distanza di un paio di ore tutto il paese sprofonda in un silenzio quasi sovrumano.
Questo silenzio è interrotto dal suono della tromba e del tamburo, che rappresentano il momento della cattura di Cristo. Da quell’istante a Lapio “s’attaccano e campane” : questa tradizione è antichissima e ad oggi segue ancora gli antichi precetti. L’atto di legare metaforicamente le campane della Chiesa Matrice è un segno di turbamento e di lutto, legato prima alla sparizione e poi alla morte in croce di Gesù Cristo. Le campane verranno poi sciolte la domenica di Pasqua. La tradizione lapiana esige che in questi giorni i fedeli rispettino il digiuno della carne, pietanza che un tempo era considerata nobile e veniva mangiata solo nei momenti di festa.
Una tradizione al passo con i tempi
La tradizione pasquale entra nel vivo il giorno del Venerdì santo, con le tavolate dei Misteri, che un tempo venivano portate a spalla dai giovani lapiani, in giro per il paese, durante la processione.
Con l’avvicendarsi degli anni, l’avvento dei motori ha cambiato la vita umana, e così anche i Misteri si sono messi al passo con i tempi…
Per quasi un ventennio il gruppo di statue è stato infatti trasportato per le strade del paese con l’ausilio dei trattori. Negli ultimi anni la tradizione ha subito un’altra modifica: i Misteri oggi vengono semplicemente posizionati nelle piazze e nelle strade di maggior rilievo del paesello, cosicché questi possano aspettare la processione dei fedeli.
Nel giorno del Venerdì Santo veniva a Lapio molta gente pronta ad assistere alla processione e alla predica che veniva fatta, questa aveva lo scopo di portare i partecipanti tutti, al pentimento e alla meditazione.
Considerazioni finali
Le tradizioni e le emozioni di un tempo, che ci sono state tramandate dai nostri avi ci sono ancora, la maggior parte dei lapiani cerca di mantenerle vive. Bisogna comunque fare alcune considerazioni spiacevoli: sembra che con il passare del tempo questa tradizione abbia perso quel fascino di un tempo. Alcuni, tra noi lapiani, si sono fatti trasportare da questo mondo consumistico, pieno di convenzioni e benessere, e hanno quindi dimenticato la spiritualità e la fede che le tavolate dei Misteri tramandano.
Salve a tutti! Mi presento: il mio nome è Francesco e ho 18 anni; da sempre mi definisco (e mi definiscono) altruista, positivo e determinato (e anche logorroico). Sono uno studente del quinto anno del liceo classico “Publio Virgilio Marone” di Avellino e ho una grande passione per il teatro e la fotografia. Nel 2019 sono stato uno dei rifondatori del Forum comunale dei giovani di Lapio, del quale sono segretario. Amo la mia terra, che porto sempre nel cuore e che cerco giorno dopo giorno di valorizzare; ho scelto di prendere parte a questo progetto per mettere in evidenza il piccolo angolo di mondo nel quale vivo: Lapio, un paese le cui mura hanno tante storie da raccontare. Pronti a conoscere queste storie? Iniziamo…