Il Pulieio : che cosa è ? Proprietà ed utilizzi
Valorizzare il territorio significa eviscerarne tutte le diverse potenzialità latenti e portarle all’attenzione di quante più persone possibili affinchè possano essere spunto d’ indagine particolareggiata e settoriale.
Il territorio Irpino eccelle per una spiccata biodiversità che si traduce in una varietà di flora e fauna.
L’ argomento di cui vi parlerò oggi parte proprio dalla ricca biodiversità Irpina
Il pulieio che cos' è ?
Il termine pulieio è una distorsione dialettale italianizzato in puleggio.
Dall’etimologia pulejum deriva da pulex, pulce Il nome scientifico è “ Mentha pulegium “ ed e’ una pianta erbacea perenne conosciuta anche come “ menta romana” .
Più semplicisticamente il pulieio è una varietà di menta selvatica in rapporto di species a genus nel senso che è una specificità o diversità della famiglia della menta e più in particolare delle Lamiaceae. La particolarità che la contraddistingue facendone un “unicum” è il caratteristico odore aromatico molto intenso.
Il pulieio non è una scoperta recente ma il suo utilizzo era già noto nell’ antichità classica ai romani che la utilizzavano contro i disturbi respiratori.
Dove si trova?
Il termine pulieio italianizzato in puleggio si può trovare in abbondanza in tutta l’ Irpinia fino ad un’ altitudine di 1000 metri ma la zona più vocata è la Valle dell’ Ufita.
Il periodo di fioritura è da maggio a settembre e può raggiungere un’ altezza anche di 30/40 cm. Cresce nei luoghi più disparati prediligendo zone ombreggiate e umide.
Curiosità ed aneddoti
Il pulieio è stato storicamente definito anche mentuccia per le sue foglioline molto piccole rispetto alle foglie della menta comune.
Ma più colorito è l’ appellativo di menta della pulce così come riporta Plinio. Per diversi secoli infatti il pulieio è stato utilizzato per allontanare i parassiti in particolare la pulce ma anche scarafaggi ed insetti vari.
Utilizzato anche come rimedio abortivo, ad alte concentrazione l’ olio essenziale di pulieio poteva indurre delirio o anche narcosi ma soprattutto aveva natura psicotropa. Secondo alcuni, anche se è opinione molto discorde, il pulieio era l’ ingrediente segreto utilizzato insieme ad altre sostanze durante i misteri eleusini.
Utilizzo nella medicina popolare
Non solo in epoca classica ma anche nel Medioevo il pulieio aveva molteplici impieghi. Rimedio contro le contratture, espettorante se unito al miele, potente afrodisiaco, depurativo ma anche infuso contro l’impotenza. Antidepressivo.
Utilizzato per lenire il dolore del parto o come decotto per favorire le mestruazioni. Lenitivo contro le punture di insetti, antisettico con proprietà vermifughe veniva somministrato ai bambini contro i parassiti intestinali.
Anche la magia popolare non disdegna di utilizzare il pulieio unito ad altri ingredienti mediante rituali, sia per ingraziarsi i favori di una donna sia per legarla all’amato.
Il pulieio in gastronomia
In Irpinia viene preparato il sugo con il pulieio che dà al primo piatto un gusto inequivocabile, intenso che rimanda alla cucina contadina povera e genuina di un tempo.
L’ abbinamento inscindibile per eccellenza è il pulieio con i “cecatiell” ossia i cavatelli freschi, pasta incavata per essere più digeribile. I “cicatiell co lo pulieio “ costituiscono attualmente il piatto tipico irpino per antonomasia.
In più occasioni chef stellati se ne sono interessati e la curiosità di un primo piatto così semplice ma così sui generis ha carpito anche l’ attenzione di trasmissioni televisive nazionali che più volte sono venute in Irpinia per mostrare le varie fasi della preparazione fino al piatto finito.
Soprattutto in estate ci sono diverse manifestazioni gastronomiche sparse in diversi paesi irpini che propongono questo primo piatto. In primis Grottaminarda, Montecalvo Irpino, Bonito, Melito Irpino, Montemiletto, Mirabella Eclano, Torre le Nocelle, Frigento hanno valorizzato molto questa tradizione culinaria.
Oltre ai” cicatiell con pulieio” altra pasta sempre rigorosamente fatta a mano che si sposa bene con il pulieio sono “ le laine” (tagliatelle).
Angolo del Vernacolo
Si pas a na cert’ora rind a lo vico
può senti ancora no profumo antico,
mamma c’addore
te se rapre lo core!
E’ come si o veresse chiro teaniello
addò co l’uglio sfrie puro l’aglitiello
e po aunite a sti ingredienti
tante fogliolelle, tutte uguali e tutte verdi,
ca ollenno chiano chiano
fanno saglie ncielo
n’aroma sovrumano.
E pe finì qualche pacchetella
e pommarola,no poco e stratto
pe fa la salsetella
e il tutto è fatto.
Come vuless vasà chere duie manelle
c’hanno ammassato tant bell cicatiell
ca aind a la zuppiera tutt fumant
aspiettono pulieio e zuco abbondant.
E quanno lo coppino
re enghe li peatt ha finito
a tutti ricimmo:
buon appetito!
(Fonte Pro Loco “La Fenice” Mirabella Eclano)
Blogger Bonito.Cultore di storia,archeologia,arte e tradizioni locali,escursionista.Da sempre,cerco di far conoscere ed apprezzare le varie potenzialita’ dell’ Irpinia, terra ove natura,tradizioni ,cultura e sapori sono ancora autentici,scrigno di eccellenze.Collaboro con chiunque abbia le mie stesse passioni nel valorizzare in toto la nostra terra e ho colto al balzo l’invito che mi e’ stato proposto,con il proposito lungimirante ma mai utopistico di riproporre un nuovo “rinascimento” irpino sia sociale che culturale, imprenscindibile da una presa di coscienza individuale in un ottica di collaborazione pluridisciplinare e plurisettoriale.
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una vera passione quello del pulieo.
anche da noi che viviamo al nord da quasi settantanni nel modenese non manca.
In un vaso o nell’orto ne conserviamo gelosamente le piantine ed ovviamente le utilizziamo per condire i cecatielli, o le lac’n’ rigorosamente fatti a mano dalle nostre donne.
Ho trovato piantine e semi di “puleo” a Barcellona, in vendita lungo la Rambla .
Anche in Grecia ad Eubea in un mercato settimanale venni attratto da un forte odore di Pulieo. Su un banchetto facevano bella mostra mazzetti di pulieo secco, cosi come quelli di origano.