Le feste del cuore, quelle che riuniscono tutto il paese, sono per lo più le feste religiose e patronali. Oggi vi racconto la festa della Madonna delle Grazie e il “corteo delle verginelle” di Montella.
A dire la verità un evento che coinvolge buona parte della popolazione è la sagra della castagna, ma l’atmosfera di una festa che ha anche il suo aspetto religioso è totalmente diverso. Il patrono di Montella è San Rocco, ma ahinoi, non ha una degna festa patronale. Il motivo è, molto probabilmente, il fatto che fino al 16 agosto di feste ne abbiamo fatte già due: quella del Santissimo Salvatore nella domenica della Santissima Trinità (di cui vi ho parlato nell’articolo sul santuario che potete leggere cliccando qui), e quella della Madonna delle Grazie il 2 (e l’1) luglio.
Queste due sono feste molto simili. C’è una processione (come vi ho raccontato nell’ultimo articolo che potete leggere cliccando qui) e la festa la sera. Quella festa dove incontri davvero tutti, dove lo street food è sempre il panino con la salsiccia cotta alla brace, e per dolce lo zucchero filato. La festa con le luminarie, dalla quale torni a casa solo dopo aver comprato una busta di noccioline e una di caramelle, e se hai con te dei bambini anche un giocattolo odioso e rumorosissimo ma che tu stesso hai voluto alla loro età. La festa d’estate, dove non ti devi preoccupare di far tardi perché la scuola finita, quando vai via dalle giostre perché letteralmente ti stanno cacciando fuori dopo che hai anche speso un patrimonio al tiro al bersaglio. La festa dove giri e rigiri, ma ti ritrovi comunque sotto il palco a cantare l’unica canzone che conosci del cantante che ha ingaggiato il comitato. La festa dove c’è chi sfoggia già una mezza abbronzatura, e chi invece alla festa non c’è perché è già al mare.
Questa festa per me è la festa della Madonna delle Grazie.
La festa della Madonna delle Grazie
La Madonna delle Grazie dimora nella chiesa (ex parrocchia) di San Silvestro, nel rione Fondana. La festa a lei dedicata ha una lunga e particolare tradizione. Da tempo immemorabile il cuore dell’evento era nell’attuale piazza “G. Matteotti”, di fronte al monumento ai caduti, luogo noto ai montellesi come “ ‘nnanzi corte” (avanti corte). Qui veniva allestito il palco per l’intrattenimento, l’asta dei doni e il canto delle verginelle. Diversi anni fa si decise di spostare tutto più giù, a “Largo dell’Ospizio” (già piazza Principe di Piemonte, oggi piazza Apicella) per motivi di spazio. Vi dicevo di avanti corte, questa denominazione deriva dalla posizione della residenza del feudatario. Infatti ci riferiamo all’altra parte del quartiere come “arreto corte” (dietro corte). Questo ci fa pensare che già in tempi feudali una festa si celebrasse davanti al palazzo del feudatario.
Come per la festa del Santissimo Salvatore, durante i pomeriggi dell’1 e 2 luglio, viene bandita un’asta con la vendita dei doni. Le attività donano prodotti che vengono messi all’asta e i ricavati contribuiscono alla buona riuscita della festa. Ma è un appuntamento a dir poco folkloristico, al limite dello show. Il mio primo ricordo di questo evento nell’evento è “Cocchia di casicavaddri. E cinquantamila lire e uno, e cinquantamila lire e due, e cinquantamila lire e tre, aggiudicato!” ma non è difficile aggiudicarsi un pollo, un capretto o una TV.
L’appuntamento religioso culmina con la processione il 2 luglio, dopo una novena alla Madonna delle Grazie. La processione, la sola che vede a Montella la statua del santo portata su un carro e non in spalla, circa a metà del su percorso, accoglie anche il corteo delle verginelle.
Il corteo e l'inno delle verginelle
Il cuore della festa è la sfilata delle verginelle. Diverse ragazze indossano gli abiti nuziali delle spose dell’anno, le bambine, invece, i vestiti della prima comunione, e portano le lettere per comporre
“AVE MARIA PIENA DI GRAZIA”,
le corone, composizioni floreali e il palio. Prima di raggiungere la chiesa di San Silvestro, con la processione, fanno tappa sul palco per cantare l’inno alla Madonna delle Grazie di Montella. L’inno che viene attualmente eseguito fu composto, sia nella musica che nel testo, da P. Antonio Maria Palatucci (Montella 1883 – Napoli 1941) probabilmente durante gli anni 20 del 900. Prima di questo l’inno era stato scritto dal Maestro Antonio Riso, ma non abbiamo altre notizie di inni precedenti. L’inno alla Madonna delle Grazie cantato dalle verginelle riassume i capisaldi della teologia mariana, e buona parte della popolazione montellese, e la quasi totalità di quella femminile, è in grado di cantarlo a memoria.
Negli anni non sono mancate le critiche e i commenti a questa particolare tradizione del corteo delle verginelle, che non è ovviamente un défilé di moda o una sfilata di ragazze in età da marito, ma sicuramente uno dei punti ideologici di aggregazione popolare e religiosa. Non sono in grado di tracciare un profilo teologico o fare una ricerca precisa ed accurata che colga tutti i profili e le sfumature di questo evento, ma per meglio comprendere il motivo e il significato del corte delle verginelle vi lascio qui una parte della preghiera che viene recitata alla madonna, da una bambina, prima dell’inno:
Potete trovare e leggere tante storie di tradizioni religiose dei nostri splendidi comuni qui su Irpinia World, ma spero davvero di avervi incuriosito e di ritrovarvi lungo via del Corso o Piazza Apicella durante la festa della Madonna delle Grazie a Montella.
Sono Carmine, sono irpino e ne sono orgoglioso. Mi ritengo fortunato ad essere cresciuto a Montella. La mia fortuna è stata la mia famiglia, una famiglia radicata e sicura del proprio retaggio che mi ha trasmesso educazione, valori e rispetto, oltre che a tradizioni e consapevolezza del territorio e delle persone che ne creano la comunità. Negli anni ho potuto viaggiare, scoprire, vedere e visitare il mondo. Toccare le sue culture, ascoltare le lingue e le storie della gente. Ho fatto tesoro di questo, ne ho fatto esperienza e le ho riportate a casa. Sono cresciuto dando il mio contributo in qualunque modo possibile. Nel mio comune mi sono impegnato in ogni modo possibile. Ho partecipato e partecipo a diverse associazioni che vanno dal culturale al recupero del dialetto e del folklore, al teatro vernacolare; il forum dei Giovani; attività, comitati, organizzazioni, progetti, pubblicazioni ed eventi di ogni genere e natura; sono donatore di sangue del Gruppo Fratres all’UDR di Montella; sono guida culturale locale per la ProLoco “Montella Alto-Calore”; sono volontario FAI Giovani della delegazione di Avellino.
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