Oggi vi porto alla scoperta di alcuni tesori frigentini che ahimè nel tempo sono passati in secondo piano, ovvero i Portali delle case signorili del paese.
Buon viaggio tra le bellezze del mio paesino!
Nel magico mondo dei portali frigentini
Partendo dal liceo e percorrendo via Duomo (strada principale del paese, che dall’inizio dell’abitato conduce sino al cuore del centro storico), si imbocca, a sinistra, una rapida salita che, dopo un breve tratto si apre su Piazza Umberto I, nota come Piazza Municipio.
Oggi come un tempo la vecchia Piazza è delimitata, su tre dei suoi quattro lati, da antichi palazzi risalenti, con ogni probabilità, al XVIII secolo. Le facce dei palazzi, con i loro portali e balconcini, sono di discreto interesse storico-artistico.
Il primo abitato che si nota è Palazzo Filippone, è una caseggiato settecentesco, in ottimo stato di conservazione.
Sul lato opposto della piazza e dirimpetto all’accesso da piazza Baracca si nota un palazzo settecentesco, dal gusto sobrio ed essenziale, si tratta di Palazzo Pelosi. Attraversando la piazza obliquamente la piazza, si nota Palazzo Flamma.
Proseguendo verso il 1° Vico Roma si giunge sul piccolo corso del paese, la strada, piuttosto stratta e lunga appena 80 metri. Essa è detta anche via “Basoli”, dal nome delle pietre che un tempo costituivano la pavimentazione della strada. Su questa strada si erge una dimora patrizia che vide i natali di Marciano De Leo, poeta, e di Annibale De Leo, arcivescovo di Brindisi.
Da Via Roma, imboccando il 2° Vico Roma si giunge, salendo, alla piazza del “Frontespizio”, dove si trova collocata la Cattedrale del paese. Uscendo dalla porta laterale della Chiesa ci si ritrova su di una piccola piazzetta, che rappresenta uno scorcio abbastanza suggestivo del paese nella sua parte più alta.
Incorniciata da vecchi palazzi e dalla facciata laterale della Cattedrale, la piazzetta rappresenta un aspetto estetico di sapor antico, dove sembra non abbia influito il lento scorrere dei secoli. importanti costruzioni, tutte datate tra il 700 e l’800, impreziosite da scalinate in pietra, fregi e giardini, delimitano il perimetro della piazzetta (Pal. Schettino, Pal. Stanco, Pal. Testa) ma l’edificio di maggior interesse è il Palazzo Testa-Cipriano, posto proprio dove si restringe la piazza.
Girando intorno al palazzo si imbocca via S.Giovanni e si incontra subito sulla destra un altro palazzo fine settecento, ovvero Palazzo Grella-Calò.
Addossata al precedente palazzo, lungo Via Duomo, un’altra dimora signorile offre alla vista un portale in pietra con decorazione a mascherone e con arco a tutto sesta. All’interno vi è un cortile lastricato e, al di là di un arco ogivato, un pozzo e il giardino.
Continuando per Via San Giovanni, invece, e proprio di fronte allo sbocco di Vico S.Pietro, una delle stradine più antiche del paese, sulla sinistra si può ammirare Palazzo Flammia.
In questo percorso non sono presenti alcuni portali, come quello del Palazzo Flamma presente in via Duomo.
Con questo si chiude il viaggio tra i portali frigentini!
Palazzo Filippone
L’ingresso principale del palazzo è impreziosito da un portale in pietra lavorata, le cui dimensioni vanno da un’altezza esterna di cm. 280 ad un’altezza interna di cm. 235, da una larghezza di cm. 154. Esso è inserito in un avancorpo composto da quattro lesene o paraste: che racchiudono il portale, poggiandolo su degli zoccoli di pietra e sono sormontate da capitelli che richiamano gli elementi floreali del portale.
Le lesene esterne, anch’esse appoggiante su zoccoli di pietra, presentano capitelli ispirati allo stile dorico e sono intercalate da campate decorate a bugnato liscio, testimonianza di una fiorente attività artigianale locale.
Palazzo De Leo
La costruzione è caratterizzata sia da un grande portale, dalle linee molto semplici, sia da un cortile interno, che presenta una scalinata in pietra che ha un capo scala con le sembianze di un leone, simbolo della famiglia stessa.
Palazzo Testa-Cipriano
Questo edificio è uno dei palazzi più belli del paese, sia per le linee architettoniche esterne sia per il cortile interno aperto, pavimentato a blocchi squadrati con pozzo cisterna e scalinata in pietra locale.
Sulla lapide scolpita nel fregio del balcone si legge che il palazzo, attribuito a maestranze locali, fu ristrutturato nel 1783, forse in seguito al terremoto del 1732.
Il portale che fa da cornice all’ingresso principale del palazzo presenta dimensioni che vanno da un’altezza esterna di cm 390 ad un’altezza interna di cm.347, da una larghezza esterna di cm.295 ad una larghezza interna di cm. 192.
Esso è affiancato da due lesene piatte che nella parte inferiore presentano decorazioni a basso rilievo a forma di volute e nella parte superiore sono impreziosite da foglie di acanto e da capitelli sagomati.
I piedritti, costituiti da tre blocchi lapidei, poggiano su alti zoccoli e sono sormontati da un piano d’imposta sagomato su cui s’inserisce l’arco del portale.
