Una tappa obbligata dei nostri appuntamenti su Carife non poteva che riguardare uno dei piatti tipici della nostra tradizione culinaria: Li Triidd’. Si tratta di una pasta fatta in casa condita con un sugo di carne che in passato veniva offerta nelle grandi occasioni di condivisione.
Come si preparano i Triidd'?
La ricetta di questo piatto tipico è antica quanto semplice. Bastano acqua, farina di semola e un pizzico di sale.
Bisogna armarsi solo di olio di gomito per impastare in modo efficace tutti gli ingredienti e una volta ottenuto un panetto liscio e compatto si può procedere con la stesura del “panno” aiutandosi con un mattarello ben infarinato per evitare che la pasta si attacchi. Quando lo spessore avrà raggiunto l’altezza sommaria di un centimetro e mezzo, due centimetri si potrà procedere con il taglio. Bisognerà tagliare tante strisce tenendo come riferimento della larghezza tre dita della mano. Una volta ottenute, queste ultime andranno tagliate ancora una volta così da ottenere tante piccole striscette rettangolari. A questo punto, inizia la parte più divertente e difficile… ma non troppo!
Posizionate il rettangolino di pasta sul piano e poggiate indice medio e anulare ben stretti nella parte immediatamente superiore (mi raccomando, infarinate sempre bene il piano, le dita e tutto quello su cui poggerà la pasta).
Esercitate una leggera pressione e incavate la pasta, dall’alto verso il basso. Se le cose sono andate per il verso giusto dovreste essere riusciti o riuscite a ottenere qualcosa di simile alla foto sopra.
Non preoccupatevi, per diventare dei veri cavatori di Triidd’ ci vuole un po’ di pratica e tanta buona volontà ma garantisco che il risultato è delizioso e ne vale davvero la pena.
Qualora non doveste proprio farcela o vi andasse in ogni caso di assaggiare quelli originali a Carife vi consiglio di partecipare a Triidd’ in Festa, un evento ormai consolidato che si tiene ogni anno nelle giornate del 13 e 14 agosto proprio nel nostro paese.
Vi aspettiamo!
Blogger Carife. Sociologa. Vivo in Irpinia da tutta la vita ma mi sono concessa una parentesi universitaria a Firenze. Da quando ho deciso di tornare uno dei miei obiettivi è cercare diffondere le cose belle che il mio paese può offrire e raccontarle nel modo migliore che posso.
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