Oggi osserviamo Carife con una lente speciale. Quella di Costanza, grande camminatrice ed esperta di viaggi “fuori dal comune”.
Già nostra ospite negli anni scorsi, è tornata a trovarci in questo difficile momento per il turismo a livello mondiale.
Una prospettiva post-pandemica dello slow tourism
Costanza, tu sei una sociologa. Ti sei occupata di turismo per lavoro. Puoi fare per noi una breve analisi della situazione odierna considerando la pandemia mondiale.
Sicuramente la situazione a Carife è molto diversa rispetto a quella di un grande centro come Firenze, da dove vengo. La mia città ha fondato buona parte della sua economia sul turismo (non sempre responsabile) e il blocco totale di questo tipo di attività ha causato enormi danni. Qui la situazione è completamente diversa. Personalmente ho sempre prediletto luoghi non convenzionali per le mie vacanze e mi piace scoprire sempre nuovi posti “inesplorati” dal cosiddetto turismo di massa. Carife rappresenta una sintesi perfetta tra storia, arte, cultura e natura.
Secondo te è cambiato l’approccio delle persone al turismo anche in queste zone?
Non so, sicuramente la pandemia ha interrotto alcune tradizioni centenarie come le feste patronali. A Carife, per esempio, ogni anno si festeggia San Rocco, santo al quale i Carifani sono molto devoti. A causa del Corona virus non sarà possibile svolgere la tradizionale processione e i relativi festeggiamenti. Questa è sicuramente una conseguenza molto grave per il tipo di turismo che solitamente interessa la zona anche perché so che molte persone tornano da lontano appositamente per questo.
Si può dire che tu conosca molto bene il nostro paese. C’è qualcosa che vorresti approfondire?
Mi piacerebbe continuare a scoprire il panorama naturalistico, visitando di più la montagna e le zone verdi. Uno dei vantaggi di Carife è sicuramente l’aria pura tipica dei paesi montani.
Cosa ci sai dire invece della nostra cucina?
Adoro la vostra cucina ma in particolare amo il fatto che sia tutto genuino e naturale. Le uova sempre fresche, le primizie dell’orto. Trovo davvero emozionate raccogliere con le mie mani le cose che di lì a poche ore mangerò nel mio piatto. Una cosa praticamente impossibile in città!
Dall’ultima volta che sei venuta a trovarci sono cambiate molte cose. Oggi abbiamo anche un Museo Archeologico, il MAC! Consiglieresti di venire a visitarlo?
Assolutamente sì! Il Mac non è solo un museo archeologico ma una fucina di idee che ad intervalli regolari ospita nuovi artisti locali con le loro opere. Questo consente di fare un tuffo nell’arte contemporanea Irpina oltre ad apprezzare la preziosa storia archeologica del Comune.
Grazie del tuo contributo! Una curiosità simpatica. Se dovessi associare Carife a uno dei tanti luoghi che hai visitato quale sarebbe e perché?
Direi così su due piedi uno dei paesini lungo il Cammino di Santiago. In particolare mi viene in mente Samos nella provincia di Lugo. Un piccolo centro che ha in comune con Carife la pulizia e la cordialità degli abitanti. Inoltre entrambi i paesini sono arroccati su una piccola altura che rende l’aria pulita e il clima mite!
Ottimo, Grazie ancora per la tua disponibilità!
Blogger Carife. Sociologa. Vivo in Irpinia da tutta la vita ma mi sono concessa una parentesi universitaria a Firenze. Da quando ho deciso di tornare uno dei miei obiettivi è cercare diffondere le cose belle che il mio paese può offrire e raccontarle nel modo migliore che posso.
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