Cari amici,
ben tornati. Siamo nel mese di Maggio e da sempre questo mese, almeno per i cristiani, è il mese della Madonna. Ho deciso perciò di parlarvi di alcuni simboli o segni grottesi legati proprio al culto della Madonna.
Il primo segno, inequivocabilmente e necessariamente, deve essere la chiesa di Santa Maria Maggiore, la quale, oltre ad essere uno dei segni più evidenti del culto di Maria Vergine, è anche uno dei simboli più importanti di Grottaminarda. Anzi, a dirla tutta, è il simbolo proprio di Grottaminarda.
Appare in tutte le principali vedute del paese ed è il primo segno che l’ospite vede e l’ultimo segno che il grottese vede prima di andare via.
È la struttura che, più di tutte, caratterizzata la fisionomia di Grottaminarda. La sua mole invade la staticità delle varie case e il suo campanile bianco e rosso irrompe nel cielo azzurro.
La Chiesa Madre
Santa Maria Maggiore è la chiesa principale di Grottaminarda.
È la Chiesa Madre, anche se di fatto non è stato il primo edificio sacro ad essere costruito a Grottaminarda. A quanto pare esisteva già nel XIV secolo, ma è solo nel 1447 che diventata chiesa parrocchiale e di conseguenza chiesa principale.
Nel corso dei secoli è stata ricostruita e restaurata più volte. Quella che noi vediamo è la struttura costruita dopo il terremoto di San Michele, quello del 29 settembre 1732, uno dei terremoti più duri per l’Irpinia, in quanto ha cambiato la fisionomia di molti paesi irpini.
Quando venne consacrato, nel corso del Settecento (forse nel 1774), venne dedicato a Maria Assunta in Cielo, tuttavia per tutti è solo la Chiesa di Santa Maria Maggiore.
Maggiore proprio perché è la principale e perché è la più importante delle Chiese grottesi dedicate alla Madonna.
Lo scrigno d’arte
I suoi artefici furono Ciriaco Di Silvia e Domenico Quarata, che la realizzarono ispirandosi ai modelli architettonici di Luigi Vanvitelli, l’architetto della Reggia di Caserta, ma il promotore di tutto fu l’arciprete Pietro Antonio Perillo. Fu lui a selezionare artisti e gli artigiani tra le maestranze più illustri dell’epoca e a scegliere i migliori materiali per l’edificazione, tra cui materia principe la nota breccia irpinia, a cui fece aggiungere anche la pietra di Carpignano, una variante tipicamente grottese .
Vigilante, Massa, Amoroso, Sarnelli sono alcuni dei nomi degli artisti da lui ingaggiati. Ma molte opere vennero prese dalla chiesa precedente e dalle altre chiese di Grottaminarda, crollate con il terremoto.
Santa Maria divenne così lo scrigno d’arte dei grottesi, l’orgoglio proprio dei grottesi. E ancora oggi raccoglie le vecchie e accoglie le nuove opere d’arte.
Santa Maria per grottesi
È difficile poter esprimere quello che realmente è Santa Maria per i grottesi.
È il simbolo della comunità grottese e il segno dell’aggregazione della stessa.
Tutte le famiglie grottesi, nel corso dei secoli, direttamente o indirettamente, hanno contribuito prima alla sua costruzione, poi alle sue ristrutturazioni e infine contribuiscono alla sua manutenzione. È un bene di tutti e tutti cercano di preservarla nel migliore dei modi.
È la depositaria della spiritualità grottese.
Qui si svolgono le feste religiose più importanti della comunità.
È la custode della storia dei singoli grottesi.
In quanto parrocchia principale del Paese, è stata la testimone attenta e partecipe di svariate generazioni di grottesi, che qui sono diventati cristiani, qui si sono sposati e qui sono stati congedati nell’ultimo saluto.
È un punto di riferimento nella vita di ogni giorno.
Ognuno alzando lo sguardo incontra la sua mole o il suo campanile, e anche se non si vede, si sa che c’è, nascosta dalle altre case.
Infine è un membro della famiglia e una cara amica. Il suo campanile, come un braccio alzato, accoglie chi viene e saluta chi va via.
Al prossimo appuntamento
Come sempre, mi sono dilungato un po’ troppo anche stavolta. Oggi ho solo raccontato quello che Santa Maria Maggiore è per i grottesi, ma nei prossimi appuntamenti spero di parlarvi anche dei suoi tanti segreti.
Prima di salutarvi, però vi anticipo una cosa. Nel nostro prossimo appuntamento vi parlerò di un altro grande simbolo grottese, un segno importantissimo della fede grottese verso Maria Vergine: la Madonna di Carpignano.
Blogger Grottaminarda. La Pro Loco Grottaminarda nasce nel 1980 per favorire la conoscenza, la promozione e la valorizzazione della cultura e l’identità grottese.
Il referente per Grottaminarda e per la Pro Loco Grottaminarda sarà Raffaele Masiello, un appassionato della storia grottese, e irpina in generale, che ha collaborato a vari progetti culturali, sia per il proprio paese, sia per i paesi limitrofi.