
Le zeppole di natale sono quel dolce che allunga , di un tantino , quel già mostruoso elenco di leccornie natalizie . Vi lascierò due ricette tramandate da vecchi pizzini segretamente conservati da nonne campane , però quelle senza patate , perchè quest’ultime sembrano siano arrivate dopo . Noi ci concentreremo su quelle più tradizionali più classiche. Perchè non c’è niente di più alla moda di un vecchio classico.
La zeppola come tradizione
Vuoi per tradizione o perchè sono il dolce preferito di Luigino ,il nipote più piccolo della famiglia , due zeppole in questo periodo vanno fatte e mangiate . Non conta quanti mustaccioli , roccocò, taralli nasprati abbia già mangiato e nemmeno i diversi tipi di struffoli delle ZIE che devi ancora assaggiare . Se nonna ha fatto le zeppole vanno mangiate .
Se ci fate caso i dolci sopratutto quelli delle tradizioni sono gli unici alimenti in grado di emozionare , innescano ricordi e quindi hanno doppio valore . Non ho mai sentito dibattiti sulla salsiccia del lidl . Invece noi italiani abbiamo la capacità di litigare sulla provenienza storica e geografica di qualsiasi prodotto . C’è quella cilentana , siciliana e ovviamente campana . Ci sono le diverse varianti secondo gli ingredienti , chi ama farle a natale chi a carnevale , perchè non pasqua ?
Catalogare questo dolce in Italia diventa un lavoraccio. Già nel nome ci si confonde con la zeppola di san Giuseppe le graffe o in dialetto campano SCAURATIELLI . Patate o non patate quando dici le zeppole della nonna diventa tutto più chiaro con il particolare di chi le chiude a cerchio come in foto e chi le chiude a nastro o a fiocco . Personalmente non ho avuto il piacere di passare tanto tempo con mia nonna , per colpa del tempo , ma ricordo benissimo la nonna del mio vicino che non perdeva occasione per fare le zeppole . Ci radunava mentre giocavamo nei cortili per fare merenda o altrimenti ce le portava a casa quando le preparava . Ecco perchè i dolci della tradizione hanno un doppio valore .
Ricetta e preparazione delle zeppole
500 g di farina – 20 g di zucchero – 10 g di sale
50 g burro morbido – 1bustina vanillina- 1uovo
10g lievito di birra (oppure 120 g pasta madre )
sciogliere lievito con zucchero e latte tiepido . Aggiungere una parte della farina e impastare . Aggiungere uovo e vanillina mescolati , mettere restante farina e sale alla fine amalgamare con burro . Formare un panetto e far lievitare almeno 2 ore . Formare ciambelle ( non arrotolare con le mani ma stendere e formare i cerchi ) e far lievitare fino a raddoppiare il volume .
Friggere in abbondante olio e passare nello zucchero semolato .
Seconda ricetta ( variante con uva sultanina )
Per 5 persone
1kg di farina – 200g di criscito – 5 uova
2 cucchiai di zucchero – mezzo bicchiere di rum
buccia di limone – latte q. b.
Preparazione :
impastare la farina con il criscito , il latte ,le uova e lo zucchero . A impasto ultimato aggiungere la buccia di limone tritata e l ‘ uvetta (precedentemente tenuta a bagno nel rum ) lasciare riposare l’ impasto per 5 o 6 ore .
Dopo la lievitazione , con un cucchiaio prendiamo l’impasto e lo friggiamo in olio per pochi minuti . A cottura ultimata cospargiamo lo zucchero sulle nostre zeppoline che vanno mangiate ben calde . Sono l’ ideale per chiudere il pranzo di Natale continuando a chiacchierare .

blogger Cervinara. ho sempre pensato che non ci si può lamentare del posto in cui si vive, se prima non si fa qualcosa per migliorarlo. Siamo tutti cittadini del mondo ,dell’italia o dell’irpinia. Scopo della vita dovrebbe essere ,migliorare essa stessa,quella degli altri e il luogo.Dato che stiamo tutti sulla stessa barca. La bellezza di un luogo si misura anche in base agli uomini che lo hanno vissuto.
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