Esso è formato da quattro conci: due laterali , concavi verso l’interno, e due centrali convessi verso l’esterno. Questi ultimi sono congiunti da una chiave di volta che costituisce anche il peduccio sul quale poggia il balcone.
Palazzo Grella-Calò
Esso nacque come residenza estiva di una titolata famiglia locale, quella dei baroni Grella.
La costruzione, abbastanza imponente, presenta la doppia facciata decorata a bugnato liscio con blocchi regolari. L’edificio fu impostato, con ogni probabilità, su strutture più antiche come testimoniano le murature e gli archi del cantinato.
Caratteristico è il cortile interno aperto con scalinata e pozzo-cisterna in pietra lavorata.
L’ingresso principale dell’abitazione portale che, per le sue fatteze, rileva un omaggio allo stile barocco.
Le sue dimensioni sono: altezza esterna cm 338, altezza interna cm 189, larghezza esterna cm 408, larghezza interna cm 295.
Esso è inserito tra due lesene, poggianti su alti zoccoli, le quali, per due terzi, presentano delle scanalature verticali, mentre nella parte superiore riportano una decorazione floreale.
Le lesene sono sormontate da capitelli che richiamano l’ordine ionico; questi reggono una trabeazioni formata da un architrave tripartito, da un fregio con elementi floreali simili a quelli delle lesine, da una cornice ornata da dentelli e da ovuli ed, infine, da un frontone su cui poggia la loggia.
Il portale vero e proprio è arretrato rispetto alle lesine ed è poggiato su due zoccoli lapidei sui quali si ergono i piedritti costituiti, ognuno, da due blocchi sormontati da due piani d’imposta sagomati e sporgenti. Su di essi si innesta l’arco a tutto sesto formato da quattro conci decorati e chiusi al centro da una chiave di volta rappresentante lo stemma gentilizio.
Palazzo Flammia
Il caseggiato settecentesco un po’ unico nel suo genere per la sobria architettura, ancora lievemente influenzato, nelle zone lontane dalla capitale del Regno, dallo stile barocco.
Internamente il palazzo presenta un cortile aperto, pavimentato a blocchi squadrati, con scalinata in pietra locale. Attaccato alla facciata laterale, un caratteristico ponticello collega il palazzo al giardino retrostante che si apre sulla via Panoramica Limiti.
La facciata principale del palazzo presenta come “unico ricamo” un portale in pietra lavorato ad alto rilievo, con un motivo a fogliame, su cui sembra aver influito uno stile vagamente orientaleggiante.
Attribuito a maestranze locali, esso presenta un’altezza esterna di cm 335, un altezza interna di cm 307, una larghezza esterna di cm 248 ed una larghezza interna di cm 196.
I piedritti del portale, poggianti su zoccoli, sono costituiti da due blocchi lapidei da cui parte direttamente l’arco. Questo è leggermente a sesto acuto ed è costituito da due cornici laterali chiusi al centro da una chiave di volta, su cui è sovrapposto uno stemma circolare.
Esso riporta gli stessi elementi decorativi del portale ed in basso riproduce il simbolo delle arti medico-chimiche poiché, come si evince dall’Opuscolo Inedito, la famiglia a cui appartiene ha esercitato, ininterrottamente, fin dalle più antiche generazioni, la professione medico-chirurgica.
To be continued...
Siamo arrivati alla fine di questo articolo, ma non temete! Se continuerete a seguirci ben presto riavrete la fortuna di immergervi nella bellissima Frigento! ALLA PROSSIMA!
Un blogger Frigentino! Salve lettori, mi presento: mi chiamo Federico Cocchiola ma per gli amici Scrocchiola, ho 18 anni, il mio paese è Frigento e amo la mia terra. Ho deciso di far parte di questo blog per permettere a voi lettori di immergervi in uno dei paesi più belli d’Irpinia. Nel mio comune mi sono impegnato in ogni modo possibile; faccio parte di diverse associazioni: sono, infatti, un volontario della Pubblica Assistenza frigentina nonché il “presidente” del Forum dei Giovani. Cari saluti Scrocchiola
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Per gustare le bellezze , i panorami, la tranquillità, la serenità addirittura la pace che ti offre Frigento bisognerebbe visitarla. L’amore e il giusto orgoglio dei frigentini per la loro terra, quanto mai giustificato, supera ogni limite. Una gioventù meravigliosa educata al rispetto e alla solidarietà verso i più vecchi . Valori purtroppo ovunque in via di estinzione. Ogni boccata d’aria salubre, incontaminata, seduto su una panchina dei Limiti vi garantisce un anno di vita in più. Provateci e mi darete la vostra conferma quando raggiungerete i cent’anni. .
Parto con ringraziarla per queste bellissime parole spese per la gioventù frigentina. Le vostre considerazioni sulla bellezza e la calma di Frigento mi riempiono di gioia, perché non sempre noi frigentini sappiamo apprezzare questi valori. Distinti saluti Federico.
La ringrazio per queste bellissime parole spese in favore della gioventù frigentina, le vostre considerazioni sulla bellezza e sulla calma del paese ci riempiono di gioia, poiché purtroppo spesso capita che gli stessi abitanti non siano in grado di apprezzare questi valori.
Distinti saluti
Federico (Scrocchiola)