Il progetto SPRAR del nostro paese è vicino a compiere i 2 anni dal suo inizio, vogliamo quindi parlare dell’importanza che ha avuto tale iniziativa per la crescita del nostro paese e ripercorrerne i momenti salienti.
Integrazione, per rinascere e crescere insieme
Un progetto valido, la volontà di crescere, l’apertura verso qualcuno che è solo apparentemente diverso. C’è tutto questo alla base dell’eccelso funzionamento del progetto SPRAR (sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) del nostro paese, lo testimonia anche il cospicuo finanziamento ottenuto dal nostro comune per lo sviluppo dell’iniziativa, segno che anche il Ministero dell’Interno ha saputo riconoscere la validità del percorso amministrativo e socio-culturale di una piccola realtà cittadina.
Abbiamo accolto, in questo periodo di circa 2 anni, due famiglie provenienti da Somalia e Nigeria, che giorno dopo giorno si sono inserite sempre di più nelle dinamiche paesane. Ognuno di noi conosce le condizioni in cui riversano i paesi dell’Africa, è importante capire che non si puo’ più far finta di niente, lì fuori c’è un mondo e questo mondo è fatto anche di gente che abbandona la propria terra, dilaniata dalla guerra e dalla fame, alla ricerca di un futuro migliore per i propri figli.
È fondamentale fornire a queste persone un ambiente ospitale, familiare, è necessario empatizzare con loro, comprenderne le necessità ed i bisogni per arricchirci, imparare dai loro usi e dai loro costumi e lasciare che possano fare lo stesso con i nostri, in un rapporto di dare-avere che incarna il significato più puro di fratellanza, che è poi ciò che deve rappresentare le fondamenta su cui poggiano queste iniziative. Nell’ottica di molti le piccole realtà paesane appaiono come quelle mentalmente più chiuse, noi abbiamo risposto alle supposizioni con i fatti, con un’accoglienza non fatta solo di apparenze, ma di iniziative, di opportunità lavorative, di progetti inclusivi, di sostegno scolastico.
È stato fondamentale l’impegno profuso sul territorio dall’organizzazione no profit “SPRAR Sale della Terra Santa Paolina”, facente parte del “Consorzio Sale della Terra”, un insieme di cooperative sociali,agricole e di piccole imprese impegnate nello sviluppo locale. Santa Paolina fa, inoltre, parte della rete dei “Piccoli comuni del #Welcome”, di cui il “Consorzio Sale della Terra” è ente promotore, un progetto che mette in atto una strategia di rigenerazione dei piccoli comuni italiani a rischio di spopolamento ed abbandono.
Dati alla mano è evidente il calo demografico che tanti paesi irpini hanno subito, la nostra amministrazione non vuole però stare a guardare mentre il paese rischia di morire, ha avuto quindi il coraggio e la lungimiranza di fidarsi dei cittadini, della Pro Loco, del Forum Giovanile e ha dunque puntato sull’integrazione per permettere al paese di crescere e rinascere all’insegna della multietnicità, ripartendo dalle famiglie, da bambini come il piccolo Omar, la piccola Safa ed i loro fratelli, che anche durante il periodo di lockdown hanno potuto contare sul sostegno dei volontari per le loro videolezioni e per i loro bisogni più disparati.
Lo scorso 8 Settembre, in occasione del primo anniversario dell’iniziativa, fu organizzata la manifestazione “I colori dell’accoglienza”, il cui obiettivo era quello di parlare dell’integrazione come ciò che ha permesso alla nostra tradizione paesana e rurale di evolversi e di aprirsi al mondo, coinvolgendo tutta la comunità mediante l’allestimento di stand enogastronomici multietnici, il concerto di Sandro Joyeux, cantautore italo francese ed esponente dell’afro-folk n’reggae, l’esposizione di una mostra fotografica che metteva in relazione gli aspetti della migrazione e l’inaugurazione del bellissimo “Murales della Pace”, tutt’ora presente in perfetto stato, e realizzato dagli operatori dello Sprar in con la partecipazione di bambini e bambine delle famiglie ospiti, uniti nella speranza per un mondo libero da qualsiasi tipo di disuguaglianza.
Quest’anno purtroppo, a causa dell’emergenza Covid, non sappiamo se sarà possibile replicare, ma pochi giorni fa durante la Giornata Ecologica “RipuliAmo il Paese” promossa dai volontari del servizio civile, c’è stata l’ennesima occasione di partecipazione attiva per le famiglie che Santa Paolina ospita orgogliosamente, infatti per celebrare la “Giornata Mondiale del Rifugiato”, è stato piantato un ulivo nella villa comunale ed è stata posizionata una targa commemorativa realizzata nel laboratorio di ceramica dello “SPRAR/SIPROIMI”.
“Siamo sempre lo straniero di qualcun altro. Imparare a vivere insieme è lottare contro il razzismo”, cosi scrive Tahar Ben Jelloun, un messaggio importante in un periodo storico in cui l’America si trova a dover gestire il malcontento di un popolo da troppo tempo vessato dal fenomeno razzista. Noi, nel nostro piccolo, ogni giorno ci impegniamo per eliminare il razzismo e qualsiasi tipo di disuguaglianza, abbiamo a cuore la causa e faremo sempre di più per rendere Santa Paolina il posto più adatto per garantire un futuro luminoso a chi cerca un rifugio sicuro dalla guerra e dalla fame.
Autore: Camillo Giordano
Blogger Santa Paolina: Il Forum giovanile di Santa Paolina è un organismo volto a stimolare i giovani del territorio alla partecipazione democratica e alla vita pubblica, dando la possibilità ai giovani di esprimersi, elaborare progetti finalizzati alla promozione del territorio e alla gestione della vita della comunità. In questo blog gli articoli saranno scritti da: Camillo Giordano, Rosa Fasulo, Gina Iandoli e Raffaele Bonito.
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