Rieccomi qui! Vi avevo promesso che vi avrei raccontato della mia Mamma, ma prima vi vorrei parlare di nomi, e di come questi possano definire l’identità di qualcuno o di qualcosa, racchiudendo in sé quelle peculiarità che lo rendono unico.
Un gioco di nomi...
il mio nome – come vi ho già detto – è Castelvetere e significa “vecchio castello”, e “sul Calore” indica che questo fiume mi attraversa, oltre a distinguermi da qualche altro.
Le mie numerose qualità mi hanno garantito una certa quantità di appellativi: c’è chi mi ha definito il “paese delle ciliegie” per la prosperità di questi frutti che le mie terre prodigavano. Chi ha visto i colori, le forme e le danze del mio carnevale mi ha battezzato come “piccola Viareggio del Sud”; chi ha goduto del mio panorama mi ha eletto “terrazza sull’Irpinia”. Chi ha vissuto la religiosità del mio popolo mi ha soprannominato “cittadella mariana”.
L'amore per un unico nome...
Tutti questi epiteti hanno tracciato i miei tratti distintivi, ma ce n’è uno in particolare che mi è caro per la dolcezza del ricordo che evoca: in nome di un amore divino e celeste un tempo mi chiamarono “Castello di Santa Maria”.
Il nome di Maria è da sempre simbolo di maternità nella figura di Colei che – nell’accezione cattolica – è Mater di tutti noi. Ciò che rende madre non è principalmente l’atto di generare o di partorire un figlio, ma chi fa della dedizione e dell’amore incondizionato la forza di gravità del proprio mondo. La parola “mamma” è un richiamo al senso di casa, di cura e di protezione; essa ha un carattere primordiale e non a caso è la prima parola che i bambini pronunciano.
E’ attorno al suo nome che io ho costruito il fondamento della mia identità: da più di un millennio la mia storia è legata alla sua attraverso un Miracolo, la cui testimonianza è manifestata da una chiesa al centro del mio cuore di paese. i miei figli sono diventati i suoi figli, e a loro ha elargito e continua a donare protezione durante carestie e guerre, terremoti ed epidemie, offrendo sempre conforto e “grazie” a chi invoca il suo nome.
Ed è in nome di quella grazia e dell’amore ultraterreno che questa Madre e noi, suoi figli, condividiamo facendoci custodi gli uni dell’Altra, che fui chiamato Castello di Santa Maria.
Appuntamenti...
Oggi vi ho parlato della mia Mamma, per farvi capire il perché di qualche appellativo, ma la prossima volta vi racconterò dell’origine di questo amore, quindi…Non mancate!
Blogger Castelvetere sul Calore. L’Ass.ne culturale “La Ripa” prende il nome dal luogo più antico del paese, dove sorge il vecchio castello, per voler richiamare l’obiettivo di “riportare” e rinnovare l’amore per le tradizioni e la cultura di tutti coloro che, vicini o lontani, tengono a cuore le loro origini e del loro paese sentono ancora il vincolo, gli affetti, le memorie.
Abbiamo deciso di aderire al progetto “Irpinia World” perché vogliamo promuovere il patrimonio materiale e immateriale castelveterese e irpino, facendo rete e perseguendo l’obiettivo di “pensare globale e agire locale”.
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